COLPO DI MERCATO DELLA CLUENTINA: DALL’URBANIA ARRIVA MATTEO DEL ROSSO

La campagna acquisti biancorossa si chiude con il botto in virtù del tesseramento del ventunenne difensore che vanta trascorsi importanti in serie D e in Eccellenza. 

Matteo – nato ad Ancona il 21 marzo 2003 e residente a Fermo – è cresciuto nel settore giovanile della Fermana prima di trasferirsi al Fano (Serie D 2021/22), al Montegiorgio (Serie D 2022/23), al Portogruaro (Serie D, da febbraio dello stesso anno) ed infine all’Urbania (Eccellenza 2023/24) dove tuttavia non è riuscito a mettersi in mostra a causa di un grave infortunio al legamento crociato occorso nella fase iniziale della stagione.

Esterno sinistro dotato di ottima tecnica, molto veloce e capace di sortite offensive, Matteo è felicissimo di accasarsi alla Cluentina: “mister Carlo Troscè (allenatore dei Giovanissimi biancorossi) mi ha messo in contatto con la società e il presidente Marcolini mi ha rappresentato tutta la sua disponibilità e il suo apprezzamento. Ho capito immediatamente di trovarmi in una società seria come poche altre e che un anno qui potrà solo farmi bene: dopo il pesante infortunio ho bisogno di un rilancio e voglio farlo in un ambiente sereno. Il fatto che si debba lottare per mantenere la categoria per me è solo uno stimolo in più”.

Dal canto suo, Massimiliano Marcolini non nasconde la grande soddisfazione per lo straordinario acquisto: “Matteo innalzerà fortemente il tasso tecnico della squadra che stiamo mettendo a disposizione di mister Michettoni ma, oltre a questo, sarà un punto di riferimento per i tanti ragazzi che stiamo provando a lanciare. Da tale punto di vista è una sorta di “giovane veterano” giacché ha indossato maglie prestigiosissime in categorie molto più elevate della Promozione. Da parte nostra gli offriamo l’opportunità di ripartire dopo un anno difficile in un ambiente sereno e senza particolari pressioni. Infine – e questo aspetto alla Cluentina conta moltissimo – è un ragazzo splendido, umile come pochi e capace di integrarsi perfettamente nel gruppo”. 

PRENDE FORMA LA NUOVA CLUENTINA

In arrivo Matteo e Federico Camilloni, Stefano Pacini, Andrea Bosetti e Ludovico Pierantoni

Dopo l’acquisto di Krenar Kakuli, la squadra biancorossa prosegue la sua campagna di rafforzamento finalizzata a mettere a disposizione di mister Michettoni una rosa competitiva. Federico Camilloni – nato a Roma il 7 luglio 1999 – ha sempre militato nel Montefano dove ha esordito in Promozione nella stagione 2015/16 e in Eccellenza nel 2018/19. Mezz’ala destra in grado di abbinare quantità e qualità, può assicurare al centrocampo della Cluentina una ulteriore dose di grinta e di energia. “Michettoni – dice Federico – mi ha contattato e mi ha illustrato le intenzioni ambiziose della società, ero in cerca di un ambiente sano e motivante e la Cluentina, da questo punto di vista, è il top. Ho un gran bisogno di rilanciarmi e questa è l’occasione ideale per farlo dopo una stagione in cui ho collezionato poche presenze in Eccellenza. Darò tutto, non è un passo indietro ma, al contrario, una grossa opportunità che intendo onorare nel migliore dei modi: cerco risposte da me stesso e voglio ottenerle tutte”.

Matteo – nato anch’egli a Roma il 23 dicembre 2000 – è invece un attaccante esterno che predilige giocare a sinistra. Giocatore molto tecnico e di qualità, ama l’uno contro uno per accentrarsi e concludere oppure fornire gli assist ai compagni. Ha esordito direttamente in Eccellenza con la maglia viola del Montefano nel campionato 2018/19 per poi trasferirsi dapprima all’ Appignanese (Prima Categoria, 2022/23) quindi all’Osimo Stazione (Promozione 2023/24) dove ha realizzato sette reti. “Sapere di poter proseguire l’avventura con mister Michettoni è stato un incentivo notevole giacché lo scorso campionato è stato quello in cui ho giocato meglio. Conoscevo la Cluentina, è una società molto seria e chiunque ne parla benissimo: mi troverò bene, ne sono certo”. 

Andrea Bosetti, difensore centrale nato a Varese il 16 dicembre 1990, è un “fratello d’arte”: le sorelle Caterina e Lucia sono infatti due pallavoliste famosissime ma lui, nonostante il metro e novanta di altezza, ha sempre preferito il calcio. 

Arriva dal Morazzone dove ha disputato diverse stagioni in Eccellenza e Promozione e, trasferitosi nelle Marche per motivi professionali, ha scelto la Cluentina tra le diverse offerte ricevute. Giocatore dotato di grande forza fisica, è molto bravo anche dal punto di vista tecnico e ama impostare partendo dal basso.

“Per me è come un esordio dato che non conosco i compagni e non conosco minimamente il campionato ma saprò trasformarlo in un nuovo stimolo. Approdo in una società competente che mi ha accolto benissimo e tanto mi basta per avere la certezza di poter disputare una stagione ad alto livello: non vedo l’ora di iniziare”

Stefano Pacini – attaccante nato a Sant’Elpidio a Mare il 21 settembre 1995 – proviene da cinque stagioni consecutive con la maglia della Pinturetta Falcor e vanta un passato con l’Elpidiense Cascinare in Eccellenza (2013/14), con il Sirolo-Numana (2012/13) e con la Monturanese (2014/15) in Promozione.

Giocatore estremamente duttile, svaria in tutti i ruoli dell’attacco. Negli ultimi anni è stato utilizzato principalmente come prima punta ma può giocare anche come seconda o sulle fasce; rapidissimo e molto mobile, attacca gli spazi e non disdegna di cercare soluzioni offensive anche partendo da posizioni più arretrate.

L’amicizia con Andrea Mancini è stata determinante nella scelta di indossare la casacca biancorossa: “giocare con il Mancio sarà bellissimo e divertente. Poi conoscevo il mister perché mi ha allenato a Sirolo e ci siamo trovati molto bene. Infine, nell’anno del covid, mi sono allenato con la Cluentina per qualche settimana ed ho apprezzato fin dal primo giorno l’ambiente sereno, il clima di amicizia e la coesione del gruppo. Sarà un campionato difficile, tante società stanno spendendo montagne di soldi ma resto convinto che i soldi non bastano per vincere: ci sono tanti altri valori nel calcio e noi riusciremo a renderli predominanti”. 

L’ultimo arrivato, l’attaccante Ludovico Pierantoni, arriva dalla Maceratese. Nato a Macerata il 27 agosto 2006 è cresciuto calcisticamente nel Corridonia per poi approdare all’Ancona dove ha disputato due stagioni. Lo scorso anno è stato impiegato da Pieralvise Ruani solo nella squadra juniores ma alla Cluentina farà il suo esordio tra i “grandi”. “Fin dal primo incontro con la società – sottolinea Ludovico – mi è piaciuta la fiducia dimostrata nei miei confronti e, più in generale, nei confronti delle giovani generazioni: questa per me è una grande occasione per dimostrare quanto valgo ma posso già dire che darò tutto per convincere il mister a concedermi più minutaggio possibile” 

Conclusa la 4°edizione del Trofeo Caradel

Anche questa edizione del Trofeo Caradel si chiude all’ insegna della sportività e del divertimento.

La Asd Cluentina Calcio desidera ringraziare tutte le società intervenute nelle categorie Esordienti, Pulcini e Primi Calci per l’impegno e la partecipazione in gran numero.

Appuntamento al prossimo anno!

JUNIORES E PRIMA SQUADRA: INCASTRI PERFETTI


Simone Salvucci
Alessandro Malatesta

Il percorso di rinnovamento della Cluentina Calcio prosegue costantemente all’insegna della sostenibilità e della valorizzazione delle risorse. E’ di oggi la notizia dell’avvicendamento tra Simone Salvucci e Alessandro Malatesta: il primo – già allenatore della squadra Juniores – passa in prima squadra e sarà il vice del nuovo mister Marco Michettoni mentre il secondo – cresciuto come allenatore nella scuola calcio biancorossa e vice di Canesin nella scorsa stagione – approda alla guida della Juniores under 19.

“Un incastro perfetto – sottolinea il presidente Marcolini – giacché Malatesta aspirava a guidare una squadra in prima persona dopo la brillante esperienza al fianco di Canesin mentre Salvucci, dopo quattro anni di juniores, ci aveva manifestato la volontà di tornare a lavorare con gli adulti: un vero e proprio circolo virtuoso che vede protagonisti due allenatori che fanno parte da sempre della nostra famiglia e che stimiamo moltissimo”.

Stima ricambiata da mister Simone Salvucci: “qui alla Cluentina potrei svolgere qualsiasi mansione mi venisse richiesta perché l’appartenenza a questa società è per me un valore fondante. Ne abbiamo parlato con il presidente e con il direttore tecnico e mi è scattata subito la scintilla: lieto di affrontare questa nuova avventura insieme a Michettoni”.  

Anche Malatesta esprime grande soddisfazione: “l’esperienza maturata come vice di Pietro Canesin – che non finirò mai di ringraziare perché, oltre ad essere un bravissimo e preparatissimo allenatore, è una persona meravigliosa – è stata per me molto formativa e, nel momento in cui la Cluentina mi ha proposto di assumere la guida della Juniores, ho accettato con entusiasmo perché cercavo una ulteriore opportunità di crescita a livello tecnico. Sarà una grande responsabilità che assumerò con tutta la dedizione e l’impegno di cui sono capace”.

L’obiettivo della società è quello di costruire una squadra che possa presentarsi ai nastri di partenza con il giusto equilibrio tra i ragazzi dell’anno scorso (in gran parte confermati) e l’innesto di nuovi arrivi, finalizzato a diventare sempre più il vero e proprio serbatoio della prima squadra all’insegna di una politica costantemente rivolta alla valorizzazione dei giovani calciatori locali.

Tante conferme nel settore giovanile: oltre a quella, scontata, di Giorgio Gianferro come direttore tecnico, Andrea Crucianelli e Roberto Ruggeri resteranno alla guida degli Allievi mentre Carlo Troscé continuerà ad allenare i Giovanissimi.

CLUENTINA: PRESO KRENAN KAKULI

Krenan Kakuli è il nuovo centrocampista della Cluentina. 

Nato a Kruje (Albania) il 26 agosto 1994, Kakuli ha esordito giovanissimo nel campionato di Eccellenza marchigiana con la maglia del Tolentino nella stagione 2012/13. Altre presenze nel massimo campionato regionale le ha fatte registrare con il Corridonia e il Montegiorgio (2014/15) prima di scendere in Prima categoria (Ruggero Mancini Pioraco 2015/16), in Seconda (Real Tolentino 2016/17) quindi risalire fino alla Promozione, categoria nella quale milita da ben sette stagioni consecutive (Aurora Treia dal 2017 al 2022, Matelica 2022/23 e Casette Verdini 2023/24).  

Krenan convive con la sua compagna Deborah che, quattro mesi fa, gli ha donato uno splendido bambino di nome Marco.

Mezzala dotata di buona prestanza fisica e con ottime qualità tecniche, non è particolarmente prolifico in zona gol ma ama sia impostare che recuperare palloni: esattamente il centrocampista di cui la Cluentina aveva un gran bisogno.

“Cercavo un ambiente sereno – dice Kakuli – una squadra dove giocare insieme ad un gruppo di amici soprattutto oggi che, da papà, i miei impegni familiari sono divenuti più intensi. Mi hanno convinto facilmente sia il presidente Marcolini che l’allenatore Michettoni: il primo descrivendomi l’ambiente biancorosso, il secondo manifestandomi la volontà di puntare forte su di me”.

“Sono felice del rinforzo che abbiamo assicurato al mister – afferma Marcolini – e sono certo che la nostra bella famiglia avrà da oggi un altro bravo ragazzo su cui contare. Ci porta esperienza e tanta tecnica che avevamo notato e apprezzato nel corso della stagione appena conclusa. Arriveranno altri giocatori nei prossimi giorni, la Cluentina intende affrontare il prossimo campionato con una rosa giovane ma di alto livello”.

Nel mirino del sodalizio biancorosso, tra gli altri, ci sono infatti almeno un paio di giovani atleti classe 2006 provenienti dalla zona pedemontana.

NASCE LA CLUENTINA 2024/25

Matteo Scoccia, veterano della Cluentina

Giorni intensi alla Cluentina.

Dopo l’arrivo di mister Marco Michettoni, l’allenatore e la società stanno pian piano costruendo la squadra che sarà impegnata ancora una volta nel campionato di Promozione girone B.

Sono diversi i nuovi profili contattati ma, parallelamente, si sta lavorando sulle riconferme al fine di mantenere inalterato un gruppo coeso, capace di conquistare ogni anno la salvezza senza mai fare ricorso all’appendice dei play-out.

I primi giocatori riconfermati rappresentano per certi versi il “nucleo storico” della squadra: Matteo Scoccia (in squadra dalla stagione 2016/17) Andrea Mancini, Tommaso Trobbiani e Marco Menghini (in biancorosso dal 2019) saranno tra le colonne portanti anche nel prossimo campionato.

Oltre a loro, hanno ampiamente meritato la conferma per il secondo anno consecutivo il portiere Marco Rocchi e il difensore Michele Pagliarini nonché il giovane centrocampista (ma non più under) Tommaso Montecchiari.

La Cluentina è da sempre attenta ai giovani, soprattutto a quelli provenienti dal proprio vivaio o da altre squadre della città: in tal senso – oltre ad alcuni ragazzi impegnati nella squadra juniores che saranno messi a disposizione di mister Michettoni – vanno segnalate le conferme di Leandro Torresi e Lorenzo Cotichelli (classe 2006) e quelle di Riccardo Ricotta e Riccardo Cappelletti (2005) che rappresenteranno il gruppo degli under dal quale attingere. Vale la pena di ricordare che questi ragazzi sono tutti maceratesi.

Nei prossimi giorni sono previsti altri incontri dai quali scaturiranno con ogni probabilità ulteriori conferme e nuovi inserimenti.

MARCO MICHETTONI E’ IL NUOVO ALLENATORE DELLA CLUENTINA

Dopo l’addio di Pietro Canesin la società ha deciso di ingaggiare il quarantaseienne tecnico di Porto Potenza Picena con esperienze in Promozione alla guida di Sirolo Numana, Montefano, Porto Recanati e Osimo Stazione.

Michettoni si è dichiarato entusiasta di avviare questo percorso alla Cluentina: “conoscevo sia la società che molti dei giocatori della squadra e sono onorato di entrare a far parte della famiglia biancorossa. La fama della Cluentina è quella di una società seria, con le idee chiare e dove si può lavorare con la massima serenità grazie alla cordialità dell’ambiente. Cercherò di proseguire sulla rotta tracciata da Canesin puntando sul gioco ma anche sulla carica agonistica, elemento essenziale per chi dovrà lottare per mantenere la categoria. Parto con l’entusiasmo e la carica giusti”.

Anche il presidente Massimiliano Marcolini esprime soddisfazione: “Michettoni ha convinto tutti fin dal primo colloquio: è un allenatore molto preparato che conosce perfettamente sia la categoria, sia la Cluentina. La sua determinazione ci ha colpito. Inoltre condivide appieno la filosofia della società che è rivolta alla valorizzazione dei giovani e alla creazione di un gruppo solido, la nostra arma in più che ci ha sempre consentito di conseguire la salvezza diretta in questi anni. Siamo tutti sicuri di aver trovato l’uomo più adatto per sostituire Pietro Canesin al quale la società rinnova gli auguri di un futuro radioso”. 

PIETRO CANESIN LASCIA LA CLUENTINA


“Ho bisogno di provare a misurarmi con altre realtà ma a questa società sarò eternamente grato”


Il presidente Marcolini: “Farai sempre parte della nostra storia e della nostra famiglia”


Nel calcio, ad ogni livello, ci sono storie di allenatori che si fondono con quelle delle società.

Da Guy Roux (all’Auxerre dal 1961 al 2005) a Ronnie McFall (Portadown 1986-2016), da Sir Alex Ferguson (Manchester United 1986-2013) ai nostri Guido Baccani (Lazio), Vincenzo Esposito (Prato), Claudio Foscarini (Cittadella) e Giovanni Trapattoni (Juventus), gli allenatori più longevi – ma sarebbe più opportuno definirli i più fedeli – sono stati protagonisti di storie talmente belle ed intense che si fa una fatica enorme nel disgiungerle dai club di appartenenza e, quando si tratta di annunciare un addio, la fatica diviene ancora più pesante.

Facendo le dovute proporzioni, anche la storia intrecciata tra la Cluentina Calcio e Pietro Canesin rientra nel novero delle collaborazioni a lungo termine caratterizzate da profonde amicizie, proficue collaborazioni e successi importanti che, nella fattispecie, si traducono in cinque anni di pur semplici salvezze dirette nel campionato di Promozione che, rapportate alle possibilità del club, equivalgono ad altrettanti campionati vinti.

Dal prossimo anno Pietro Canesin non sarà più l’allenatore della Cluentina: lo ha annunciato congiuntamente al presidente del sodalizio Massimiliano Marcolini spiegando con dovizia di particolari i motivi di tale dolorosa scelta: “in tutto questo tempo ho accumulato circa duecento panchine, tre quarti delle quali vissute con la Cluentina: è giunto il momento di capire chi sono e quanto valgo fuori da questo contesto. E’ un po’ come tuffarsi in un mare aperto per vedere se sono capace di nuotare dato che, fino a questo momento, ho vissuto in una sorta di paradiso calcistico all’interno del quale ho avuto anche e soprattutto la possibilità di sbagliare e, ad un tempo, di correggere i miei stessi errori. Sono cresciuto grazie a questo clima contrassegnato costantemente dalla stima e dalla fiducia, ma oggi sento che è arrivato il momento di mettermi alla prova con altre esperienze per crescere ancora di più”.

Canesin tiene a precisare che non è stato ancora contattato da nessun’altra squadra: “all’orizzonte non c’è assolutamente nulla e la scelta dunque prescinde da qualsivoglia opportunità: è una decisione tutta personale, la Cluentina non c’entra, anzi: qui, pur non avendo vinto mai nulla, ho ricevuto tantissimo e posso dire, senza ombra di dubbio, che sarò eternamente grato alla società per avermi permesso di fare ciò che mi piace nel miglior modo possibile. Quanto mi è stato dato sul piano umano è infinitamente più grande di quanto io abbia potuto dare sul piano tecnico”. Anche il presidente Massimiliano Marcolini, pur visibilmente dispiaciuto, tiene a sottolineare l’importanza del percorso fatto insieme al mister: “abbiamo incontrato Pietro nel 2018 quando, dopo aver giocato a lungo nella Cluentina, era diventato l’allenatore del Montelupone: rimanemmo estasiati di fronte a ciò che aveva costruito con quella squadra e decidemmo di provare a portarlo con noi. Nacque un feeling incredibile perché interpretavamo il calcio alla stessa maniera: armonia nello spogliatoio, novità tattiche e gruppo straordinariamente coeso. Il resto è storia e Canesin ha saputo dare alla Cluentina molto di più di ciò che gli era stato chiesto: ci ha dato identità calcistica, uno stile distinguibile, un bel gioco all’interno di un contesto caratterizzato da una vera e propria fratellanza. Rimarrà sempre uno di noi, farà sempre parte della nostra storia e della nostra famiglia: gli auguriamo il meglio e speriamo di vederlo quanto prima tra i professionisti perché è lì che merita di stare”.

CLUENTINA, LA SCONFITTA PIU’ DOLCE

Biancorossi battuti dall’Aurora Treia ma ugualmente salvi: è festa ancora una volta



  • Guarda che la Sangiorgese sta vincendo due a zero con il Rapagnano. E da Appignano non arriva ancora nessuna notizia.
  • Non ci contare, vedrai che alla fine il Rapagnano vincerà per tre a due. Dobbiamo pareggiarla assolutamente.
  • Hai ragione, è già due a uno. Anzi, addirittura due pari.
  • Sangiorgese di nuovo in vantaggio!
  • Mmmh…
  • Hanno fatto il quarto!
  • Dall’applicazione risulta addirittura trenta a ventinove! C’è qualcuno che sta giocando…
  • Chiamo il collega di Porto San Giorgio, aspetta. Pronto, Gabriele? È tutto vero? Sì, è tutto vero. E sono addirittura cinque!
  • Sì ma se vince l’Appignanese saranno play-out comunque…
  • Ha segnato il Potenza Picena!!!
  • Sicuro?
  • Credo di sì, aspetta che provo a chiamare….

I ragazzi, stremati, sono oltre la rete che aspettano i risultati finali.

Sui loro volti un misto di amarezza e rassegnazione per una partita non giocata malissimo ma neppure troppo bene. Nessuno di loro immagina che quella strana, incredibile sequenza di risultati favorevoli stia insperatamente regalando una salvezza che potevano raggiungere sul campo, con un semplice pareggio.

Già, un pareggio.

Come se fosse facile pareggiare contro un avversario sulla carta più forte ma inspiegabilmente penultimo in classifica.

Contro un avversario che tira tre volte in porta e segna due reti.

Contro un avversario che è mosso dalla forza della disperazione e che, forse proprio per questo, sembra aver protetto la sua dannatissima porta con una sorta di campo magnetico che respinge, una ad una, le mille conclusioni effettuate in oltre novantacinque minuti.

La Sangiorgese ha vinto, questo è certo.

Rapagnano si ferma a venticinque punti, dieci sotto di noi.

Ma l’Appignanese?

Se vince è sopra e lo spareggio ci tocca farlo proprio contro l’Aurora.

Non vince, anzi perde addirittura.

Ma il finale non arriva e si resta lì, in trepidante attesa, con gli occhi sul telefono ad aggiornare la pagina ogni secondo.

Il fischio finale di Appignano ci sembra quasi di sentirlo ma è solo un’illusione.

Poi finalmente arriva questo maledetto fischio, questo maledetto Godot che sarebbe dovuto arrivare da settimane e che, ogni volta, ci dicevano che sarebbe arrivato il sabato successivo.

Abbiamo vissuto esattamente come Vladimiro ed Estragone, i personaggi dell’opera teatrale di Beckett costruita intorno alla condizione dell’attesa e della crescente disperazione.

Tanto che quasi non riusciamo a crederci e, con noi, i ragazzi i cui volti impiegano tanto, troppo tempo a distendersi e la loro espressione passa dalla paura alla gioia solo molto lentamente, quasi come se il regalo confezionato da Potenza Picena e Sangiorgese fosse troppo bello per essere destinato a loro.

Ma, va detto, la salvezza è stata costruita altrove e, se non fosse arrivata, sarebbe stato un autentico delitto.

Questa consapevolezza cresce secondo dopo secondo e l’amarezza per il risultato negativo cede il passo alla gioia, ai gavettoni, agli scherzi, ai cori tra i quali spicca una Maledetta primavera cantata perfettamente nella altissima tonalità originale.

Ognuno ha il proprio Godot personale abbracciato a sé che, da odioso essere immaginario, è diventato un uomo in carne ed ossa con la divisa biancorossa e i capelli bagnati dallo spumante e dai gavettoni.

Vai, Cluentina, puoi festeggiare ancora il tuo ennesimo, piccolo miracolo.

Sappi che lo hai costruito lentamente e con pieno merito: la sconfitta di oggi non conta e non può offuscare nove mesi di duro lavoro e di sacrifici.

Sappi, infine, che domani non sarà celebrato dai quotidiani con le pagine rosa: quelli sono riservati agli squadroni miliardari che non sanno e non sapranno mai che la felicità vera si raggiunge nei campi polverosi della provincia bagnati dal sudore della gente più umile e, proprio per questo, più vera.

Vogliamo parlare della partita?

Sì ma solo per la cronaca e per rendere completo il resoconto di questa stagione.

Come dire: abbiamo fatto ventinove, facciamo anche trenta.

Chi si aspettava una Cluentina attendista e chiusa nella propria metà campo ha dovuto ricredersi in fretta poiché, pur di fronte ad un avversario che ha iniziato con tanta determinazione, ha costruito le palle-gol più importanti della gara.

Dopo le proteste dei locali per un presunto fallo di mano in area di Andrea Mancini (2’), è proprio l’undici di Canesin a rendersi pericoloso con una ripartenza che libera Ribichini la cui conclusione in piena area di rigore è respinta affannosamente da Frascarelli (4’); tre minuti più tardi un meraviglioso lancio di Mancini libera ancora il centravanti biancorosso, nuova conclusione e nuova affannosa respinta del portiere; al 17’ tocca a Mongiello pescare “Furia” in area che, ostacolato da Armellini, cade fin troppo platealmente: simulazione e conseguente cartellino giallo.

Poi l’equilibrio si spezza grazie all’ennesima (potentissima) rimessa laterale con palla scagliata direttamente in area di rigore, difesa ospite che spazza via, Acciarresi raccoglie e crossa per Andreucci che – tutto solo e in sospetta posizione di fuorigioco – insacca di testa (34’).

Nella fase iniziale del secondo tempo la Cluentina riprende in mano le redini del gioco e costruisce un’altra nitida occasione per agguantare il meritato pareggio: Mancini lancia ancora Ribichini che, defilato alla sinistra di Frascarelli, colpisce il palo esterno (50’).

Al 54’ arriva la beffa, inevitabilmente su ripartenza: un rilancio della difesa trova Ferreyra libero sulla fascia destra che supera Foglia e si invola verso la porta quindi lascia partire un fendente ad incrociare sul quale Rocchi non riesce ad opporsi.

Canesin, a questo punto, è costretto a giocarsi tutte le carte a disposizione: fuori Foglia e Montecchiari, dentro Scoccia e Cappelletti (56’) quindi Trobbiani al posto di Salvati (65’) e, ancora, fuori Pagliarini per Cammertoni che, al minuto 83’, impensierisce seriamente Frascarelli con un destro potentissimo dalla distanza.

È l’ultima occasione della partita: le notizie più importanti arriveranno da Porto San Giorgio e da Appignano e saranno, finalmente, notizie bellissime. 

Si festeggia insieme all’avversario che ha raggiunto uno spareggio che lascia aperta una concreta possibilità di salvezza. Mister Marco Moretti maledice una rosa troppo corta che ha decisamente penalizzato l’Aurora: quando abbiamo la squadra al completo noi siamo quelli di oggi. A dicembre i ranghi sono stati ridimensionati poi gli infortuni e le squalifiche hanno fatto il resto e l’età media della squadra – che è giovanissima e piena zeppa di under – ci fa peccare di emotività. Abbiamo disputato una grande partita sorretti da un tifo straordinario, ci aspettano due settimane di lavoro poi ci andremo a giocare la permanenza in Promozione con la stessa determinazione che abbiamo fatto vedere in questi novanta minuti.

Ci avviciniamo al presidente della Cluentina Massimiliano Marcolini, pesantemente provato dallo stress di questo finale di stagione pirotecnico: la squadra che ha iniziato la preparazione ad agosto è profondamente diversa da quella attuale: siamo cresciuti, abbiamo fatto esperienza, i giovani hanno vissuto una stagione intensa che li ha fatti crescere e maturare: tutto è andato come da programma e, mattone dopo mattone, abbiamo costruito una salvezza che è ampiamente meritata. Dopo i festeggiamenti, come intende procedere la società, quali saranno i programmi per il futuro? La scorsa estate abbiamo deciso di puntare su una rosa giovane per farla crescere e, con essa, crescere anche noi: l’obiettivo è sempre quello di provare a far meglio, tirare una linea, capire chi è cresciuto e chi non lo è, quindi continuare con la stessa filosofia e provare, il prossimo anno, a raggiungere la salvezza senza aspettare l’ultima giornata.

La coppia di vicepresidenti della Cluentina non si discosta dall’analisi di Marcolini: Stefano Foresi è provato ma euforico: meritiamo la permanenza in Promozione grazie soprattutto allo splendido girone di andata mentre, nel ritorno, probabilmente abbiamo pagato a caro prezzo la convinzione di essere già salvi e abbiamo raccolto meno punti. Il protagonista principale di questo successo è Pietro Canesin che ha fatto un lavoro straordinario soprattutto con i giovani raggiungendo un obiettivo che pochi, all’inizio della stagione, ci accreditavano come raggiungibile. Grazie a tutti, grazie ai ragazzi, grazie alla società, il mio primo anno da vicepresidente è stato straordinario e si è concluso nel migliore dei modi grazie al lavoro collegiale di tutti. Sono commosso.

Paolo Cerquetta: ci prendiamo il risultato complessivo perché è quello che conta. La partita di oggi non è stata bellissima ma è anche vero che abbiamo subìto due gol con due tiri in porta e la parte finale della gara non fa testo perché eravamo tutti sbilanciati in avanti alla ricerca del pareggio. È importante piuttosto aver raggiunto una maturità complessiva a livello di squadra e di dirigenza con un legame che si è fatto ancora più stretto e proficuo. Siamo una squadra sotto ogni punto di vista, un gruppo di amici che si divertono a stare insieme e che, proprio per questo, raggiungono risultati importanti come questa ennesima salvezza.

Mister Pietro Canesin: gara simile a quella con il Corridonia: un gol da una rimessa laterale e un altro, molto bello, da una ripartenza. Per il resto abbiamo tirato tante volte in porta e non ci capita tutti i giorni. Poi è ovvio che la partita passerà in secondo piano rispetto alla salvezza e non la ricorderà nessuno. Al di là dei valori, meritavamo una classifica diversa perché il campo, ad eccezione delle ultime gare, aveva detto altre cose: non va dimenticato tutto ciò che abbiamo fatto in questa stagione. Oggi, ad esempio, i valori erano completamente diversi se guardiamo alla qualità delle loro risorse individuali eppure erano proprio loro a doversi attaccare ad una vittoria non per salvarsi direttamente, ma per poter disputare i play out. Basta leggere le rose dei giocatori scesi in campo per capire la portata della nostra impresa. Oltre a ciò, mister, conta anche l’atteggiamento: non siamo mai scesi in campo per pareggiare ma sempre per vincere: è vero e lo rivendico con forza. Non lo abbiamo fatto oggi così come non lo abbiamo fatto con il Castelfidardo o il Porto Sant’Elpidio perché è questa la strada che fa crescere i giocatori, il sottoscritto e la società: non ci dobbiamo mai snaturare né abdicare rispetto alla nostra mentalità e, se in questi anni siamo riusciti sempre a salvarci senza far ricorso agli spareggi, è merito proprio di questa mentalità propositiva e mai rinunciataria.

A chi dedichiamo questa salvezza?

A tutto l’ambiente perché lo meritiamo. E adesso tutti a festeggiare. (Matteo Salvati).

In primis alla mia famiglia perché mi ha sempre supportato. Mio padre in particolar modo perché da quando ho iniziato a giocare non ha mai perso una mia partita e mi ha accompagnato ovunque. (Pierpaolo Giaconi).

A tutti, a tutti coloro che mi sono stati vicini perché è un traguardo troppo importante. Con un pensiero particolare a babbo e mamma. (Marco Rocchi).

A tutta la squadra, ad Aquinati prima di tutto e alla mia fidanzata Linda ma anche a Giaconi, alla mia famiglia e a tutti coloro che mi vogliono bene. (Tommaso Ponzelli).

Come sempre alla famiglia con un pensiero particolare a nonna Mena. Poi a tutti i compagni e ai dirigenti che lavorano con tanto impegno dietro le quinte. Oltre, ovviamente, ai ragazzi di Beata Corte (su suggerimento di Salvati). (Marco Menghini).

Alla famiglia, alla squadra, al mister perché, in tempi non sospetti, mi ha fatto tornare la voglia di continuare a giocare a calcio. (Matteo Scoccia).

A tutti noi perché lo meritiamo e a tutti coloro che sono stati protagonisti del video motivazionale che ci avete fatto vedere prima della partita: un’idea magnifica. (Davide Marcantoni).

Naturalmente alla famiglia e ai miei fantastici compagni che, in ogni momento, ti dedicano una parola di incoraggiamento, al mister, alla società e ai bambini che alleno che mi riempiono di soddisfazione e sono i nostri primi tifosi. (Tommaso Montecchiari).

Alla mia famiglia e a tutti i compagni perché, nonostante i momenti di difficoltà, siamo sempre un gruppo straordinariamente compatto. (Riccardo Ricotta).

A tutti i miei familiari, a chi mi è stato più vicino in questa stagione (non faccio nomi, chi sa, sa), alla squadra, al mister e alla società. (Alessandro Mongiello).

A mia figlia, alla mia famiglia, al mister e a tutti i compagni perché non siamo una squadra ma una famiglia vera e propria. (Michele Pagliarini).

Decisamente alla squadra perché lottiamo da otto mesi senza mollare mai. (Riccardo Marini).

Alla Cluentina perché sono stati cinque anni meravigliosi, a tutti i compagni perché sono stati sempre una famiglia, al mister per tanti motivi, a mia moglie e a mio figlio. (Lorenzo Foglia).

A tutta la squadra e, in particolare, ai miei eroici compagni di reparto. (Alessio Brandi).

A Ponzelli e a tutta la Cluentina, è stata un’annata bellissima. (Leandro Torresi).

A babbo, a mamma e a Cecilia. (Andrea Mancini).

Alla società e a tutte le persone che hanno creduto in noi e ci vogliono bene. (Billy Cammertoni).

Al mio gatto…no, scherzo! Alla società che non ci ha fatto mancare nulla! (Mattia Ribichini).

A tutta la mia famiglia e a questo fantastico gruppo che non mi ha mai fatto mancare niente. (Riccardo Cappelletti).

Agli amici, alla famiglia, al mister e a tutti i compagni di squadra che ringrazio per il costante supporto. (Lorenzo Mogetta).

A coloro che ci sono stati vicini in questo anno difficile e duro e… basta perché staco ‘mbriaco! (Tommaso Trobbiani).

Infine, a chi dedica la salvezza il vostro umile cronista? A voi, ragazzi. E grazie per le mille emozioni che mi avete regalato. Con un abbraccio particolare a Pierfrancesco Zampi e a Leonardo Matano senza i quali questa avventura non sarebbe stata neppure immaginabile. (Alessandro Savi).

IL TABELLINO DELLA GARA

AURORA TREIA – CLUENTINA 2-0

AURORA TREIA: Frascarelli, Armellini (56’ Marchetti), Acciarresi, Petruzzelli (93’ Vicomandi), Cervigni, Palazzetti, Massini, Ghannaoui, Ferreyra (79’ Cela), Pucci, Andreucci (85’ Capradossi)

Allenatore: Marco Moretti

CLUENTINA: Rocchi, Pagliarini (75’ Cammertoni), Giaconi, Marcantoni, Menghini, Foglia (56’ Scoccia), Mongiello, Montecchiari (56’ Cappelletti), Ribichini, A. Mancini, Salvati (65’ Trobbiani)

Allenatore: Pietro Canesin

MARCATORI: 34’ Andreucci, 54’ Ferreyra

ARBITRO: Gianluca Cacchiarelli (San Benedetto del Tronto)

ASSISTENTI: Francesco Bilò (Ancona), Aniello Sorrentino (San Benedetto del Tronto)

SPETTATORI: circa 250

Alessandro Savi

SPROFONDO BIANCOROSSO

Contro il Corridonia arriva l’ennesima sconfitta casalinga: adesso la salvezza è a rischio


Alessandro Mongiello, uno dei migliori in campo

Peggio di così non poteva andare: insieme alla sconfitta arrivano infatti la vittoria della Palmense e i pareggi di tutte le altre squadre coinvolte nella zona calda della classifica che oggi vede un gruppone di ben quattro compagini appaiate a 35 punti: Porto Sant’Elpidio, Elpidiense Cascinare, Palmense e, appunto, Cluentina.

Una di queste ha molte probabilità di disputare i play-out a meno che proprio i biancorossi non riusciranno a battere l’Aurora Treia sabato prossimo, risultato che metterebbe tutto il gruppo in salvo a meno che l’Appignanese non riesca a superare in casa il Potenza Picena facendo così un bel salto in classifica e rimescolando tutte le carte.

Per quanto ci riguarda, un pareggio sarebbe sufficiente ad evitare gli spareggi considerato il vantaggio negli scontri diretti nei confronti dell’Appignanese e della Palmense.

Ma scendere in campo sabato prossimo con questa idea in testa sarebbe oltremodo deleterio giacché l’Aurora Treia, per evitare la retrocessione diretta, ha un solo risultato a disposizione e la forza della disperazione, si sa, centuplica le energie.

Ci vorrà la miglior Cluentina, dunque, e sappiamo che i ragazzi di Canesin hanno tutte le carte in regola per conquistare la sesta vittoria esterna stagionale e, con essa, la salvezza che meritano ampiamente dato che, nel corso dell’intero campionato, la zona play-out è stata “toccata” solo due volte: tra la settima e la nona giornata (sconfitta di Casette Verdini e pareggio interno con il Potenza Picena) e, appunto, oggi dopo lo scivolone interno con il Corridonia.

Gara che è stata molto intensa e appassionante ma, soprattutto, aperta fino all’ultimo dei minuti di recupero concessi dall’incerto arbitro Uncini di Jesi.

La prima mezz’ora è stata caratterizzata da un assoluto equilibrio e, anzi, l’occasione da gol più nitida l’ha avuta proprio la Cluentina con Mongiello, autore di una bella conclusione dal limite dell’area respinta da Mazzocca (13’).

Peccato che poi il Corridonia è protagonista di un uno-due pesantissimo: dapprima Galdenzi raccoglie un cross di Ruzzier e infila Rocchi (28’) poi l’autore del gol ricambia il favore e, in una ripartenza, fornisce un assist perfetto per lo stesso Ruzzier che insacca facilmente (31’) scatenando le proteste vibranti dei locali per una sospetta posizione di fuorigioco non ravvisata da arbitro e assistente.

A completare il dramma sportivo biancorosso ci pensa Brandi che, al 40’, commette un ingenuo fallo di reazione su Mariani: rosso diretto e Cluentina in dieci uomini.

Partita finita? Tutt’altro perché i ragazzi di Canesin giocano bene anche in inferiorità numerica e al 49’ accorciano le distanze grazie ad un rigore trasformato da Andrea Mancini e concesso per una trattenuta di un difensore su Menghini.

Al 57’ Marcantoni non riesce a rinviare un pallone che carambola addosso a Ruzzier il quale lancia ancora volta Galdenzi che, con un fendente da destra a sinistra, supera Rocchi per la terza volta.

Canesin tenta la carta della disperazione ed inserisce tutti gli attaccanti: la mossa raccoglie i suoi frutti perché, pur rischiando moltissimo, la Cluentina occupa stabilmente la metà campo del Corridonia e, al minuto 84’, guadagna il secondo calcio di rigore della giornata concesso per un fallo di mano di Ruzzier: Mongiello dal dischetto riapre nuovamente la gara.

Il finale è un assalto biancorosso alla porta di Mazzocca: al minuto 87’ Menghini pareggia incocciando di testa un cross di Mongiello ma l’arbitro probabilmente vede un fallo dello stesso difensore e fischia un istante prima che la palla entri in rete; in pieno recupero un calcio di punizione di Andrea Mancini viene respinto dal portiere rossoverde, la palla carambola su Roberto Mancini che calcia a rete ma, nuovamente, Mazzocca respinge; palla sull’accorrente Cappelletti che, sbilanciato, riesce solo a colpire di tacco e spedisce la palla sopra la traversa.

Sul successivo rinvio del portiere, l’arbitro decreta la fine di un match che la Cluentina avrebbe meritato quantomeno di pareggiare come, con la sua consueta onestà, ammette lo stesso allenatore rossoverde Giuliano Fondati: ci manca un punto per essere matematicamente certi di disputare i play off, lo cercheremo sabato prossimo contro il Porto Sant’Elpidio se riusciremo a recuperare le energie perché la gara di oggi ce ne ha tolte tante: abbiamo sofferto fino ai gol di Galdenzi e Ruzzier per poi abbassarci di nuovo e consentire alla Cluentina di riaprire la partita nonostante l’inferiorità numerica. Dopo il terzo gol abbiamo nuovamente subìto l’iniziativa dell’avversario, la rete del 2-3 e le occasionissime nel finale a dimostrazione che in questo campo le partite non finiscono mai.

Canesin, per contro, si rammarica delle tante occasioni fallite: peccato perdere una gara giocata bene, una delle migliori della stagione: buone trame, tanta intensità, buon ritmo e diverse opportunità che non siamo stati capaci di concretizzare. Poi, al netto di un arbitraggio imbarazzante, abbiamo commesso l’errore di non restare attaccati alla partita dopo il doppio svantaggio e abbiamo perso la testa regalando all’avversario la superiorità numerica. Inoltre sabato dovremo affrontare la gara della vita senza Brandi, Roberto Mancini e Trobbiani (il centrocampista è uscito alla fine del primo tempo a causa di un nuovo infortunio, ndr) ma, in tutta sincerità, questa situazione da dentro o fuori che si è venuta a creare è tale solo per i nostri demeriti: penso alle gare con Porto Sant’Elpidio e Monticelli che si potevano vincere e non l’abbiamo fatto perché non le abbiamo approcciate con la stessa cattiveria dimostrata oggi. Che tipo di sfida ci aspetta a Treia sabato prossimo? Sono piuttosto sereno perché oggi ho ritrovato la squadra che nelle uscite precedenti temevo di aver perso: se scenderemo in campo con la stessa fame di oggi non avremo alcuna difficoltà. Ovvio che sarà caratterizzata da tanta paura, l’avversario può solo vincere per giocarsi la salvezza ai play-out mentre noi non dovremo giocare per il pareggio ma, al contrario, fare la nostra partita. Alla fine del girone di andata avevamo 22 punti, oggi ne abbiamo 35 dunque ciò significa che abbiamo fatto un girone di ritorno piuttosto simile: 13 punti noi e 12 loro il che significa che entrambe meritiamo di giocarci questa partita in queste condizioni.

IL TABELLINO

CLUENTINA: Rocchi, Pagliarini, Giaconi (60’ Cappelletti), Marcantoni, Menghini, Brandi, Montecchiari (46’ Stacchiotti, 78’ Marini), Trobbiani (45’ A. Mancini), Ribichini (55’ R. Mancini), Mongiello, Salvati.

Allenatore: Pietro Canesin

CORRIDONIA: Mazzocca, Marinelli, Mariani, Cesca, Del Moro, Bigoni, Garbuglia, Piccinini (71’ Marcelletti), Galdenzi (78’ Zazzetti), Ruzzier, Monti (56’ Ciucci).
Allenatore: Giuliano Fondati

ARBITRO: Francesco Uncini (Jesi)
ASSISTENTI: Eriseld Nazeraj (Fermo), Riccardo Massani (Jesi)

MARCATORI: 28’ Galdenzi (CO), 31’ Ruzzier (CO), 49’ A. Mancini (CL, rig.), 57’ Galdenzi (CO), 84’ Mongiello (CL, rig.)

SPETTATORI: circa 200
NOTE: Espulso al 40’ Brandi (CL) per fallo di reazione.