CLUENTINA: ZERO PUNTI MA TANTE BUONE INDICAZIONI PER IL FUTURO


Mister Salvucci: “Manca un po’ di cinismo ma siamo un gruppo di uomini veri”

Capitan Menghini: “È stato il classico fulmine a ciel sereno”

Il presidente Marcolini: “La prossima settimana sarà molto intensa”


Termina con una sconfitta la settimana horribilis della Cluentina (infortuni dei portieri e dimissioni improvvise dell’allenatore, sostituito dal vice Salvucci) di cui si avvantaggia un Monticelli finora a secco di vittorie.

Giornata caldissima, quasi agostana che condiziona l’avvio di gara vissuto su ritmi piuttosto blandi.

Nella prima frazione di gioco si fanno preferire gli ascolani di mister Settembri guidati dalle folate di Petrucci, dall’incisività di Filiaggi e dalla pericolosità dell’eterno Galli. La prima occasione dell’incontro arriva al 10’: cross di Mariani Gibellieri dalla destra e conclusione di testa di Mattei che trova Amico reattivo e pronto a bloccare.

Al 14’ è protagonista la Cluentina con l’opportunità più spettacolare del primo tempo: meraviglioso lancio a tagliare da sinistra a destra di Giaconi che pesca Torresi il quale penetra in area e conclude di potenza: il portiere Castelletti non riesce a trattenere poi la difesa sbroglia.

Altre due opportunità per il Monticelli: al 23’ Petrucci crossa in area per Galli che manca di pochissimo la conclusione di testa; al 28’ bella apertura per Filiaggi che scatta sul filo del fuorigioco poi conclude di potenza con Amico che, d’istinto, devia in corner.

È il preludio al gol (35’) che vede ancora protagonista la coppia Filiaggi-Galli: cross del primo dalla destra e incornata perfetta del secondo sulla quale Amico non può nulla.

Nel secondo tempo Salvucci toglie Trobbiani ed inserisce Mancini cercando, in tal modo, di alzare il baricentro della Cluentina; nel contempo l’ingresso di Del Rosso (all’esordio stagionale dopo il grave infortunio) al posto di Giaconi è utile a garantire maggior profondità sulla catena di sinistra.

La mossa è azzeccata tanto che, almeno nella prima mezz’ora, si gioca quasi esclusivamente nella metà campo ascolana. Tuttavia ai biancorossi manca spesso incisività negli ultimi metri e la squadra fa una gran fatica a concludere in porta.

In tal modo tanto dominio sul piano del gioco non riesce a tradursi nella concretezza del gol.

Al 60’ un calcio d’angolo di Mancini trova Menghini a deviare di testa ma Castelletti blocca senza difficoltà; nei dieci minuti successivi la Cluentina colleziona una serie di corner ma non riesce a sfruttarne nessuno: al 71’, a seguito di uno di tali calci d’angolo, si accende una mischia in area dove un difensore ascolano tocca probabilmente il pallone con una mano ma l’arbitro preferisce sorvolare.

Gli ultimi squilli della partita sono del Monticelli con due ripartenze: al 76’ un bel cross di Galli trova Marini pronto alla deviazione in rete, ma Amico riesce a deviare in angolo; all’85’ traversone di Petrucci, nuova conclusione di Marini e nuova ribattuta di Amico quindi la palla finisce sui piedi di Galli che spara altissimo.

La Cluentina esce dal “Tonino Seri” con le pive nel sacco ma sono diversi gli elementi positivi che emergono da questa sconfitta: in primo luogo la crescita di Mancini che sembra finalmente tornato ai suoi livelli standard e che, quando avrà i novanta minuti nelle gambe, potrà fare, come sempre, la differenza; si è visto finalmente in campo Matteo Del Rosso, giocatore di almeno una (se non due) categorie superiori, autore di una prestazione spavalda, con tanta corsa e tante buone indicazioni per il futuro; il carattere e la maturità di tutti i giocatori – nessuno escluso – che hanno dimostrato per l’ennesima volta di saper reagire alle tante avversità di questo primo scorcio di campionato.

Concetti condivisi dal presidente Massimiliano Marcolini: viviamo un momento di grande difficoltà, questo è scontato, ma la squadra ha risposto con una buona prestazione, soprattutto nel secondo tempo. In fondo il Monticelli ha tirato in porta due volte soltanto mentre noi siamo stati quasi sempre, più che nella metà campo avversaria, direi addirittura nella trequarti. Poi, è chiaro, se non segni non vinci e spesso non pareggi neanche. Ne usciremo come sempre con il lavoro, allenandoci intensamente mentre, per quanto riguarda la società, stiamo cercando una guida tecnica appropriata a quella che è la nostra realtà. La prossima settimana dovremo rimboccarci le maniche tutti, nessuno escluso.

Anche Il capitano Marco Menghini sottolinea la reazione della squadra alle difficoltà del momento: è stato il classico fulmine a ciel sereno, non ce lo aspettavamo. Di fatto la notizia è arrivata solo due giorni prima della partita ed è una situazione difficile da gestire, soprattutto per una squadra giovane come la nostra. Di positivo c’è il fatto che abbiamo dato tutti il massimo e la reazione c’è stata. Forse l’approccio ne ha un po’ risentito, è mancata un pizzico di aggressività all’inizio ma, con lo scorrere dei minuti, abbiamo giocato sempre meglio: ciò sta a significare che la squadra c’è ed è viva.

Mister Simone Salvucci è sconsolato, avrebbe voluto un risultato diverso, proporzionale alla qualità della prestazione: non era facile, viste le condizioni di partenza. Tuttavia debbo fare i complimenti a tutti i ragazzi perché hanno reagito da squadra vera, fatta da veri uomini. L’avversario di oggi era affamato di punti ed è una squadra la cui classifica di certo non rispecchiava il suo valore, oggi si è visto benissimo. Dispiace perché avremmo decisamente meritato il pareggio tanto che, soprattutto nella ripresa, abbiamo sempre avuto in mano il pallino del gioco che però non siamo riusciti a concretizzare. Ci manca ancora un po’ di cinismo e un po’ di coraggio davanti alla porta ma sono certo che sapremo migliorare anche questo difetto.

Che dire a mister Salvucci se non grazie? Ha preso in mano una squadra dall’oggi al domani, l’ha protetta, coccolata e disposta in campo con coraggio, finendo la gara addirittura con quattro attaccanti e un trequartista. L’ha costantemente spronata, incoraggiata e sostenuta per tutti i novanta minuti.

E, al fischio finale, ha consolato e fatto i complimenti a tutti. Un vero uomo tra gli uomini.  

IL TABELLINO

CLUENTINA – MONTICELLI 0-1

CLUENTINA: Amico, Pagliarini, Giaconi (51’ Del Rosso), Kakuli (83’ Camilloni F.), Menghini, Bosetti, Torresi (89’ Pierantoni), Trobbiani (51’ Mancini), Pacini, Camilloni M., Troscé (75’ Cappelletti).

Allenatore: Simone Salvucci

MONTICELLI: Castelletti, Canala, Natalini (84’ Palanca), Santoni, Padella, Vallorani, Petrucci (95’ Cannellini), Mattei (75’ Vespa), Galli, Mariani Gibellieri, Filiaggi (71’ Marini).

Allenatore: Cristian Settembri

Arbitro: Francesco Giorgini (Jesi)

Assistenti: Nello Grieco, Michele Pio Rinaldi (Macerata)

MARCATORI: 35’ Galli

SPETTATORI: circa 150
RECUPERO: 2’+ 6’

Macerata, 10 ottobre 2024


La Cluentina Calcio comunica che in data odierna il rapporto con l’allenatore
Marco Michettoni è terminato causa dimissioni dello stesso che la società ha deciso
di accogliere.
Al tecnico vanno i ringraziamenti per la serietà e la professionalità dimostrata
durante questi mesi di lavoro con la squadra e i più sentiti auguri per un futuro ricco
di successi e soddisfazioni.
La guida tecnica della Cluentina passa all’allenatore in seconda, mister Simone
Salvucci, che esordirà sabato prossimo in occasione della gara contro il Monticelli
Calcio.

CLUENTINA, BUON PUNTO E QUALCHE RIMPIANTO.

Pareggio senza reti a Porto San Giorgio ma la squadra è in evidente crescita.

Michettoni: complimenti ai ragazzi, era una partita piena di tranelli.


Andrea Mancini sta pian piano recuperando la forma

Gara non bella tra due squadre con aspettative differenti: la Sangiorgese era chiamata a cancellare lo zero in classifica e la conseguente, solitaria, ultima posizione mentre la Cluentina era alla ricerca della continuità dopo due vittorie consecutive.

Il pareggio è sostanzialmente giusto: i locali hanno costruito le occasioni più nitide ma la squadra di Michettoni ha avuto l’occasione della vita al 65’ quando il neo entrato Matteo Camilloni, dopo aver superato in dribbling almeno tre avversari, era entrato in area e aveva subìto l’atterramento da parte del portiere Tavoni: rigore sacrosanto che, tuttavia, lo stesso Camilloni sbagliava ancora dopo l’errore di sabato scorso contro l’Aurora Treia.

Entrambe le squadre sono costrette a far fronte ad infortuni, indisposizioni e giocatori non ancora al top della forma. Michettoni aveva pensato ad una Cluentina più aggressiva ma ha dovuto fare i conti con i malanni degli under Buffalari e Torresi (entrambi a mezzo servizio) che lo hanno costretto a scegliere una formazione maggiormente prudente.

La fase iniziale della gara è quasi del tutto priva di spunti di cronaca se si eccepiscono una conclusione al volo di Pacini finita sopra la traversa (9’) ed un assist di Ulivello per Gibellieri che, da fuori area, conclude debolmente a lato.

Dopo la mezz’ora il match si accende con due buone occasioni per la Sangiorgese: al 31’ un errore di Ricotta innesca Ulivello che serve ancora il compagno di reparto Gibellieri sulla cui conclusione si immola splendidamente Menghini; al 40’ si accende una mischia in area di rigore biancorossa con Ricci e Ulivello che provano a spingere la palla in rete ma la difesa ha la meglio e riesce a sbrogliare.

La ripresa, in quanto a cronaca, non è da manuale del calcio ma è sicuramente più vibrante.

Al 52’ Giaconi è protagonista di una bella scorribanda lungo la fascia sinistra e di un cross quasi perfetto per Pacini al centro dell’area: l’attaccante sceglie tuttavia di non provare la girata al volo e perde quella frazione di secondo che consente alla retroguardia locale di conquistare il pallone e pulire l’area.

Al 60’ Michettoni, con una triplice sostituzione, mette in campo la squadra che aveva in mente: fuori Trobbiani, Pierantoni e Giaconi e dentro Torresi con Mancini e Matteo Camilloni a supporto di Pacini.

Nel frattempo la tifoseria sangiorgese inizia a manifestare la propria rabbia nei confronti della squadra e, con il coro “non vinciamo mai”, rappresenta l’enorme delusione di questo avvio di stagione completamente diverso dalle aspettative.

La Cluentina, in questa fase, appare decisamente più tonica e spregiudicata ma l’episodio del rigore sbagliato gli taglia le gambe e la spavalderia si trasforma in prudenza tanto più che nei minuti finali si fa male Pagliarini che deve far posto a Montecchiari con conseguente arretramento di Federico Camilloni sulla linea dei difensori.

C’è spazio per un’ultima occasione per gli uomini di Polini quando Ulivello riesce a concludere in porta sfruttando un assist di Murazzo ma trova Amico pronto alla parata decisiva (81’).

Al termine dei cinque minuti di recupero, Sangiorgese a rapporto sotto la tribuna dai propri sostenitori: la reprimenda si conclude con un applauso reciproco e l’impegno, da parte della squadra, di provare a vincere la prossima gara a Montegiorgio.

Mister Polini è deluso ma cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: è un avvio difficile e inaspettato, dobbiamo fare i conti con i tanti infortuni e con la sfortuna. Oggi la mia squadra avrebbe meritato qualcosa in più perché le occasioni le abbiamo avute. Conosco solo una ricetta per risollevarci, quella del lavoro e dell’impegno.

Per contro, Michettoni si gode il terzo risultato utile consecutivo e il secondo clean sheet nonché una sia pur temporanea settima posizione in classifica in attesa delle due gare di domani: il pareggio ci sta tutto, potevamo approfittarne noi, potevano approfittarne loro che, decisamente, non meritano di essere il fanalino di coda di questo girone. Debbo elogiare i miei ragazzi perché hanno fatto ciò che avevo chiesto loro di fare in una gara che era un tranello vero e proprio. È stata una prova di maturità che abbiamo superato. Siamo stati costretti a cambiare gli interpreti, non il modulo, poiché purtroppo in questa settimana abbiamo registrato diversi malanni tanto che la Cluentina che avevo preparato in settimana – con due trequartisti a supporto della punta – l’ho potuta schierare solo a mezz’ora dalla fine.

Chiediamo contezza sui rigoristi: se fosse rimasto in campo lo avrebbe battuto Trobbiani; in sua assenza i rigoristi sono Matteo Camilloni e Mancini. Nel caso specifico ho lasciato a questi ultimi la libertà di scelta. Ho visto che hanno parlato poi Camilloni è andato sul dischetto. Peccato ma sono certo che questo gruppo di bravi ragazzi sapranno tirar su il morale di Matteo nel corso della prossima settimana in cui dovremo preparare un’altra partita molto delicata per il raggiungimento dei nostri obiettivi. 

IL TABELLINO

SANGIORGESE MONTERUBBIANESE – CLUENTINA 0-0

SANGIORGESE MONTERUBBIANESE: Tavoni, Carafa, Vecchiotti, Valle Indiani (60’ Mandolesi, 72’ Rossi), Squarcia, Murazzo, Ricci, Venturin, Ulivello, Gibellieri (60’ Diarra), Gentile.

Allenatore: Polini

CLUENTINA: Amico, Giaconi (60’ Torresi), Pagliarini (83’ Montecchiari), Kakuli, Menghini, Bosetti, Camilloni F., Trobbiani (60’ Camilloni M.), Pacini, Ricotta (74’ Buffalari), Pierantoni (60’ Mancini).

Allenatore: Michettoni

Arbitro: Jacopo Alfonsi (San Benedetto del Tronto)

Assistenti: Monica Compagnnucci, Thomas Rapari (Macerata)

Ammoniti: 21’ Bosetti (CL), 25’ Venturin (SM), 33’ Vecchiotti (SM), 81’ Ricci (SM), 92’ Pacini (CL), 93’ Camilloni M. (CL)

Spettatori: circa 150

PROMOSSI E BOCCIATI

Da quando abbiamo deciso di costituire questo Ufficio Stampa, ci siamo dati una regola: non si fanno pagelle e non si assegnano voti a nessuno. Del resto, chi siamo noi per permetterci di farlo? E, soprattutto, quant’è odioso salire sul pulpito, collocarsi in una dimensione di superiorità, promuovere o bocciare? Confermiamo: non fa per noi. Però, all’indomani della vittoria contro la corazzata (sulla carta) Aurora Treia, abbiamo deciso di fare uno strappo alla regola. Ma lo facciamo a modo nostro, con un intento puramente celebrativo e motivazionale, così com’è nel nostro stile e così come dovrebbe essere ogni forma di comunicazione interna. Giudichiamo, dunque.

FRANCESCO AMICO: VOTO 10

Da sabato scorso è spider man, uno dei protagonisti di questa avventurosa vittoria. Autore di almeno tre interventi risolutivi tra i quali spicca quello nel finale sul colpo di testa di Ibii che salva il risultato e carica i compagni di squadra. Questi tre punti sono anche e soprattutto suoi come l’effetto che faranno sul morale in vista della prossima trasferta. Supereroe.

ANTONIO BUFFALARI: VOTO 10

Tanti i meriti tra i quali quello, insolito, di trovarsi tra il pallone e il portiere avversario in occasione del rigore concesso e poi sbagliato da Camilloni. Per il resto, prova sicura e priva di sbavature nella fascia di competenza. Stupisce per la sicurezza da veterano che dimostra nonostante la giovanissima età. Affidabilissimo.

MICHELE PAGLIARINI: VOTO 10

Un inizio di stagione a questi livelli nessuno avrebbe potuto immaginarlo. Paglia marca, sbroglia, costruisce, sgroppa, segna e, all’occorrenza, dispensa randellate ma con intelligenza e furbizia. Contro l’Aurora annienta chiunque capiti dalle sue parti. Sicurezza totale.

TOMMMASO TROBBIANI: VOTO 11

Un voto in più degli altri per il gol che vale tre punti. Cresce ogni settimana di più e, a mano a mano che la condizione migliora, diventa sempre più imprescindibile per questa squadra tanto che viene da chiedersi per quale strano e misterioso sortilegio lo scorso anno abbia fatto un minutaggio così risicato. Non è più un ragazzino ma ha il “fanciullino” nel cuore, nell’anima e nelle gambe. Inossidabile.

MARCO MENGHINI: VOTO 10

Ma chi ce l’ha un capitano così? Legge tutto in anticipo, sembra un veggente. E, quando la sfera di cristallo non è perfettamente chiara, arriva la randellata. Ma è una randellata che appare gentile, quasi un onore che l’avversario riceve del quale, al bar, vantarsi con gli amici. Come Paglia annichilisce gente che ha un curriculum pesantissimo alle spalle. Si chiami Germinale, Allegretti o Pinco Pallini, il Mengo c’è sempre. Perché quando non si vede, si sente. Randellator cortese.

ANDREA BOSETTI: VOTO 10

Il Boso ha una caratteristica che lo rende unico: è ovunque. La squadra attacca e lui è al centro dell’area avversaria a sfruttare i suoi (quasi) due metri; gli altri ripartono e lui è al centro della propria area a respingere, spesso di testa. I varesini hanno dunque il dono dell’ubiquità? Sbroglia con una calma serafica anche le situazioni più ingarbugliate poi, con l’aplomb di un lord inglese, imposta la ripartenza. Fondamentale sempre ma ancor di più nei minuti finali quando respinge di tutto. Certezza assoluta.

KRENAR KAKULI: VOTO 10

L’Albania ha una storia importante, dai più sottovalutata. Cercate su Google il significato del nome Krenar: scoprirete che rispecchia appieno le doti di Kakuli. Orgoglioso, fiero, superbo. Giocatore di qualità e di sostanza. Chiedete a Borrelli che senz’altro confermerà. Mette ordine, lancia, sprona i compagni. E bacchetta gli avversari. Fatevi dire dal tremebondo Giuli cosa ha provato quando Krenar gli ha gridato “fattela finita”. O da Alex Marini quando, con un ringhio, gli ha chiesto se voleva il fischietto dell’arbitro. Una roccia.

 FEDERICO CAMILLONI: VOTO 10

Un po’ Barella, un po’ Freuler. Il lavoro di Federico è a volte poco appariscente ma essenziale e utilissimo. Taglia e cuce, strappa e ricostruisce come Penelope nell’Odissea. Fa girare la testa, in sequenza, a Regueyra, Marini e, soprattutto, a Romagnoli sostituito per sfinimento. Un esempio di pulizia, regolarità, efficacia. E non è ancora al top della forma dopo i recenti acciacchi. Monumento.

STEFANO PACINI: VOTO 10

Il giorno che riuscirà a buttarla dentro sarà la Festa del Ringraziamento. Non suo, ma del mister e dei compagni. E’ la generosità fatta persona, quello che si sbatte così tanto che alla fine esce stremato e con la lingua di fuori. Tiene alta la squadra, la fa respirare, prende un numero pressoché stellare di punizioni, recupera palloni impossibili. Aveva un certo Alex Marini di fronte, non certamente l’ultimo della lista. E lo fa dannare, dal primo minuto all’ultimo.  Spina nel fianco.

MATTEO CAMILLONI: VOTO 10

Un voto in meno per il rigore calciato alle stelle che, a fine gara, nessuno ricorda più tranne lui che esce dagli spogliatoi contento come tutti ma con lo sguardo un po’ triste. Non scrivere del rigore, mi dice. Ed io sarei tentato di operare una sorta di rimozione freudiana ma poi lo scrivo, debbo scriverlo. Però lo scrivo insieme alle tante perle che ha regalato anche in questa partita. Piede educato, gentile e sobrio ma anche tanta corsa, tante folate come quella ad inizio ripresa quando riesce a liberarsi e a concludere scagliando un frigorifero contro Tiberi che però si supera e gli nega la gioia del gol che sarebbe stata meritatissima. Tanta qualità.

LEANDRO TORRESI: VOTO 10

Braccetto o pendolino, fate voi. Il ragazzo ha stoffa e si vede, anzi si vedeva già l’anno scorso. Anche contro l’Aurora fa valere la sua caratteristica principale: l’instancabilità. Quasi ubiquo come Bosetti, un attimo prima è lì a dar manforte al centrocampo e un attimo dopo scende a dare una mano alla difesa. Calciatore di sostanza, a volte di spada più che di fioretto ma averne di under così! Chiedere a Bartolini per conferma. Moto perpetuo.

ANDREA MANCINI: VOTO 10

Si vede che non è ancora al top ma ci arriverà presto e tornerà ad essere il punto di riferimento anche di questa nuova Cluentina. Però quando entra lui, seppur ancora ad intermittenza, si accende una luce in più che dà alla squadra come un senso di maggior sicurezza, di maggior fiducia. Una luce che, a guardarla bene, è quella della stella polare. E’ il Mancio, basta la parola. Illuminante.

MARCO TROSCE’: VOTO 10

Entra al 72’ con un compito gravosissimo sulle spalle: sostituire Tommaso Trobbiani uscito per esaurimento della benzina. Lo fa bene, anzi benissimo. Si cala perfettamente nel ruolo nella fase più calda e delicata del match quando l’Aurora milionaria capisce che non può perdere contro la proletaria Cluentina ed inizia a premere – sia pur senza costrutto – sul pedale dell’acceleratore. Promessa.

LUDOVICO PIERANTONI: VOTO 10

Anche lui, come Marco, deve sostituire un big, un gigante della partita come Stefano Pacini. Deve portare alla squadra un po’ di freschezza e di vivacità. Lo fa con grande senso di responsabilità e tanta dedizione in un momento difficilissimo per un attaccante, chiamato a gestire pressoché in solitaria un intero reparto. Utilissimo.

PIERPAOLO GIACONI: VOTO 10

Ha l’occhietto vispo e somiglia vagamente – sia nel viso che nel gioco – a Theo Hernandez. Sbarazzino come lui, ribelle al punto giusto ma sempre affidabile ogni volta che viene chiamato in causa. Dodici minuti più il lungo recupero per sostituire Torresi che aveva le gomme usurate e per soffrire insieme agli altri. Cerca più volte di far uscire la squadra dalle corde e ci riesce spesso contribuendo all’incruento scorrere dei minuti. Garanzia. 

MARCO MICHETTONI: VOTO 10

E’ romanista ma non ha la flemma del barone Liedholm. Piuttosto ha il sacro fuoco di De Rossi che è sinonimo di schiettezza, genuinità e trasparenza. Legge bene tutte le fasi della gara, sprona costantemente, protesta educatamente ma facendo sentire all’arbitro la giusta pressione. Giusti tutti i cambi, non solo quelli obbligati dalla stanchezza dei titolari. Un allenatore presente prima, durante e dopo la partita che, quando serve, non lesina pugni al tavolo di plastica dello spogliatoio che, abbattuto, rovescia un’abbondante dose di caffè nella cesta dei panni da lavare. Con immensa gioia del custode. Spaccatutto.

IMMENSI


Seconda vittoria consecutiva per i ragazzi di Michettoni che superano l’Aurora Treia dei grandi nomi

Tommaso Trobbiani, autore del gol decisivo e di una prestazione superlativa

Il presidente Marcolini: “È la classe operaia che va in paradiso”


Partite intense come questa ti riconciliano con il calcio. Il calcio vero, quello dei campi di periferia, quello della passione, della grinta, della tenacia. La Cluentina di oggi è stata tutto questo e anche di più: generosa, lucida, concentrata, determinata come non mai a strappare punti ad un’avversaria piena zeppa di giocatori che danno del tu al pallone e che, con questa categoria, non c’entrano assolutamente nulla.

Nell’editoriale di Cluentum mi ero permesso una citazione passata pressoché inosservata: quest’Aurora formato Paperon De’ Paperoni somiglia un pochino a quel Trimalcione – il personaggio più noto del Satyricon di Petronio – che si atteggia a sottile filosofo e a sommo poeta ma che, in realtà, ha ancora molto da studiare per arrivare a siffatta levatura.

Dunque, restando nella più popolare citazione disneyana, ha vinto la Banda Bassotti ma lo ha fatto onestamente, senza rubare nulla, con la forza dell’umiltà.

È la vittoria dei muscoli di Kakuli, dell’istinto di Amico (oggi in versione spider man), della caparbietà di capitan Menghini, di Bosetti e di Pagliarini; è la vittoria dei giovani Buffalari, Pierantoni, Torresi e Giaconi; è la vittoria dei fratelli Camilloni perché hanno dato l’anima (tranquillo, Matteo, il rigore sbagliato non cambia il risultato); è la vittoria di Stefano Pacini al quale manca solo il gol per suggellare un avvio di campionato straordinario per impegno e dedizione alla causa; è anche la vittoria del “Mancio” e di tutti coloro che, subentrati, danno sempre una grossa mano ai compagni stremati.

Ma è soprattutto, consentitemi il distinguo, la vittoria di un ragazzino di trentacinque anni che si chiama Tommaso Trobbiani, uno degli esempi più rappresentativi di attaccamento alla maglia autore, anche oggi, di una prestazione superlativa e di un gol che proietta la Cluentina lontano dalla zona retrocessione.

Veniamo alla cronaca, oggi ricchissima.

Avvio di marca biancorossa, protagonisti Matteo Camilloni e Pacini che duettano splendidamente sulla sinistra per liberare alla conclusione l’attaccante il quale, da fuori area, calcia di poco a lato (9’).

Un minuto più tardi c’è (più di) un sospetto mani in area treiese che l’arbitro Paoletti non sanziona.

Neanche un altro giro di lancette dell’orologio e il portiere Tiberi, in uscita a valanga su Buffalari, commette un fallo talmente evidente che l’arbitro non può ignorare: rigore che Matteo Camilloni calcia però altissimo (11’).

Al 18’ Borrelli da calcio di punizione costringe il portiere Amico ad un intervento prodigioso con deviazione in corner.

Al 23’ Pacini conclude una meravigliosa azione personale sulla fascia sinistra con un forte tiro che Tiberi riesce solo a respingere: sulla palla si avventa Trobbiani che, al volo, insacca portando la Cluentina in vantaggio

Due legni si frappongono tra l’Aurora e il pareggio: dapprima Giuli, a tu per tu con Amico, conclude sulla traversa (25’) poi Borreli devia di testa sul palo un cross di Candidi (29’).

Nel primo tempo non succede più nulla e la squadra di casa, pur arretrando il baricentro, controlla agevolmente la gara.

Ad inizio ripresa Cornacchini opta per Allegretti al posto di Giuli per dare più peso alla sua squadra: ottima intuizione perché l’esperto attaccante recanatese sarà protagonista delle giocate più pericolose dell’Aurora.

Ma la prima vera opportunità della ripresa è della Cluentina: al 55’ Matteo Camilloni riesce a liberarsi per una fortissima conclusione alla quale il portiere Tiberi riesce ad opporsi con una splendida “murata”.

Due minuti più tardi Filacaro sbaglia un disimpegno difensivo di cui approfitta Pacini che tuttavia perde l’attimo per la conclusione.

L’impressione è quella di trovarsi di fronte ad un’Aurora Treia pericolosissima davanti ma incredibilmente incerta in difesa tanto che, ad ogni ripartenza della Cluentina, la squadra di Michettoni riesce sempre ad essere pericolosa.

Al 74’ Allegretti conclude a colpo sicuro uno splendido pallone servito da Borrelli ma il portiere biancorosso Amico risponde con il primo di due miracoli decisivi deviando in corner; all’89’ ancora Borrelli crossa in area per Ibii che, di testa, esalta nuovamente il portiere biancorosso che riesce ad alzare il pallone sopra la traversa.

Tra i due episodi, l’espulsione di Germinale che, dapprima ammonito per un fallo di gioco, protesta vivacemente costringendo l’arbitro ad estrarre direttamente il cartellino rosso (76’). 

Gli ultimi minuti di gara, nonostante l’espulsione, vedono gli ospiti costantemente nella metà campo della Cluentina che ben si oppone alla sfuriata finale e porta a casa tre punti pesantissimi per la classifica e per il morale.

Giovanni Cornacchini è sconsolato: probabilmente il pareggio sarebbe stato più giusto ma è andata così, abbiamo perso ed è del tutto inutile recriminare. Bisogna chinare la testa e lavorare molto, molto di più. Solo il lavoro ti fa fare quel salto di qualità che in questo momento ancora non c’è.

Il presidente Marcolini, da appassionato cinefilo, cita Elio Petri: questa è la vittoria della classe operaia contro l’élite del calcio marchigiano. Grandissima soddisfazione, tanta sofferenza ma anche tanta umiltà e compattezza della squadra fino all’ultimo secondo di gioco. Seconda vittoria consecutiva che ci fa bene per il morale, per la crescita della consapevolezza di essere una squadra che può dire la sua in questa stagione nonostante le tante novità in organico rispetto alla passata stagione. Di certo, più avanti, ritroveremo questa Aurora tra le prime tre o quattro squadre in classifica dunque, anche per questo, è una vittoria che vale doppio.

Mister Michettoni esalta i suoi ragazzi: mi hanno strabiliato. Non perché non credessi in loro, tutt’altro. Semplicemente perché abbiamo avuto un inizio di stagione difficile e, dopo la splendida vittoria di Montecosaro, non credevo sarebbero riusciti a disputare una partita praticamente perfetta come quella di oggi, contro una squadra che dispone di giocatori i cui curricula parlano da soli. La vittoria è nettamente meritata, anzi, posso dire che avremmo potuto anche chiuderla prima giacché abbiamo avuto altre occasioni importanti e, probabilmente, ci è stato negato anche un secondo rigore. Poi nel finale l’Aurora ci ha messo alle corde ma i ragazzi sono stati semplicemente favolosi.

Concordo, mister. E, vedrai, ti stupiranno ancora.

CLUENTINA – AURORA TREIA 1-0

CLUENTINA: Amico, Buffalari, Pagliarini, Trobbiani (72’ Troscè), Menghini, Bosetti, Kakuli, Camilloni F., Pacini (78’ Pierantoni), Camilloni M. (62’ Mancini), Torresi (78’ Giaconi).

Allenatore: Marco Michettoni

AURORA TREIA: Tiberi, Regueyra (59’ Bontempo), Bartolini, Rozzi, Filacaro (69’ Kheder), Marini, Candidi (50’ Ibii), Romagnoli (64’ Petrini), Germinale, Borrelli, Giuli (46’ Allegretti).

Allenatore: Giovanni Cornacchini

ARBITRO: Lorenzo Paoletti (Fermo)

ASSISTENTI: Francesco Buttafoco (San Benedetto del Tronto), Roberto Belleggia (Fermo)

SPETTATORI: circa 150

MARCATORE: Trobbiani al 23’

NOTE: Rigore sbagliato da Camilloni M. (CL) al 11’. Espulso Germinale (AT) al 76’ per proteste. Ammoniti: Camilloni M., Pagliarini (CL), Romagnoli, Germinale (AT).

Alessandro Savi

Primo brindisi biancorosso al “Mariotti” di Montecosaro

Matteo Camilloni e Pagliarini piegano la Vigor nel primo scontro diretto della stagione.


Prestazione superlativa di tutti i ragazzi con una nota di merito speciale per i due marcatori, il portiere Amico, il giovane Giulietti, l’eterno Trobbiani e l’assist-man Kakuli

Michele Pagliarini

Wolfgang Amadeus Mozart scrisse la sua prima sinfonia nel 1764 all’età di appena otto anni. L’età media della Cluentina, pur essendo piuttosto bassa, è di gran lunga più elevata ma la vittoria odierna può certamente rappresentare il vero esordio della squadra biancorossa in questo campionato: dopo due gare proibitive contro due formazioni che con ogni probabilità saranno tra le assolute protagoniste del girone, alla prima partita alla portata, al primo scontro diretto in chiave salvezza, arrivano tre punti importantissimi per la classifica e ancor più importanti per il morale.

Una prima sinfonia, appunto, godibilissima con gli stessi tre movimenti di quella del genio musicale salisburghese: un molto allegro (il gol di Camilloni al 20’), un andante (la veemente reazione del Montecosaro e il successivo forcing alla ricerca del vantaggio) e un presto (il vivace finale di gara impartito dal gol di Michele Pagliarini).

Era la partita degli ex: Marcantoni, Roberto Mancini e Franco Guermandi, infatti, hanno tutti vestito in passato la casacca biancorossa. Con la particolarità forse ancora più appassionante dettata dal fatto che l’allenatore del Montecosaro Gregory Pierantoni (a sua volta ex allenatore degli ospiti) è il papà di Ludovico, oggi schierato titolare nell’attacco della Cluentina.

Fin troppo facile prevedere i bonari sfottò in famiglia.

La giornata è calda, c’è un rigurgito estivo dopo giorni di basse temperature. E diventa ancora più calda al momento del raccoglimento iniziale per onorare la memoria del campione palermitano Totò Schillaci salutato con il massimo silenzio quindi con un fragoroso applauso e con un coro spontaneo lanciato dalla tifoseria giallorossa.

Le assenze continuano a funestare la squadra di Michettoni: Rocchi operato da poco al ginocchio; Andrea Mancini, ancora fuori condizione, parte dalla panchina così come Del Rosso che ha disputato i suoi primi dieci minuti nella gara di coppa martedì scorso; novità dell’ultima ora è il forfait di Menghini che costringe il tecnico porto potentino a far esordire il giovanissimo Giulietti dal primo minuto al posto del capitano.

Parte forte la Vigor: neppure un giro di lancetta dell’orologio e l’ex Roberto Mancini scaglia un tiro a giro dal limite dell’area al quale Amico si oppone alla grandissima deviando in corner; a 5’ è la volta di Cicconofri che, da calcio di punizione, invia un siluro all’estremo difensore il quale dapprima non riesce a trattenere il pallone poi si salva con l’aiuto dei compagni; al 14’ Guermandi s’invola verso la porta ospite ma, al momento del tiro, viene fermato da uno splendido tackle di Pagliarini con i suoi sostenitori che invocano un fallo da rigore del tutto inesistente da parte del centrale biancorosso.

Il primo quarto d’ora della partita è il momento migliore della Vigor che poi, pian piano, si spegne. Non appena la Cluentina mette la testa fuori dal guscio passa in vantaggio: al 20’ un assist al bacio di Kakuli mette Matteo Camilloni davanti alla porta di Taffi che l’attaccante biancorosso trafigge con un fendente da destra a sinistra.

La risposta dei locali arriva solo al 33’ grazie ad una girata di Mazzetti verso il centro dell’area avversaria: mischia, batti e ribatti poi la difesa della Cluentina riesce ad allontanare il pallone.

La seconda frazione di gioco si apre con una ghiottissima occasione per gli ospiti: punizione di Bosetti, palla inaspettatamente servita raso terra a Pacini che, tutto solo in area di rigore, calcia male.

Al 50’ arriva il gol del pareggio del Montecosaro: Buffalari (subentrato all’ottimo Giulietti che, ammonito, avrebbe rischiato di lasciare i suoi compagni in dieci per la terza volta consecutiva), nel tentativo di spazzare l’area di rigore, colpisce palle e gambe di Piermartiri: Falgiani concede il penalty che l’eccellente Tulli trasforma con freddezza.

Altra occasione per la Cluentina al 52’ (assist di Trobbiani per Camilloni il cui tiro al volo finisce sul fondo) poi inizia lo show di Tulli che, con due azioni personali, semina il panico in area biancorossa: al 59’ dribbla come birilli quattro avversari, si avvicina ad Amico poi si fa deviare la conclusione in angolo mentre al 67’, dopo essersi involato lungo la fascia sinistra, mette al centro un pallone delizioso che tuttavia non trova alcun compagno pronto alla deviazione in rete.

Al 75’ la Cluentina passa nuovamente in vantaggio: Kakuli (ancora lui!) dalla bandierina mette al centro una parabola alta sulla quale si avventa Pagliarini che, con una millimetrica deviazione di testa, infila Taffi all’incrocio, dove il giovane portiere non può arrivare.

L’ultimo quarto d’ora – tra infortuni, sostituzioni e crampi – trascorre con relativa tranquillità per la Cluentina che non rischia più nulla e porta a casa meritatamente i primi tre punti della stagione.

A Matteo Camilloni chiediamo di descriverci il gol: gran parte del merito va a kakuli che mi ha servito una palla bellissima in profondità che dovevo solo spingere in porta. Vittoria meritata? Decisamente sì perché abbiamo giocato contro una squadra tosta che lotterà per i nostri stessi obiettivi in un campo piuttosto difficile. Eravamo reduci da due sconfitte contro avversarie fortissime che siamo stati costretti ad affrontare in inferiorità numerica dunque, oltre ai tre punti, arriva anche una iniezione di fiducia di cui avevamo un gran bisogno. Si tratta adesso di dare continuità a questa prestazione fin da sabato prossimo quando al “Tonino Seri” arriverà un’altra avversaria costruita per vincere.

Mister Michettoni è più stanco e sudato dei suoi giocatori ma, ovviamente, è raggiante: nonostante le sconfitte precedenti avevo fatto i complimenti ai ragazzi perché la prestazione tutto sommato c’era sempre stata. Oggi, con un avversario che ha meno qualità rispetto a Trodica e Porto Sant’Elpidio, la stessa prestazione è semplicemente emersa di più e, unitamente al fatto di potercela giocare in parità numerica, ha determinato una vittoria che ha un valore enorme per il morale della squadra prima ancora che per la classifica: ci aiuterà a credere maggiormente in quello che facciamo, nel lavoro che svolgiamo durante la settimana, darà più fiducia soprattutto ai tanti giovani che, avendo meno esperienza, rischiano di perderla sia nei confronti di loro stessi, sia nei confronti dei compagni di squadra.

Le ultime parole le lasciamo volentieri ad un emozionatissimo Davide Marcantoni, ex capitano ed ex bandiera della Cluentina che oggi veste la casacca giallorossa della Vigor: è stata una partita abbastanza equilibrata vinta dalla squadra che, negli episodi, ha saputo farci male. Ci abbiamo messo del nostro perché siamo scesi in campo meno “cattivi” del solito e abbiamo buttato via il primo tempo. Nella ripresa abbiamo fatto meglio, l’avevamo anche recuperata poi è arrivato il gol di Pagliarini che ci ha tagliato le gambe. Per me è stata una partita sui generis dato che la Cluentina fa parte di me ed è stata come una famiglia per tanti anni. Inutile dire che fa uno strano effetto giocare da avversario contro tanti amici. Speriamo di festeggiare tutti insieme la salvezza a fine stagione.

Certo, grande “Marca”. Te lo auguriamo e ce lo auguriamo di vero cuore.

Alessandro Savi

VIGOR MONTECOSARO – CLUENTINA 1-2

VIGOR MONTECOSARO: Taffi, Rossini (88’ D. Consoli), Pepi, Piermartiri (55’ Di Biagio), Marcantoni, Cicconofri, Baiocco (68’ A. Consoli), Tulli, Guermandi, Mancini R., Mazzetti (55’ Boccanera, 77’ Morbidoni).

Allenatore: Gregory Pierantoni

CLUENTINA: Amico, Torresi, Pagliarini, Kakuli, Giulietti (46’ Buffalari), Bosetti, Giaconi (68’ Ricotta), Trobbiani, Pacini (92’ Cappelletti), M. Camilloni (75’ A. Mancini), Pierantoni (62’ F. Camilloni).

Allenatore: Marco Michettoni

MARCATORI: 20’ M. Camilloni (CL), 50’ Tulli (VM) su rigore, 75’ Pagliarini (CL)

ARBITRO: Simone Falgiani (Ascoli Piceno)

ASSISTENTI: Alessandro Meo (Macerata), Alessandro Ulisse (Macerata)

SPETTATORI: circa 120

Altra sconfitta ma nessun dramma: la Cluentina c’è e i punti arriveranno

Squadra penalizzata ancora una volta da un’espulsione ingiusta.

Michettoni e il presidente Marcolini: a Montecosaro per vincere

Vince la squadra più forte con pieno merito al termine di una gara sempre combattuta nel corso della quale la Cluentina non si è mai arresa, neanche quando, per la seconda giornata consecutiva, è stata costretta all’inferiorità numerica.

Per contro, la sensazione è che questo Porto Sant’Elpidio abbia tutte le carte in regola per essere una delle protagoniste di questo campionato: giocatori come Pettinari, Trombetta, Macchini, Islami, Zira, Panichi e Bracalente oltre a rappresentare il classico lusso per la categoria, si sono già perfettamente integrati e sembra che giochino nella stessa squadra da tanto tempo.

Fittissima la cronaca del match sbloccato dai biancorossi che vanno in vantaggio dopo appena dieci minuti grazie ad un corner battuto da Camilloni e all’inzuccata vincente di Bosetti.

La reazione del Porto Sant’Elpidio è rabbiosa e veemente: al 13’ l’ottimo Bracalente colpisce il palo dopo una conclusione al volo spettacolare dal limite dell’area; due minuti più tardi arbitro e assistente non vedono (o giudicano male) un tocco di mano in area di Giaconi: il penalty era apparso piuttosto netto; al 30’ Macchini offre un assist a Bracalente che, a porta sguarnita, calcia a lato; al 37’ Zira viene abbattuto da Bosetti ma il conseguente calcio di punizione calciato da Bracalente esce di poco alla sinistra di Amico; al 41’ una splendida combinazione tra Macchini e Bracalente libera al tiro lo stesso Macchini che realizza il gol del pari.

Per rendere l’idea dell’intensità della partita basta citare i quattro cartellini gialli comminati dall’arbitro in appena sei minuti, dal 14’ al 20’.

La seconda frazione di gioco si apre con il secondo giallo (apparso severissimo) a Troscè e con la conseguente espulsione del centrocampista biancorosso il quale, dopo aver commesso un fallo a centrocampo, ha atteso un istante di troppo prima di allontanarsi dal pallone e consentire l’esecuzione del calcio piazzato.

La Cluentina accusa il colpo e un istante dopo (50’) subisce il secondo gol: corner di Trombetta, palla che carambola in area tra Giaconi e Zira con quest’ultimo che la devia in porta.

Poi la squadra di Michettoni reagisce e, nonostante l’inferiorità numerica, si rende pericolosa con un calcio di punizione di Mancini respinto da Pettinari (67’) e, più in generale, riesce a mantenere aperta la gara fino al 75’ quando il neo entrato Felloussa approfitta di un assist con il contagiri di Bracalente e fissa il risultato sul definitivo 1-3. 

C’è spazio per un’ultima, clamorosa occasione per la Cluentina con Pacini che si fa murare per due volte la conclusione dal bravissimo Pettinari (81’).

Mister Michettoni resta ottimista nonostante le due sconfitte consecutive: abbiamo affrontato due tra le squadre più forti del campionato e, pur non raccogliendo punti e con tanti giocatori non ancora in condizione, abbiamo dimostrato di esserci, di potercela giocare fino in fondo contro qualsiasi avversario. Avevo chiesto ai ragazzi un avvio di gara intenso e siamo passati in vantaggio poi, com’è ovvio, la maggior qualità dell’avversario si è fatta sentire. Nel secondo tempo, per la seconda volta consecutiva, abbiamo subìto un’espulsione ingiusta o quantomeno esageratamente severa ma, nonostante l’inferiorità, soprattutto dopo il loro vantaggio, abbiamo reagito molto bene costruendo almeno un paio di occasioni importanti. Adesso dobbiamo andare a prendere i punti che ci mancano a Montecosaro sabato prossimo.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente Massimiliano Marcolini: la prossima gara sarà il primo scontro diretto per la salvezza e dovremo affrontarla come tale, cercando la vittoria ad ogni costo. Le due sconfitte non scalfiscono minimamente la percezione di una squadra compatta che avrà senz’altro la possibilità di dire la sua in questo torneo.  

CLUENTINA – ATLETICO CALCIO PORTO SANT’ELPIDIO 1-3

CLUENTINA: Amico, Giaconi (73’ Ricotta), Pagliarini, Buffalari (55’ Pierantoni), Menghini, Bosetti, Torresi, Troscè, Pacini, Camilloni (50’ Trobbiani), Cappelletti (50’ Mancini, 78’ Dignani).

Allenatore: Marco Michettoni.

PORTO SANT’ELPIDIO: Pettinari, Del Moro (86’ Magliulo), Fermani 63’ Smerilli), Capiato, Cerquozzi, Trombetta, Macchini (86’ Zira A.), Islami, Zira L. (78’ Amici), Bracalente, Panichi (73’ Felloussa).

Allenatore: Andrea Mengoni.

ARBITRO: Leonardo Del Piccolo (Pesaro)

ASSISTENTI: Michele Pio Rinaldi (Macerata), Allegra Leli (San Benedetto del Tronto).

RETI: 10’ Bosetti (CL), 41’ Macchini (PSE), 50’ Zira (PSE), 74’ Felloussa).

NOTE: Spettatori circa 150. Espulso Trosce’(CL) al 48’.

Alessandro Savi

Vince il Trodica ma la Cluentina non sfigura


L’espulsione (contestatissima) di Kakuli ha pesantemente condizionato una gara ancora aperta contro un avversario che può contare su una rosa di grande qualità.


Non saranno certamente questi i campi dai quali sarà possibile strappare punti nel corso della stagione ma, nonostante il risultato all’inglese che lascia poco spazio alle interpretazioni e alle recriminazioni, qualche rimpianto c’è, eccome se c’è.

Il primo riguarda l’espulsione di Kakuli comminata dall’arbitro Recchia dopo appena otto minuti dall’inizio della ripresa per doppia ammonizione: abbastanza legittimo il secondo giallo, letteralmente inspiegabile quello sventolato in faccia al giocatore al 27’ del primo tempo.

Il secondo rimpianto riguarda il gioco effettivo della ripresa, continuamente spezzettata da falli tattici, da palloni nascosti, da perdite di tempo esasperanti proprio nella fase in cui, nonostante l’inferiorità numerica, la Cluentina è uscita dal guscio ed è diventata padrona del campo per un mezz’ora abbondante.

Ma tant’è.

Lo scorso anno (corsi e ricorsi della storia per scomodare Giambattista Vico e non citare un calendario fatto con i piedi) i biancorossi avevano conquistato tre punti insperati sempre su questo campo e sempre alla prima giornata: difficile che i miracoli si ripetano per due volte consecutive.

Trodica con il consueto 4-3-3 (Buratti può contare su tutti gli effettivi ad eccezione dell’esperto portiere Isidori squalificato) al quale Michettoni risponde con una disposizione tattica necessariamente vocata alla prudenza vista la qualità dell’avversario: Amico tra i pali con Pagliarini, Menghini e Bosetti centrali supportati a destra da Buffalari e a sinistra da Giaconi; centrocampo che si giova dei muscoli di Kakuli, della verve dei fratelli Camilloni e della corsa di Torresi con Stefano Pacini a svariare su tutto il fronte offensivo.

Il primo acuto della gara è biancorosso: punizione di Matteo Camilloni, palla di poco alta sopra la traversa (8’); segue una conclusione fortissima di Voinea dal vertice destro dell’area di rigore murata coraggiosamente da Pagliarini (17’).

Poi arriva il gol grazie ad un taglio da sinistra a destra di Merzoug, ad una sgroppata sulla fascia dell’ottimo Gobbi e ad una incornata vincente dell’intramontabile Chornopyshchuk sul primo palo con la difesa ospite non esente da colpe.

Da questo momento, fino alla fine del primo tempo, la gara non offre spunti di cronaca degni di nota ad eccezione di una girata di testa di Merzoug su cross di Voinea finita a lato.

La ripresa si apre con una rovesciata inoffensiva di Panichelli servito dal solito Voinea (46’) poi, tre minuti più tardi, Greco commette un bruttissimo fallo (peraltro a palla già uscita dal campo) su Pacini che si era involato sulla fascia sinistra: il direttore di gara lo ammonisce quindi, avendolo probabilmente scambiato con il compagno di reparto Panichelli, già sanzionato nel primo tempo, lo espelle per poi ravvedersi definitivamente.

La triste sorte – ma senza ripensamenti – tocca a Kakuli che commette fallo su Merzoug e viene espulso: chiunque si aspetterebbe la resa da parte degli ospiti che invece sono protagonisti di una eccellente reazione, grazie anche agli innesti di Trobbiani e Mancini che regalano verve ad una squadra che, fino a quel momento, aveva fatto una fatica tremenda ad uscire dalla propria metà campo.

Al 57’ ci prova Pacini che gira in porta in semi rovesciata una interessante imbeccata di Mancini su calcio di punizione; al 64’ tocca a Bosetti che gira di testa piuttosto centralmente un cross di Torresi.

All’85’ Menghini commette fallo in area su Marcaccio e il penalty è inevitabile: Giovannini si incarica dell’esecuzione ma Amico si distende sulla sua sinistra e respinge.

La rete della sicurezza arriva allo scadere (88’) al termine di una splendida azione dei trodicensi: tacco di Gobbi ad aprire per Panichelli, assist millimetrico da destra a sinistra per l’accorrente Bonvin che anticipa tutti e chiude definitivamente la gara.

Roberto Buratti, allenatore del Trodica, è pienamente soddisfatto: oggi, più che convincere, era importantissimo vincere perché avevamo di fronte un avversario che conosce bene la categoria ed ha giocatori che ti possono far male in qualsiasi momento. Siamo stati bravi a rischiare pochissimo anche se, con la superiorità numerica, avremmo potuto e dovuto chiuderla prima.

Marco Michettoni, per contro, è realista: la qualità dell’attacco del Trodica la conosciamo tutti. Noi potevamo disporci solo con atteggiamento prudente provando a contenerli ed a ripartire ogni qual volta se ne fosse presentata l’occasione. Io sono soddisfatto della prestazione dei ragazzi e, considerato anche il numero non stellare di occasioni da gol che abbiamo concesso, credo che quanto visto oggi possa essere una buona base di partenza. Pesano sulla partita le singole giocate, i guizzi, le aperture repentine di cui sono stati capaci i nostri avversari e pesano anche alcune decisioni arbitrali, su tutte quelle relative ai due cartellini gialli ai danni di Kakuli, in particolare il primo comminato per un fallo inesistente. Nonostante fossimo ridotti in dieci abbiamo reagito benissimo e, per una buona mezz’ora, abbiamo giocato alla pari contro una squadra oggettivamente più forte.

Alessandro Savi

TRODICA – CLUENTINA 2-0

TRODICA CALCIO: Febbo, Greco, Panichelli, Emiliozzi, Ciaramitaro, Chornopyshchuk (58’ Guedak), Gobbi (90’ De Martino), Ciucci, Voinea (82’ Marcaccio), Becker (70’ Giovannini), Merzoug (58’ Bonvin).

Allenatore: Roberto Buratti

CLUENTINA: Amico, Buffalari (55’ Trobbiani), Pagliarini, Kakuli, Menghini, Bosetti, Torresi, Camilloni F. (46’ Troscè), Pacini (70’ Cappelletti), Camilloni M. (55’ Mancini), Giaconi (82’ Ricotta).

Allenatore: Marco Michettoni

MARCATORI: 20’ Chornopyshchuk, 88’ Bonvin

ARBITRO: Nicolò Recchia (Ascoli Piceno)

ASSISTENTI: Riccardo Persichini (Macerata), Federico Staffolani (Macerata)

SPETTATORI: circa 300

NOTE: espulso Kakuli al 53’ (doppia ammonizione)

CORRIDONIA E CLUENTINA, VINCE SOLO IL GRAN CALDO

Mancini replica a Dutto, il passaggio del turno si deciderà al ritorno


Andrea Mancini, autore del gol del pareggio biancorosso

Poco più di un’amichevole la partita di Coppa Italia disputata allo stadio “Martini” di Corridonia in un orario (le 16) e con una temperatura (oltre i 35°) impossibili.

Entrambe le squadre sono prive di diversi titolari (per infortunio o scelte tecniche) dunque spazio ai giovani: ben cinque under tra i titolari della Cluentina (più altrettanti in panchina) mentre il Corridonia ne schiera due, come da regolamento, ma altri sei sono pronti a subentrare.

Il primo tempo è quasi tutto di marca rossoverde ma le occasioni più ghiotte nascono principalmente da calci piazzati: da annotare la deviazione di Del Moro imbeccato da Pucci che finisce di poco a lato (2’) e la conclusione di Lattanzi, anch’essa a lato, a seguito di una delle poche disattenzioni della difesa biancorossa (13’).

Al 41’ lo stesso Lattanzi viene punito con il giallo per gioco scorretto e un minuto più tardi si ripete con un brutto fallo da dietro su Federico Camilloni: la signorina Tirri (ottimo il suo arbitraggio) non se la sente di rovinare il clima sereno della gara e lo grazia.

Fondati, temendo il peggio, lo lascia negli spogliatoi nell’intervallo e inserisce un eccellente Monti che, insieme all’under Atzori, porta vivacità e maggiore profondità all’attacco dei padroni di casa che, dopo cinque minuti dall’inizio della seconda frazione di gioco, passano meritatamente in vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo si forma una mischia in area di rigore che Dutto, con una zampata micidiale, risolve battendo l’incolpevole Amico (50’).

Al minuto 62’ Monti, involatosi sulla fascia sinistra, tenta un tiro da lontano ma il portiere biancorosso non si fa trovare impreparato e neutralizza.

La Cluentina gioca un calcio compatto e senza troppi fronzoli, è granitica sia in difesa che a centrocampo ma fa una fatica incredibile a servire gli attaccanti sbagliando spesso l’ultimo o il penultimo passaggio; per contro il Corridonia è più dinamico, spreca meno palloni ma poco lucido sotto porta.

Seguono sostituzioni a ripetizione da parte di entrambi gli allenatori ma, con il senno di poi, la più azzeccata è quella effettuata da Michettoni al 72’ quando richiama il giovane Pistolesi e fa scendere in campo Andrea Mancini che si schiera a ridosso delle punte: l’estroso centrocampista, quattro minuti più tardi, raccoglie un assist di Pagliarini, sfugge a Marinelli e si presenta a tu per tu con il portiere Mazzocca beffandolo con un pallonetto da fuori area (76’).

Il Corridonia accusa il colpo e, probabilmente, anche la fatica tanto che, da questo momento in poi e fino alla fine della gara, è la Cluentina a farsi preferire e a tenere in mano il pallino del gioco.

L’ultima occasione è proprio dei biancorossi di Michettoni che, in pieno recupero, sfiorano il gol con un tiro da lontanissimo di Bosetti che finisce di poco alto sopra la traversa (94’).

Fai play a fine gara anche tra i due allenatori. Giuliano Fondati accetta serenamente il verdetto del campo: abbiamo avuto per gran parte della gara il predominio del gioco però è anche vero che il crescendo della Cluentina nel finale ci ha messo in difficoltà. Abbiamo approcciato bene la partita, lo abbiamo fatto anche con una buona dose di umiltà ma debbo ammettere che la maggior parte delle occasioni le abbiamo avute grazie ai calci piazzati, alle palle inattive che avremmo dovuto sfruttare con maggior concretezza. Purtroppo non ci siamo riusciti ma va dato merito alle ottime parate del portiere Amico e alla solidità del pacchetto difensivo dell’avversario che oggi ha avuto il coraggio di schierare tantissimi giovani.

Michettoni esprime piena soddisfazione: sono sinceramente contento della prova di tutti i miei giocatori, non dobbiamo dimenticare che, rispetto allo scorso anno, la squadra è stata profondamente rinnovata. Ciò significa che il percorso è ancora lungo e che possiamo migliorare ulteriormente nelle prossime settimane. Avevo chiesto ai ragazzi compattezza, umiltà e disponibilità al sacrificio e ho avuto risposte che mi hanno rassicurato ampiamente. Ovvio, non pensavo di venire a Corridonia per dettare legge, ero certo che avremmo incontrato tante difficoltà ma, nel contempo, abbiamo fatto anche tante belle cose e, tra queste, l’eccellente risposta dei tanti under schierati va senz’altro citata perché, nel corso della stagione, avremo bisogno di loro.

IL TABELLINO DELLA GARA

CORRIDONIA – CLUENTINA 1-1

CORRIDONIA: Mazzocca, Marinelli, Mariani, Misin, Del Moro, Dutto, Mongiello (63’ Ferro), Lattanzi (46’ Del Rosso), Atzori, Pucci (88’ Cesaretti), Garbuglia (79’ Daniele).

Allenatore: Giuliano Fondati

CLUENTINA: Amico, Giulietti (58’ Menghini), Torresi, Kakuli, Bosetti, Pagliarini, Pistolesi (72’ Mancini), Camilloni F. (60’ Troscè), Cappelletti (88’ Dignani), Camilloni M., Ricotta (84’ Ismani).

Allenatore: Marco Michettoni

MARCATORI: 50’ Dutto (COR), 76’ Mancini (CLU)

ARBITRO: Tirri (Macerata)

ASSISTENTI: Riggio (Macerata), Belleggia (Fermo)

SPETTATORI: circa 150

NOTE: ammonito Lattanzi (COR) al 41’ per gioco scorretto.

Alessandro Savi

COLPO DI MERCATO DELLA CLUENTINA: DALL’URBANIA ARRIVA MATTEO DEL ROSSO

La campagna acquisti biancorossa si chiude con il botto in virtù del tesseramento del ventunenne difensore che vanta trascorsi importanti in serie D e in Eccellenza. 

Matteo – nato ad Ancona il 21 marzo 2003 e residente a Fermo – è cresciuto nel settore giovanile della Fermana prima di trasferirsi al Fano (Serie D 2021/22), al Montegiorgio (Serie D 2022/23), al Portogruaro (Serie D, da febbraio dello stesso anno) ed infine all’Urbania (Eccellenza 2023/24) dove tuttavia non è riuscito a mettersi in mostra a causa di un grave infortunio al legamento crociato occorso nella fase iniziale della stagione.

Esterno sinistro dotato di ottima tecnica, molto veloce e capace di sortite offensive, Matteo è felicissimo di accasarsi alla Cluentina: “mister Carlo Troscè (allenatore dei Giovanissimi biancorossi) mi ha messo in contatto con la società e il presidente Marcolini mi ha rappresentato tutta la sua disponibilità e il suo apprezzamento. Ho capito immediatamente di trovarmi in una società seria come poche altre e che un anno qui potrà solo farmi bene: dopo il pesante infortunio ho bisogno di un rilancio e voglio farlo in un ambiente sereno. Il fatto che si debba lottare per mantenere la categoria per me è solo uno stimolo in più”.

Dal canto suo, Massimiliano Marcolini non nasconde la grande soddisfazione per lo straordinario acquisto: “Matteo innalzerà fortemente il tasso tecnico della squadra che stiamo mettendo a disposizione di mister Michettoni ma, oltre a questo, sarà un punto di riferimento per i tanti ragazzi che stiamo provando a lanciare. Da tale punto di vista è una sorta di “giovane veterano” giacché ha indossato maglie prestigiosissime in categorie molto più elevate della Promozione. Da parte nostra gli offriamo l’opportunità di ripartire dopo un anno difficile in un ambiente sereno e senza particolari pressioni. Infine – e questo aspetto alla Cluentina conta moltissimo – è un ragazzo splendido, umile come pochi e capace di integrarsi perfettamente nel gruppo”.