LA QUINTA SINFONIA ESTERNA HA IL PROFUMO INEBRIANTE DELLA SALVEZZA


Paolo Cerquetta: “Tre punti per la classifica ma soprattutto per il morale”

Pietro Canesin: “Sono queste le partite che ci rappresentano”


La sinfonia n.5 in do minore composta da Ludwig Van Beethoven tra il 1804 e il 1808 è una delle più grandi ed acclamate della storia della musica; le sue quattro note introduttive sono gravi, adatte ad un momento di estrema tensione e fortemente angoscianti.

Oggi La Cluentina l’ha eseguita perfettamente sotto la mirabile direzione d’orchestra del maestro Canesin meritando la standing ovation dei suoi sostenitori al fischio finale dell’arbitro Alfonsi.

Quinta come le vittorie in trasferta conquistate dai biancorossi, tesa e angosciante come il colpo di testa del portiere rossoverde Illuminati al 94’ ma anche acclamata e liberatoria come i 33 punti in classifica che, dopo i recenti passi falsi, emancipano la squadra da un possibile finale di campionato in sofferenza.  

L’ultima vittoria biancorossa risaliva allo scorso 3 febbraio (2-0 all’Appignanese al Tonino Seri): da allora solo una manciata di punti e tante recriminazioni per le beffe sopraggiunte nei finali di gara (Cascinare, Casette Verdini, Potenza Picena e Centobuchi) alcune meritate, altre decisamente da imputare alla malasorte.

Non era affatto scontata questa vittoria, tutt’altro: il Rapagnano veniva da quattro risultati utili consecutivi (tra i quali la clamorosa vittoria conseguita sabato scorso a Castelfidardo) e stava accarezzando la possibilità di una rimonta del tutto insperata fino a qualche settimana prima; per contro, la Cluentina l’ha approcciata con diverse assenze sia per infortunio (Mongiello) che per squalifica (Giaconi) nonché con diversi giocatori non al meglio della condizione (Rocchi, Roberto Mancini, Brandi, Ribichini e Scoccia).

A tutto ciò si deve aggiungere la condizione pietosa del rettangolo di gioco nel quale il solo pensiero di giocare con la palla a terra ha rappresentato un vero e proprio azzardo: di qui le tante mezze palle, i rinvii e i lanci lunghi a scavalcare il centrocampo, le azioni convulse e i fraseggi impossibili.

Partono meglio i fermani che collezionano ben sei calci d’angolo in meno di venti minuti prima di costruire l’occasione da gol più ghiotta del match: HiHi – che ha un cognome esilarante e due piedi ben educati – scatta sul filo del fuorigioco per le vie centrali ma, di fronte a Rocchi in uscita, conclude centralmente proprio sul portiere che si rannicchia sul pallone proteggendolo come un pargoletto.

La Cluentina si sveglia nell’ultimo quarto d’ora con tre buone opportunità: conclusione a lato di Brandi dalla lunga distanza (29’), scivolata di Salvati su assist di Ribichini deviata in corner da Innamorati al 32’ (con rimbalzo maledetto che gli sposta il pallone al momento della conclusione), assist di Brandi per Ribichini che fugge sulla fascia destra ma, invece di crossare al centro, opta per una conclusione che risulta alta e sbilenca.

Al rientro in campo dopo il riposo l’orchestra biancorossa avvia l’esecuzione della sinfonia: le prime due note sono entrambe di Ribichini che, in meno di un minuto, dapprima calcia di poco alto da fuori area poi, di nuovo da fuori, costringe il portiere fermano ad una deviazione in corner (48’).

Quindi, dopo un numero pressoché stellare di azioni rossoverdi fermate in offside, arriva il gol degli ospiti: corner battuto corto da Andrea Mancini per il subentrato Marini il quale riesce ad entrare in area e a servire Roberto Mancini che, in spaccata, sigla il vantaggio. 

La reazione del Rapagnano è rabbiosa ma non troppo lucida e stavolta la Cluentina è determinata a gestire il vantaggio con più furbizia e più attenzione rispetto al recente passato.

Al minuto 83’ un cross del giovane e interessante Keci libera Macchini davanti alla porta ma, una frazione di secondo prima che possa concludere a botta sicura, Pagliarini – con un intervento da dietro pulito sul pallone che vale più di un gol – lo lascia a bocca asciutta: per fortuna l’arbitro è lì a due passi e non concede il penalty fortemente invocato da giocatori e tifosi rossoverdi.

Un’ultima curiosa appendice al 94’: calcio di punizione per i padroni di casa ad una decina di metri dal vertice sinistro dell’area di rigore, sul pallone va il portiere Innamorati che, com’è noto, è dotato di un sinistro autorevole; d’un tratto tutti i fantasmi che hanno popolato gli incubi dei biancorossi nelle ultime settimane si materializzano nuovamente (vuoi vedere che…); Macchini spinge via il suo compagno di squadra (che si va a collocare al centro dell’area) quindi crossa e … indovinate chi incoccia la palla? Manco a dirlo, lo stesso Innamorati che però trova il collega Rocchi pronto alla parata finale e decisiva.

Poi tutti sotto gli spalti a festeggiare la quinta sinfonia di una bellissima stagione interpretata da una squadra la quale, alla maniera degli eroi, esce trionfante dalle imprese più difficili: non a caso anche Beethoven, prima di comporre la quinta sinfonia, ha composto la terza che è detta anche “sinfonia del destino” o, appunto, “eroica”.

Il cordialissimo tecnico Graziano Garagliano ostenta la serenità tipica di chi sa che sta facendo tutto ciò che è nelle sue possibilità: in occasione del gol subìto abbiamo peccato di concentrazione e purtroppo non possiamo permettercelo: è stato un errore che paghiamo a caro prezzo. Mi dispiace per i ragazzi perché, ad eccezione di quel momento, siamo stati sempre dentro la partita. Dispiace anche per l’infortunio di HiHi ma sono certo che, continuando così, ci tireremo fuori dalle sabbie mobili.

Il vice presidente del sodalizio biancorosso Paolo Cerquetta è invece raggiante: tre punti fondamentali per la classifica e soprattutto per il morale perché venivamo da un periodo particolare in cui spesso siamo stati raggiunti o sorpassati nei finali di gara. Debbo fare un plauso a tutti i ragazzi perché hanno dato tutti il massimo, anche coloro che sono partiti dalla panchina. Sabato ci aspetta un avversario tosto – il Monticelli – e dobbiamo preparare la partita in settimana nel migliore dei modi poi ci sarà una lunga sosta che, mi auguro, ci consentirà di recuperare tutti i giocatori infortunati.

Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore d’orchestra, mister Pietro Canesin: sono queste le partite che ci rappresentano: ci rappresentano nel sacrificio, ci rappresentano nella voglia di andare a vincerle, ci rappresentano nello spirito di chi subentra ed è spesso decisivo. Riusciamo ad andare oltre le nostre qualità che compensiamo con uno spirito di gruppo che è meraviglioso. Rocchi e Ribichini che giocano dopo aver fatto le infiltrazioni, Roberto Mancini che fino a ieri era febbricitante ma scende in campo ugualmente ed è addirittura decisivo sono la cifra della nostra generosità e della nostra abnegazione. Oggi si può dire davvero che la gara l’abbiamo vinta in venti, non solo negli undici che erano in campo. Una partenza con il freno a mano tirato poi, pian piano, la squadra è venuta fuori: sì, il primo tempo non mi è piaciuto: troppo leziosi e poco disposti al sacrificio: non stavamo accettando la fatica della gara. Però nel secondo tempo non c’è stata partita non perché abbiamo creato chissà quante occasioni da gol ma perché l’abbiamo letta e interpretata nel migliore dei modi. Siamo in una fase del campionato in cui, se ti vuoi salvare, i risultati devi andare a prenderli tu senza sperare che gli altri facciano meno di te. E questo è esattamente ciò che abbiamo fatto nel secondo tempo. Quanto manca alla salvezza? Almeno tre o quattro punti che, invertendo la tendenza, proveremo a prendere in casa già sabato prossimo. Anche se saremo fortemente rimaneggiati dalle squalifiche di Scoccia, Ribichini e Pagliarini dovremo fare una bella partita e, dopo quanto ho visto oggi, so perfettamente che è alla nostra portata.

Esatto, mister. Ed è appena il caso di ricordare che la nona ed ultima sinfonia di Beethoven è detta la “Corale” e contiamo di eseguirla tutti insieme appena la salvezza sarà matematica. Dunque il prima possibile.

IL TABELLINO DELLA GARA

RAPAGNANO – CLUENTINA 0-1

RAPAGNANO: Innamorati, Facciaroni, Corradini, Hihi (68’ Bitti), Iommetti, Scriboni, Keci, Polozzi (60’ Macchini), Di Donato (60’ Ciucani), Sako (87’ Funari), Rapacci.

Allenatore: Graziano Garagliano

CLUENTINA: Rocchi, Brandi (73’ Scoccia), Stacchiotti (60’ Pagliarini), Marcantoni, Menghini, Foglia, Montecchiari (73’ Cappelletti), R. Mancini, Ribichini, A. Mancini (82’Trobbiani), Salvati (60’ Marini).

Allenatore: Pietro Canesin

Marcatori: 75’ R. Mancini

Arbitro: Jacopo Alfonsi (San Benedetto del Tronto)

Assistenti: Mirko Baldisserri (Pesaro), Alessandro Meo (Macerata)

Spettatori: circa 150

Note: espulso al 94 Scoccia (C) per fallo di reazione.

Alessandro Savi