APRE “MENGO” E CHIUDE “MARCA”: VINTA LA PRIMA DI UNDICI BATTAGLIE

La classifica torna a sorridere ma non bisogna mollare di un centimetro


Canesin: “Alcune partite bisogna giocarle bene, altre bisogna vincerle e basta”

Il presidente Marcolini: “Avanti così senza guardare in faccia nessuno”


Dopo le pesanti sconfitte in casa contro la Sangiorgese e in trasferta a Matelica, era necessario rialzare la testa per non rischiare di vivere pericolosamente questo nuovo campionato che, solo per convenzione, si fa chiamare girone di ritorno.

Pesava come un macigno sulla testa dei ragazzi soprattutto l’insolita mole di reti incassate negli ultimi centottanta minuti, ben sette, a fronte di un solo, effimero gol realizzato nello spumeggiante avvio di sabato scorso a casa della principessa del campionato: occorreva dunque una reazione e, soprattutto, occorrevano i tre punti contro un’Appignanese che una settimana fa aveva sfiorato l’impresa nel match casalingo con il ben più quotato Corridonia.

Che sarebbe stata una partita “sporca” lo sapevano tutti.

Lo sapeva Canesin – che in settimana ha catechizzato i suoi ragazzi – e lo sapeva tutto l’ambiente giacché la squadra (o, meglio, le squadre) di Cantatore fanno della fisicità e dell’aggressività le armi più incisive di cui servirsi, talvolta per sopperire ad una qualità non propriamente eccelsa.

Era difficile tuttavia immaginare un inizio così arrembante da parte di una compagine che, solo occasionalmente nel corso dell’intera stagione, era riuscita a staccarsi dall’ultimo posto in classifica.

Non c’è stata affatto una sequela di opportunità dei mobilieri, anzi: a dire la verità non c’è proprio stato un tiro in porta degno di essere raccontato ad eccezione dell’occasione – peraltro in nettissimo fuorigioco non ravvisato dall’assistente dell’arbitro – capitata tra i piedi di Carboni al 29’ con palla sparata alle stelle ma, questo sì, una sorta di “tamburello” condito da tanta aggressività che ha messo in difficoltà la Cluentina, incapace per oltre trenta minuti di mettere il naso nella metà campo avversaria.

Poi, come spesso avviene, un episodio cambia l’inerzia delle cose.

Siamo al 42’ quando Mongiello, da calcio piazzato laterale, scodella un pallone insidioso in area all’altezza del secondo palo sul quale Ribichini è piuttosto incerto: ne approfitta Menghini che, come un bomber di razza, si avventa sul pallone in spaccata ed infila Pettinari.

Il vantaggio non cambia le carte in tavola e l’Appignanese continua a macinare un gioco sterile quanto si vuole ma pur sempre potenzialmente pericoloso mentre i biancorossi lo subiscono.

Al rientro dagli spogliatoi Cantatore lascia sotto la doccia gli spenti Pierantonelli e Carboni per inserire Gesuelli e Raponi senza modificare l’assetto tattico della sua squadra mentre Canesin preferisce lasciare le cose come stanno e, in definitiva, anche i primi minuti della ripresa scorrono all’insegna della continuità.

Poi il Dio del calcio decide che è il momento propizio per un altro episodio-chiave: al 52’ una palla innocua si insinua tra Menghini e Pistelli con il primo che si abbassa per colpire di testa ed il secondo che, imprudentemente, nel tentativo di arpionarla, alza troppo la gamba e colpisce al volto il difensore biancorosso: l’arbitro è a due passi e non ha alcuna esitazione nell’estrarre il cartellino rosso ai danni dell’attaccante dell’Appignanese.

Ma anche in dieci i mobilieri continuano a tenere in mano il pallino del gioco e la Cluentina resta ancora contratta; Canesin toglie Mongiello (che non ha ancora i novanta minuti nelle gambe) ed inserisce Salvati poi opera un duplice cambio: fuori Stacchiotti e Ribichini, dentro Giaconi e Andrea Mancini.

Mentre il primo dei subentrati assicura maggior profondità sulla fascia destra, il secondo accende letteralmente la luce.

Non passa neanche un minuto che il fantasista biancorosso smista un pallone sulla trequarti, si accentra per dare l’impressione del tiro quindi serve l’accorrente Marcantoni che, dalla destra, scaglia un diagonale che trafigge ancora Pettinari.

Il doppio vantaggio di fatto chiude la partita e spegne le residue energie degli ospiti che, nel corso dei minuti di recupero, si rendono protagonisti di molteplici falli di frustrazione tra i quali un’entrata con il piede a martello di Fagiani su Marini, estremamente pericolosa ed incredibilmente non sanzionata dal direttore di gara.

Poi, dopo un extra time di oltre sette minuti, Tasso fischia la fine e si può tornare a gioire e a sorridere guardando una classifica sempre drammaticamente corta, ma decisamente più incoraggiante.

Marco Menghini si gode il primo gol stagionale ma, come sempre, parla della sua squadra: “una sola vittoria nelle ultime quattro partite era un bottino magrissimo quindi sono contento per il gol ma principalmente perché ci è estremamente utile per tirarci fuori da un brutto momento”.

Gli fa l’eco Matteo Scoccia, compagno di reparto oggi tornato titolare: “la partita richiedeva un certo tipo di atteggiamento: stare sul pezzo, sempre concentrati, non cedere alle loro eventuali provocazioni e provare a ribattere colpo su colpo. Sapevamo perfettamente che sarebbe andata così, che sarebbe stata una gara sporca e l’abbiamo affrontata bene. È importantissimo il clean-sheet anche alla luce del fatto che, recentemente, abbiamo sempre subìto gol all’inizio dei secondi tempi”.

Prima rete stagionale anche per il capitano Davide Marcantoni: “felicissimo anche perché ha praticamente chiuso la gara e ci ha dato fiducia per affrontare il finale a testa alta: è la nostra prima vittoria stagionale con due gol di scarto”. Ti aspettavi una partita così difficile? “Assolutamente sì, il mister ci aveva preparato bene. Sono una squadra che ti fa giocar male e contro la quale fai una fatica tremenda ad imporre le tue caratteristiche: da questo punto di vista il gol di Mengo è stato provvidenziale perché ha cambiato l’inerzia.”

Il presidente Massimiliano Marcolini aveva chiesto una reazione dopo l’ultima sconfitta casalinga ed è arrivata oggi, a distanza di due settimane: “tre punti d’oro che valgono come sei. Era uno scontro diretto ed è normale che partite di questo genere siano tese, nervose e difficili da interpretare. In talune fasi della gara forse ci siamo lasciati trascinare nei loro tranelli ma, quando siamo riusciti a far emergere le nostre qualità, li abbiamo colpiti e abbiamo conquistato una vittoria tutto sommato meritata”. D’ora in avanti saranno almeno altri otto scontri diretti, eccezion fatta per squadre con ambizioni importanti come Centobuchi e Castelfidardo? “Ogni gara per noi è una finale che ci può portare punti utili per la salvezza quindi non dobbiamo guardare in faccia nessuno e pensare a fare più punti possibili il prima possibile. Poi penseremo solo a divertirci”. 

Pietro Canesin è provato ma visibilmente soddisfatto: “ci sono partite in cui è importante giocare bene per vincerle ed altre che bisogna vincerle e basta: oggi per noi era fondamentale spezzare il momento difficile che stavamo attraversando e portare a casa tre punti che valgono doppio”. Avevi preparato perfettamente i tuoi ragazzi ad una gara sporca, difficile: quanta sofferenza, però, soprattutto nel primo tempo: “sì, è così tutte le volte che incontriamo squadre che giocano a “tamburello” e dotate di una fisicità nettamente superiore alla nostra; ha influito, inoltre, la condizione psicologica in cui l’abbiamo approcciata, le due sconfitte consecutive, l’importanza della posta in palio. Se avessimo perso oggi avremmo finito inevitabilmente per interpretare le prossime sfide in maniera completamente diversa, inguaiandoci pericolosamente. Per contro, la vittoria ha un peso specifico gigantesco per la classifica, per la testa e per il morale”.

Bocche cucite nello spogliatoio dell’Appignanese che lascia al dirigente Capomasi l’analisi della gara: “peccato perché meritavamo di più, soprattutto per quanto fatto nel corso del primo tempo. Poi l’espulsione di Pistelli, quantomeno discutibile, ha di fatto chiuso i giochi. Andiamo avanti fiduciosi per le gare che ci aspettano con la consapevolezza che abbiamo una squadra giovane che non smetterà mai di credere nella salvezza fino all’ultimo minuto dell’ultima partita”.

CLUENTINA – APPIGNANESE

CLUENTINA: Rocchi, Stacchiotti (70’ Giaconi), Scoccia, Marcantoni, Menghini, Brandi, Mongiello (56’ Salvati), Trobbiani (75’ Pagliarini), Ribichini (70’ A. Mancini), R. Mancini, Cappelletti (79’ Marini).

Allenatore: Pietro Canesin

APPIGNANESE: Pettinari, Picchio, Fagiani, Tarquini, Giampaoli (73’ Marcolini), Argalia, Pierantonelli (46’ Gesuelli), N. Gagliardini (84’ E. Gagliardini), Pistelli, Medei, Carboni (46’ Raponi).

Allenatore: Francesco Cantatore

MARCATORI: 42’ Menghini, 71’ Marcantoni.

ARBITRO: Francesco Tasso (Macerata)

ASSISTENTI: Andrea Belogi (Ancona), Pierpaolo Silvestri (Ascoli Piceno)

SPETTATORI: circa 100 NOTE: espulso al 52’ Pistelli per gioco falloso e Edoardo Gagliardini dopo il fischio finale.