Una notizia fantastica! Congratulazioni Jinny da tutto lo staff della Cluentina

Una notizia fantastica che ci riempie il cuore di gioia e di orgoglio: Ginevra Seccacini, attaccante maceratese 14enne che milita nel settore giovanile femminile della Ternana Calcio, è stata convocata ad uno stage dove vestirà la maglia azzurra under 15! Congratulazioni Jinny da tutto lo staff della Cluentina. Un grande in bocca al lupo per il tuo futuro sportivo e personale.

CASETTE VERDINI “BESTIA NERA” DELLA CLUENTINA MA IL 2-0 AL “NELLO CROCETTI” PUNISCE TROPPO PESANTEMENTE I RAGAZZI DI CANESIN

Montecchiari, grande prestazione del giovane biancorosso

Terza gara contro gli amaranto e terza sconfitta con nove reti complessivamente subite da un avversario certamente forte e meglio attrezzato ma, altrettanto certamente, non imbattibile.

I padroni di casa debbono rinunciare a tre pedine importanti come Donnari, Ciurlanti e Russo mentre la Cluentina di oggi è priva di Pagliarini con mister Canesin costretto a portare in panchina Andrea Mancini (reduce da un’influenza) e Ribichini, al rientro dopo lo strappo muscolare ma non ancora pronto.

Il primo tempo fa registrare un discreto predominio del Casette Verdini ma la Cluentina, ogni volta che può, prova a ripartire e, sia pur con poca lucidità negli ultimi 20-30 metri, tiene costantemente in apprensione la retroguardia locale.

Meritano di essere citate un paio di opportunità, una per parte: al 29’ un passaggio sbagliato di Roberto Mancini consente a Romanski di liberarsi per il tiro ma trova Foglia ad opporsi con il corpo; al 31’ Cammertoni sfrutta una ripartenza e fa tutto da solo fino ad entrare in area di rigore dove appoggia a Cappelletti che perde l’attimo per calciare in porta.

Il gol amaranto arriva al 38’ ed è un capolavoro di fortuna: l’azione è probabilmente viziata da un fallo a centrocampo che il direttore di gara non ravvisa, la palla arriva a Romanski che, dalla destra, lascia partire una sorta di tiro-cross che, impattando fortuitamente su Foglia, finisce per imprimere al pallone una traiettoria stranissima, quasi a rientrare, che inganna l’incolpevole Rocchi ben piazzato sul suo palo. La Cluentina prova a reagire al 41’ con una punizione di Scoccia che pennella la palla sulla testa di Mongiello la cui conclusione finisce di poco alta sopra la traversa.

Il finale di tempo regala (si fa per dire) un’entrata scellerata a gamba altissima di Telloni su Montecchiari che, cadendo, si fa male ad una spalla: cartellino giallo per il difensore della squadra di Pavoni che, a tratti, manifesta un agonismo decisamente eccessivo.

Nel secondo tempo scende in campo la Cluentina che non ti aspetti: fresca, vitale, pimpante e grintosa. I ragazzi sembrano guariti dalla sindrome di Jekyll e Hyde e cercano voracemente il pareggio che, tutto sommato, non demeriterebbero. Al 53’, sugli sviluppi di un corner, Marcantoni intercetta un pallone ribattuto dalla difesa e, da fuori area, calcia alto. Cinque minuti più tardi l’occasione più clamorosa capita a Roberto Mancini che, liberatosi in area, conclude alla destra di Ripani che, con un volo plastico e spettacolare, riesce a respingere.

Canesin capisce che è il momento di rischiare il tutto per tutto: fuori un difensore (Foglia) e dentro un attaccante (Salvati) per provare a sfruttare il momento positivo e scardinare la difesa amaranto. Purtroppo non va.

Dapprima Romanski raccoglie un cross di Mandolesi e gira al volo trovando il solito miracolo di Rocchi (68’) poi lo stesso attaccante confeziona un assist perfetto per Ulivello che raddoppia (73’).

Fine dei giochi: il Casette Verdini torna alla vittoria, la Cluentina perde l’imbattibilità in trasferta e, per la prima volta in questo scorcio di stagione, scivola in zona play out.  

C’è di che preoccuparsi? Assolutamente no perché, rispetto agli incontri precedenti in Coppa Italia, i ragazzi hanno dimostrato una crescita importante e, se non ci fosse stato lo sfortunato episodio del gol di Romanski (e della sfortunatissima deviazione di Foglia), il secondo tempo avrebbe avuto una connotazione ben diversa.

Lo ribadisce Canesin: “rispetto alle partite di coppa oggi tutta questa differenza di valori non si è affatto vista.  Facciamo fatica a finalizzare semplicemente perché non tiriamo in porta. Sono orgoglioso di allenare un gruppo di ragazzi che si impegnano al massimo, che ci mettono tutto quello che hanno dentro: continuando così arriveranno i gol di Cappelletti, di Mongiello, di Salvati. Oggi siamo stati bravi quando siamo usciti con la palla, quando li abbiamo messi in difficoltà: dobbiamo cercare una maggiore concretezza negli ultimi venti metri, per il resto abbiamo fatto una buonissima prestazione”.    

IL TABELLINO DEL MATCH

 CASETTE VERDINI – CLUENTINA 2-0  

CASETTE VERDINI: Ripani, Bordi, Telloni (90’ Lattanzi), Ameth, Cerquozzi, Menchi, Lami, Kakuli (78’ Palmucci), Ulivello, Romanski (82’ Rango), Mandolesi (87’ Gentilucci).

ALLENATORE: Luca Pavoni

CLUENTINA: Rocchi, Brandi, Scoccia, Marcantoni, Menghini, Foglia (60’ Salvati), Mongiello (77’ Forresi), Montecchiari (78’ Marini), Cammertoni (50’ Mancini A.), Mancini R. (80’ Trobbiani), Cappelletti.

Allenatore: Pietro Canesin

Reti: 38’ Romanski, 73’ Ulivello

ARBITRO: Marco Fiermonte (Macerata)

ASSISTENTI: Sara Silenzi, Ilaria Zarletti (San Benedetto del Tronto)

SPETTATORI: circa 150

CLUENTINA, LA SINDROME DI JEKYLL E HYDE COLPISCE ANCORA: PRIMA DOMINA POI SI IMPAURISCE E SI FA RAGGIUNGERE

Ancora Mancini dal dischetto poi Cingolani entra e segna: solo un punto con l’Elpidiense

A cura di Alessandro Savi

Se l’intervallo venisse bandito dal calcio e si giocassero novanta minuti consecutivamente, probabilmente i ragazzi di Canesin avrebbero molti punti in più in classifica. Già, perché esistono due Cluentine diverse: quella dei primi tempi che gioca spavaldamente e non teme nessuno e quella dei secondi tempi la quale, a prescindere da chi sta in campo, si fa attanagliare dalla paura. Viene spontaneo chiedersi cosa succeda tra il primo e il secondo tempo e provare a cambiare la marca delle bevande somministrate ai ragazzi perché – ormai è certo – contengono qualche traccia della famosa pozione del romanzo di Stevenson. 

La gara di oggi ne è l’emblema. 

I biancorossi (quelli in versione Jekyll) passano in vantaggio dopo appena sette minuti: discesa sulla destra di Roberto Mancini che, dalla linea di fondo, penetra in aerea e impatta con Marcantoni (Federico, non il nostro) che lo stende: rigore ineccepibile che Andrea Mancini – come previsto dalla legge che porta il suo nome – realizza.

Al 26’ Mongiello, dopo una serie di dribbling, entra in area e spara una fucilata che Tomba riesce a deviare in corner con la punta delle dita. 

L’Elpidiense semplicemente non è pervenuta. La squadra di Diamanti potrebbe giocare addirittura senza i centrocampisti dal momento che la manovra è sempre la stessa: lancio lungo dalla difesa a cercare Cuccù poi ci pensa lui; peccato che il bomber rossoblù oggi sia marcato da un Pagliarini in versione Franco Baresi che – in anticipo o in ritardo, con le buone o con le cattive – non gli fa quasi mai vedere il pallone.

La Cluentina non crea occasioni clamorose ma, letteralmente, ha in mano la gara tanto che, per vedere la prima opportunità degna di nota degli avversari occorre aspettare gli ultimi istanti del primo tempo quando lo stesso Cuccù riesce a pennellare un assist al bacio per la testa dell’accorrente Catinari che, a due metri dalla porta, spolvera appena il pallone con la chioma. 

Lecito aspettarsi un secondo tempo sullo stesso copione del primo vista la nettissima differenza dei valori in campo espressi nella prima frazione di gioco.

Infatti dopo appena tre minuti Trobbiani ruba la palla a Catinari, entra in area e lascia partire un tiro che viene però ribattuto dai difensori. 

Prima di tale azione, tuttavia, Diamanti ha rimescolato le carte: fuori Marcantoni e dentro il terzo attaccante, Riccardo Cingolani, per un’Elpidiense decisamente più offensiva. 

Mossa azzeccata giacché proprio il nuovo entrato al 52’ pareggia: il cross dalla destra di Marozzi è apparentemente innocuo ma Rocchi prima accenna l’uscita poi torna sui suoi passi mentre Pagliarini è probabilmente tradito dall’intenzione iniziale del suo portiere: sta di fatto che nessuno dei due va sul pallone e Cingolani, incredulo, ne approfitta e segna. 

“Stavo per uscire – spiega Rocchi – quando, probabilmente a causa del vento, ho visto la palla rallentare e scendere a terra: a quel punto ho preferito restare tra i pali convinto che un difensore andasse a prenderla”.

Malintesi che accadono, ci mancherebbe altro.

Ciò che invece non dovrebbe accadere è lasciarsi impaurire dal gol subìto ed arretrare pericolosamente il baricentro o, peggio ancora, sfilacciarsi come fa la Cluentina dopo il pareggio rossoblù. Appena un minuto dopo il gol, infatti, l’Elpidiense costruisce una nuova, pericolosa occasione ma il tiro di Cuccù finisce fuori di poco.

Adesso i biancorossi sono mister Hyde: la pozione contenuta nell’acqua o nel thè ha iniziato a manifestare il suo effetto nefasto ed emerge la seconda natura della squadra, quella delle sue inclinazioni attratte dal male. 

Canesin fiuta il pericolo e fa tre cambi tutti insieme: fuori Salvati più gli ammoniti Andrea Mancini e Mongiello, dentro Marcantoni, Cappelletti e Cammertoni con quest’ultimo insolitamente utilizzato come prima punta (del resto, con Ribichini fuori dai giochi e Ricotta indisponibile, il mister non ha troppe alternative in quel reparto).

La Cluentina sembra beneficiare del nuovo assetto tanto che, dopo un quarto d’ora in cui si era vista solo l’Elpidiense, torna ad affacciarsi dalle parti di Tomba grazie ad una punizione di Scoccia bloccata dallo stesso portiere. 

Poi però i biancorossi tornano a subire la manovra avversaria che, pur non producendo occasioni particolarmente importanti, di fatto è palese e indiscutibile tanto che lo sguardo va spesso sulle lancette dell’orologio ad auspicare il fischio finale. 

E poco ci manca che al danno non segua la beffa evitata grazie, ancora una volta, a Michele Pagliarini che a un quarto d’ora dalla fine si immola su una fucilata di Cuccù destinata in porta.

Onesta l’analisi di Andrea Diamanti: “abbiamo iniziato malissimo e, nell’intervallo, ho pensato di rischiare di più con l’inserimento di Cingolani: peggio di com’era andata nel primo tempo non poteva andare. Poi nella ripresa abbiamo fatto molto meglio. Un tempo ciascuno, il pareggio è giusto”.

Pietro Canesin esce dallo spogliatoio decisamente più rabbuiato del solito: “due punti persi, senza ombra di dubbio. Abbiamo gettato alle ortiche un’occasione d’oro che difficilmente capiterà di nuovo. Peccato perché nel primo tempo avevamo dominato e avremmo dovuto raccogliere un vantaggio più corposo: cerchiamo sempre gol difficili quando a volte basterebbe cercare la porta più spesso senza badare alla qualità”. 

Anche Marco Menghini, subentrato al 68’ a Stacchiotti, ammette le difficoltà vissute nella ripresa: “è una questione di carattere, di testa. Anche oggi siamo rientrati in campo dopo la pausa con un atteggiamento diverso rispetto all’inizio”. 

Così come l’uomo non è mai veracemente uno, la Cluentina è veracemente due. Con buona pace di Stevenson, Jekyll e Hyde. 

(Foto)- MICHELE PAGLIARINI

IL TABELLINO DEL MATCH

 CLUENTINA – ELPIDIENSE CASCINARE 1-1 

CLUENTINA: Rocchi, Brandi, Scoccia, Montecchiari, Pagliarini, Stacchiotti (68’ Menghini), Mongiello (55’ Cappelletti), Trobbiani, Salvati (55’ Cammertoni), Mancini A. (55’ Marcantoni), Mancini R (74’ Marini). 

Allenatore: Pietro Canesin

ELPIDIENSE CASCINARE Tomba, Massi, Marcantoni F. (46’ Cingolani), Catinari (73’ Mandorlini), Ciaramitaro, Mancini P., Marozzi, Doci, Cuccu, Filippi (60’ Tempestilli), Garbuglia (83’ Cacciola).

Allenatore: Andrea Diamanti

Reti: 8’ Mancini A. (C) su rigore, 52’ Cingolani (E)

ARBITRO: Romolo Bartomioli (Pesaro)

ASSISTENTI: Elettra Ribera (Fermo), Fabio Federici (Ascoli Piceno)

SPETTATORI: circa 200

CLUENTINA DI RIGORE AD APPIGNANO: SECONDA VITTORIA IN TRASFERTA E QUINTO POSTO IN CLASSIFICA

Il “Mancio” trasforma la massima punizione nei minuti di recupero

Quant’è beffardo a volte il calcio: il lettore più attento ricorderà che anche il comunicato della partita persa contro il Matelica era iniziato con questa affermazione. Se contro la quotata compagine della famiglia Canil, la Cluentina aveva raccolto meno di quanto seminato, oggi, al contrario, il raccolto è stato abbondante perché sono arrivati tre punti dopo una prestazione non propriamente esaltante.

Ma procediamo con ordine.

Biancorossi che debbono fare a meno di Scoccia (ottimo comunque il debutto di Stacchiotti al suo posto), di Ribichini (strappo muscolare) e con Roberto Mancini ancora a mezzo servizio ma con Mongiello, in campo dal primo minuto, completamente ristabilito dall’infortunio patito a Trodica, alla giornata d’esordio stagionale. 

Appignanese che, dopo la vittoria di Corridonia che ha cancellato lo zero in classifica, è chiamata a dare continuità a risultati e prestazioni per risalire la china dopo un avvio di stagione del tutto negativo. 

Ne risulta un primo tempo piuttosto equilibrato che fa registrare un paio di occasioni per parte. La prima e la seconda sono appannaggio dei locali: al 9’, in ripartenza, il bravo Medei si imbuca per le vie centrali e, con il solo Pagliarini ad ostacolarlo, calcia dal limite dell’area ma trova Rocchi pronto a respingere; dieci minuti più tardi ancora Medei, in acrobazia, serve un buon assist a Zitti il cui tiro è nuovamente neutralizzato dal forte portiere biancorosso. 

Dopo il duplice scampato pericolo, Canesin rimescola le carte: Mongiello passa da destra a sinistra, Cappelletti si colloca al centro alle spalle di Salvati con Mancini più libero di agire sulla corsia destra.

La Cluentina, almeno per un buon quarto d’ora, beneficia di questa mossa tattica e si rende pericolosa dalle parti di Pettinari con due limpide opportunità: al 23’ Cappelletti si libera di Gesuelli e, dalla fascia sinistra, crossa al centro per l’accorrente Salvati che non riesce ad arrivare sul pallone per pochissimi centimetri; al 28’, da calcio piazzato, Mongiello batte direttamente in porta alla sinistra di Pettinari che riesce a respingere con la punta delle dita ma la sua ribattuta non trova biancorossi pronti a raccogliere per il potenziale tap-in vincente. 

L’Appignanese si rivede solo sul finire della prima frazione di gioco ancora una volta grazie a Medei che approfitta di un mezzo pasticcio degli ospiti e si libera per il tiro: Rocchi c’è sempre. 

La ripresa inizia con lo stesso copione, all’insegna dell’equilibrio. 

Poi qualcosa cambia, più nella testa che nelle gambe degli uomini di Canesin che – oramai è una costante – iniziano ad abbassarsi e a concedere troppo campo agli avversari: al 72’ un tiro-cross di Gesuelli dalla destra attraversa pericolosamente tutta l’area di rigore; al 77’ un assist di Carboni per Medei esce di pochissimo dando l’illusione del gol; al minuto 80’ è lo stesso Carboni a sciupare una ghiotta opportunità: in questa fase alla Cluentina non riesce più nulla e fa una fatica tremenda anche nella ordinaria gestione del pallone. 

Con la sua consueta onestà, il capitano biancorosso Davide Marcantoni spiega questa delicato passaggio della gara: “negli spogliatoi il mister ci aveva avvertito della tendenza dei nostri avversari a sporcare le partite sul piano mentale, psicologico. I toni si erano alzati e noi abbiamo commesso l’errore di cadere nella trappola: abbiamo perso probabilmente un po’ di lucidità e di concentrazione e abbiamo fatto fatica a gestire la partita proprio nel momento in cui avremmo dovuto restare più calmi e organizzarci meno nervosamente”.

Si attende il fischio finale ma il Dio del calcio (che non si vede ma è lì, talvolta sornione ma sempre presente) decide di ricompensare la Cluentina per quanto ingiustamente sottratto una settimana prima: calcio di punizione che Mancini scodella sul secondo palo dove Pagliarini lotta per liberarsi dalla marcatura di Picchio il quale, cadendo a terra, tocca il pallone con l’avambraccio. Dalla tribuna l’impressione generale è quella di un fallo dello stesso Pagliarini, ma non è così, come spiega efficacemente il numero cinque biancorosso: “eravamo corpo a corpo quando ho deciso di spostarmi e divincolarmi dalla sua marcatura: gli è mancato l’appoggio ed è caduto a terra colpendo il pallone con la mano”. L’arbitro è del suo stesso avviso tanto che concede il penalty che Andrea Mancini – come sempre – trasforma al terzo minuto di recupero scatenando le vibranti proteste di tifosi e dirigenti locali. 

IL TABELLINO DEL MATCH

APPIGNANESE – CLUENTINA –0-1 

APPIGNANESE: Pettinari, Gesuelli, Galassi, Gagliardini E. (80’ Lasku), Giampaoli (46’ Fagiani), Picchio, Tarquini, Gagliardini N. (75’ Pierantonelli), Raponi (67’ Carboni), Medei, Zitti (81’ Stura).

ALLENATORE: Valerio Giulianelli

CLUENTINA: Rocchi, Brandi, Stacchiotti (75’ Montecchiari), Marcantoni, Pagliarini, Foglia (67’ Menghini), Mongiello (87’ Marini), Trobbiani (67’ Cammertoni), Salvati (60’ Mancini R.), Mancini A., Cappelletti. 

Allenatore: Pietro Canesin

Rete: 93’ Mancini A. (Rig)

ARBITRO: Daniele Serpentini (Fermo)

ASSISTENTI: Gianmarco Pastori (Jesi), Luigi Tiberi (Ancona)

SPETTATORI: circa 200

La Cluentina potenzia l’impianto di illuminazione dello stadio “Tonino Seri” di Collevario

Lo scorso 19 giugno, il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emanato un decreto grazie al quale le ASD e le SSD iscritte nel Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi, avrebbero potuto accedere ad un fondo pari ad euro 58.000.000,00.
La ASD Cluentina Calcio ha partecipato a tale bando ed ha ottenuto le Erogazioni Liberali (contributi in denaro senza obbligo di controprestazione o riconoscimenti di natura economica) necessarie all’esecuzione dei lavori di rinnovamento e rimodernamento dell’impianto di illuminazione dello stadio “Tonino Seri” di Collevario (così come previsto dal Bando di gestione e Manutenzione dello stesso Centro sportivo aggiudicato alla ASD Cluentina Calcio che assegnava a carico della società gestrice il revamping dell’impianto di illuminazione del campo principale – codice bando CPV 92610000-0 CIG 94872148A8).
Di conseguenza, le aziende che hanno aderito e vinto il bando stesso a favore della ASD Cluentina Calcio, hanno erogato una cifra economica utilizzata esclusivamente per la realizzazione dell’opera.
La Cluentina, pertanto, ringrazia le seguenti aziende:

  • MAR.PEL. Srl Import-Export di Tolentino
  • CENTRO MARCHE DISTRIBUZIONE di Civitanova Marche

NON BASTA LA BELLA PRESTAZIONE: ARRIVA LA PRIMA SCONFITTA STAGIONALE PER LA CLUENTINA

Canesin: “lunedì non ci saranno musi lunghi ma tanta rabbia che si trasformerà in fame”

Quant’è beffardo a volte il calcio.
Affronti una squadra forte, una delle più forti del campionato, la costringi a giocare quasi sempre
di rimessa dominando per larghi tratti la partita e non porti a casa nemmeno un punto.
Ci sta a volte, ma fa davvero troppo male. Soprattutto quando perdi offrendo la miglior
prestazione di questo primo scorcio di campionato.
Pietro Canesin l’aveva definita come la classica sfida tra Davide e Golia e, per scoprire quanto
aveva ragione, è sufficiente scorrere la distinta avversaria: Luca Paradisi (centrocampista centrale
che ha vissuto mezza carriera in Eccellenza), Luca Jachetta (attaccante, era già al Matelica ai tempi
della serie D e della scalata dei biancorossi al calcio professionistico), Manuel Dell’Aquila
(attaccante, quasi sempre in squadre di Eccellenza), Paolo Ginestra (portiere, fino allo scorso anno
titolare alla Fermana in serie C, un passato in serie A con il Livorno e in serie B con il Parma),
Manuel Girolamini (difensore, 78 presenze in serie D): dobbiamo continuare?
Il Matelica, dunque, come il temibile gigante dei Filistei in guerra con il popolo di Israele e la
Cluentina come il pastorello armato solo di sassi e di fionda: peccato che, come da pronostico,
abbia vinto Golia.
Ma il Davide in maglia blu ha il volto della statua scolpita da Michelangelo: è l’esaltazione della
bellezza e della forza e somiglia alla Cluentina che oggi non ha mai smesso di lottare e di cercare
un pareggio che sarebbe stato meritatissimo.
Il vantaggio ospite arriva fin dalle prime battute: Forresi scivola, Paradisi ne approfitta e mette al
centro un pallone sul quale si avventano Iori e Foglia con il primo che colpisce di testa e l’altro che
sporca leggermente la traiettoria del pallone. È già gol dopo meno di quattro minuti.
Non fai in tempo a temere la possibilità di una débâcle che la Cluentina si rialza e reagisce
immediatamente e colleziona tre occasioni una dopo l’altra: al 9’ una punizione di Mancini viene
respinta dal portiere, al 12’ Forresi crossa e Marcantoni calcia fuori, al 17’ Ribichini ingaggia una
lotta serrata con Lapi, gli ruba il pallone e scaglia in porta un bel diagonale al quale si oppone
nuovamente Ginestra.
Al 24’ altro squillo della Cluentina con un cross di Cammertoni che attraversa tutta l’area
avversaria e non trova pronto Ribichini al quale, d’un soffio appena, non riesce il tap-in vincente:
proprio in questa occasione il centravanti si fa male (probabile stiramento che lo terrà lontano dal
campo per alcune settimane) e viene sostituito da Salvati: chiaramente l’infortunio di “Furia”
costringe Canesin a ripensare l’atteggiamento offensivo della sua squadra che, inevitabilmente,
diventa più muscolare ma un po’ meno guizzante e profondo.
Non ci sono opportunità degne di nota da parte del Matelica perché la retroguardia della
Cluentina è sempre attenta e alta di quel tanto che serve a lasciare sistematicamente uno o più
attaccanti avversari in fuorigioco: copione che si ripete anche al 41’ quando un cross di Jachetta
viene intercettato da Dell’Aquila che infila Rocchi ma da evidente posizione irregolare.
Si va al riposo sotto di un gol ma con tanta voglia di pareggiare e, se possibile, metter paura ad un
blasonato avversario che, tuttavia, almeno a tratti, appare se non disorientato, almeno
disorientabile. Infatti anche la ripresa è ben interpretata dalla Cluentina che continua a crescere e
a schiacciare il Matelica nella propria metà campo.
La prima opportunità è però dei ragazzi di Tasso che al 51’, con una insidiosa punizione di Jachetta
mettono in difficoltà Rocchi costretto ad un intervento in due tempi. Al minuto 59 un corner di
Mancini attraversa – ancora! – tutta l’area avversaria senza trovare un compagno pronto a

spingerlo in rete. Poi arriva l’ultimo acuto della gara del Matelica: splendida punizione di Ferretti e
altrettanto splendido volo di Rocchi a deviare in angolo.
Al 71’ un caparbio Salvati mette in difficoltà Lapi e gli ruba il pallone per involarsi verso Ginestra:
entra in area di rigore e lascia partire un bel diagonale che si spegne sul fondo di un soffio.
L’arbitro Ciccioli concede cinque minuti di recupero (che diventano sette a causa dei crampi patiti
da Iori che si ostina a non voler uscire dal campo) e proprio allo scadere dell’extra time si consuma
l’occasione più netta dell’intera gara: il subentrato Mongiello offre una bella apertura sulla destra
per Brandi che entra in area di rigore e lascia partire un fendente sul quale Ginestra è bravissimo
ad immolarsi e a salvare il risultato.
Onesto nella disamina del match il tecnico matelicese Renzo Tasso: “abbiamo incontrato una
Cluentina forte e lo sapevamo, sarà dura anche per le altre squadre fare punti a Macerata. Stiamo
pian piano crescendo, abbiamo scontato un avvio difficile a causa di diversi infortuni e ritardi di
condizione di molti dei nostri ragazzi”.
Più fatalista Pietro Canesin: “sapevo che avremmo offerto una bella prestazione ma che,
ciononostante, contro questo Matelica avremmo perso: sono gare che ci debbono insegnare ad
avere più cinismo quando arriviamo vicini alla porta. Peccato, davvero. Però sono certo che lunedì,
alla ripresa degli allenamenti, non troverò i ragazzi depressi ma, al contrario, saranno
arrabbiatissimi per il risultato negativo e pronti a trasformare la rabbia in fame di vittorie”.

IL TABELLINO DEL MATCH
CLUENTINA – MATELICA 0-1

CLUENTINA: Rocchi, Brandi, Forresi (46’ Scoccia), Marcantoni, Pagliarini, Foglia, Cappelletti (70’ Marini),
Montecchiari (54’ Ricotta), Ribichini (26’ Salvati), Mancini A., Cammertoni (54’ Mongiello).
Allenatore: Pietro Canesin
MATELICA
Ginestra, Girolamini, Croia, Aquila (85’ Catalani), Lapi, Ferretti, Sileoni (74’ Stroppa), Paradisi, Iori ((93’
Brunelli), Jachetta (64’ Scotini), Dell’Aquila (74’ Gubinelli).
Allenatore: Renzo Tasso
Rete: 4’ Iori
ARBITRO: Mirko Ciccioli (Fermo)
ASSISTENTI: Sara Silenzi (Fermo), Michele Pio Rinaldi (Macerata)
SPETTATORI: circa 200

CLUENTINA FORTE E RESILIENTE: BUON PARI A PORTO SAN GIORGIO

Canesin: “Questione di chili e centimetri, potevamo anche vincerla”

Nella tecnologia dei materiali, per resilienza si intende la capacità di un oggetto di sopportare un
urto senza rompersi. In psicologia il sostantivo indica la capacità di un individuo di far fronte alle
avversità uscendone più rafforzato e più coraggioso. Nella letteratura calcistica è resiliente quella
squadra che, dopo una serie di risultati negativi, riesce a trovare le forze per reagire e risollevarsi.
Non è questo il caso della Cluentina che, dopo tre giornate di campionato, è in zona play-off grazie
ad altrettanti risultati positivi (una vittoria e due pareggi) e, dunque, non ha bisogno di risollevarsi
da alcunché.
Esiste tuttavia una forma di resilienza più sottile, meno eroica, meno appariscente.
È quella di chi sa di non avere gli stessi mezzi che altri hanno e, nonostante ciò, sa trovare in sé la
forza per sopperire a tale carenza sfruttando appieno altre virtù, altre doti.
Da questo punto di vista la Cluentina è massimamente resiliente: lo è perché interpreta al meglio il
significato latino del termine resilire che letteralmente significa “saltare indietro”.
A Porto San Giorgio i biancorossi hanno “saltato indietro” quando c’era bisogno di farlo ma hanno
anche “saltato avanti” in più occasioni tanto che, se fossero arrivati i tre punti, solo gli irriducibili e
scarsamente obiettivi ultras avrebbero gridato allo scandalo.
Andiamo con ordine.
Al “Luca Pelloni” – come in tutti gli stadi d’Italia – si onora la figura dell’ex Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano con un minuto di raccoglimento: il pubblico – civile e rispettoso –
prima tace poi applaude.
Dal gruppo dei rumorosi sostenitori locali si leva sovente un coro che fa chiaramente capire come
la fusione tra Sangiorgese e Monterubbianese sia stata, in realtà, una sorta di annessione dei
secondi al cospetto dei primi.
Pronti, via e la Cluentina è già pericolosa: al 3’ ottimo assist di Cappelletti che libera in area Salvati
il cui tiro finisce a lato. Pochi minuti più tardi (7’) Ribichini sfrutta una palla persa da Trombetta e si
invola sulla fascia sinistra ma il suo cross a tagliare l’area e destinato al liberissimo Salvati viene
deviato in corner: dagli sviluppi dello stesso scaturisce un bel tiro da fuori di Marcantoni che
finisce alto.
In particolare è sulla fascia sinistra che i ragazzi di Canesin dominano: troppo netto il divario tra
Cappelletti (o Ribichini alla bisogna) e il giovanissimo under Neziri (2007) di cui, tuttavia, non si
approfitta come si dovrebbe per una mera questione di … tacchetti, come spiega lo stesso
allenatore: “noi abbiamo svolto il riscaldamento nella fascia opposta alla tribuna dove il campo era
asciutto: di qui la scelta di indossare le scarpe a tredici tacchetti. Dall’altro lato però il campo era
fradicio e tutte le volte che Cappelletti saltava il difensore poi veniva sistematicamente raggiunto
perché, con quelle scarpe, non stava in piedi”.
Sta di fatto che la Sangiorgese soffre e si innervosisce. Ed è in quest’ottica che probabilmente va
interpretata una scellerata entrata di un difensore in maglia nera sulle caviglie di Andrea Mancini:
un fallo da rosso diretto (o quantomeno da simbolico “cartellino arancione”) che l’arbitro
incredibilmente neppure sanziona.
Sono momenti di tensione perché il forte giocatore biancorosso sembra non farcela ma – eccola
qui la resilienza! – Andrea si rialza ed è nuovamente pronto a combattere accanto ai compagni.
Mister Canesin legge questo episodio come quello che interrompe il buon avvio dei suoi ragazzi:
“nel primo quarto d’ora abbiamo avuto la possibilità di sbloccare la gara poi il fallo su Mancini ci
ha condizionato e lui ne ha risentito per primo. C’era un clima di grande aggressività nella prima
frazione di gioco, anche a livello verbale da parte loro nei confronti dell’arbitro che infatti non ha
mai fischiato a nostro favore”. Ciononostante la Cluentina continua a tenere in mano il pallino del gioco almeno fino alla
mezz’ora poi i più quotati padroni di casa reagiscono con tre limpide occasioni a cavallo dei due
tempi: al 28’ cross di Frinconi per Frascerra (molto bravo ma un po’ appesantito) sul cui tiro Rocchi compie
un miracolo; al 33’ gran colpo di testa di Raschioni ed altra respinta del portiere della Cluentina; al 48’
ancora Frascerra lascia partire un fendente dalla sinistra ma Rocchi, aiutato da Pagliarini, neutralizza
nuovamente.
L’occasione più ghiotta del match è però dei biancorossi: cross con il contagiri di Scoccia per Cappelletti
che, piuttosto che colpire di testa, preferisce calciare di destro sparando alto da pochi metri con Marani
praticamente già battuto (57’).
La Cluentina – come già avvenuto a Trodica e a Collevario contro la Palmense – abbassa il baricentro ma la
partita prosegue senza grossi sussulti: il predominio territoriale della Sangiorgese trova un’attenta difesa
pronta a soffrire e che concede pochissimo all’avversario.
Ancora Canesin: “abbiamo purtroppo poca fisicità, pochi chili e pochi centimetri: inevitabile la sofferenza
contro queste squadre perché negli scontri, nel corpo a corpo risultiamo quasi sempre sconfitti. Però,
nonostante questo handicap, oggi siamo stati bravissimi. Dietro Foglia, Scoccia, Pagliarini, Brandi, Menghini
quando è subentrato non hanno sbagliato nulla. Superato il momento di difficoltà abbiamo chiuso in
crescendo e siamo tornati a far paura alla Sangiorgese. Debbo fare un applauso a tutti, nessuno escluso, per
la bellissima prestazione”.


Alessandro Savi

IL TABELLINO

SANGIORGESE MONTERUBBIANESE – CLUENTINA CALCIO 0-0

SANGIORGESE MONTERUBBIANESE
Marani, Neziri (66’ Amadio), Gentile, Iuvalè, Raschioni, Trombetta, Murazzo (59’ Venturim), Frinconi,
Frascerra (71’ Galli), Pampano (82’ Ricci), Felloussa (53’ Rossi).
Allenatore: Andrea Mengoni
CLUENTINA: Rocchi, Brandi, Scoccia, Marcantoni, Pagliarini (64’ Menghini), Foglia, Cappelletti (66’ Ricotta),
Montecchiari (59’ Marini), Ribichini (66’ Trobbiani), Mancini A. (80’ Cammertoni), Salvati.
Allenatore: Pietro Canesin
ARBITRO Antonio Tarli (Ascoli Piceno)
SPETTATORI: circa 150