NATALE IN CASA CLUENTINA

Nella convinzione sempre più salda di costruire un ambiente familiare e capace di unire settore giovanile e prima squadra, la Cluentina Calcio anche quest’anno ha organizzato una serie di iniziative volte a celebrare il Natale tutti insieme, in un clima gioioso e sereno.

Società, tecnici, giocatori, allievi e famiglie passeranno una giornata insieme domenica prossima nella splendida cornice di Villa Colleverde a Montecassiano. Nel corso del pranzo sono previsti giochi e premi che coinvolgeranno i bambini della scuola calcio.

Sarà inoltre annunciata una iniziativa a sfondo sociale di prossima realizzazione nel corso della quale la società sarà in prima linea nella battaglia per l’abbattimento dello stigma nei confronti della malattia mentale.

Presso il campo sportivo “Tonino Seri” di Collevario è stato allestito un grande albero di Natale che ogni bambino ha contribuito ad addobbare con una pallina fatta artigianalmente, insieme alla propria famiglia. Inoltre, sempre a disposizione dei bambini, c’è una cassettina alla quale ognuno di loro potrà affidare la propria letterina per Babbo Natale: la Cluentina, nei limiti del possibile, farà di tutto per aiutarli ad esaudire i propri desideri consegnando loro dei pacchi regalo in occasione dell’ultimo allenamento, prima della pausa.

Il Presidente del sodalizio biancorosso, ingegner Massimiliano Marcolini, tiene a sottolineare quella che in realtà non è una semplice caratteristica della società, ma una vera e propria prerogativa: “non è una mera indicazione che diamo ai nostri dirigenti, da noi si fa calcio così ed è una virtù che abbiamo dentro, non ci costa alcuno sforzo praticarla. Cerchiamo sempre di creare un ambiente sereno, familiare in cui tutti – prima squadra e settore giovanile – possano sentirsi a proprio agio, come a casa. Ci fa piacere che tutto ciò sia riconosciuto e apprezzato da chiunque frequenti o abbia frequentato la nostra struttura. Colgo l’occasione per augurare buone feste ai nostri tesserati e a tutti gli sportivi maceratesi”. 

CLUENTINA, SUPERATA ANCHE LA SECONDA TRASFERTA. NELLA GIRANDOLA DEI GIOCATORI A SEGNO, OGGI IL BRINDISI TOCCA A BRANDI.

Fa tutto il giovane difensore: dapprima causa il rigore che porta in vantaggio il Corridonia poi rimedia con
un gran gol da attaccante puro.

Alessio Brandi, difensore goleador

Entrando nello stadio “Martini” di Corridonia si ha come la sensazione di incontrare un nobile decaduto e con il vizio delle scommesse sui cavalli. Un impianto sicuramente prestigioso per le corse ippiche ma che, nel suo complesso, appare esagerato nel tentativo di abbracciare anche il calcio e l’atletica leggera. Uno sfarzo dall’esterno e una sorta di malinconico declino all’interno, almeno per quanto riguarda il terreno di gioco. E, ripensando alla storia di Filippo Corridoni, sembra coniugarsi perfettamente con le contraddizioni dell’uomo che – dapprima sindacalista rivoluzionario poi interventista e volontario – ha dato nel 1931 il suo nome alla città.      

Dalla tribuna coperta, la pista destinata alle corse ippiche al galoppo e quella destinata all’atletica collocano il campo da calcio in una posizione lontana e decisamente démodé.

Quello che tanti anni fa era un tappeto verde somigliante al velluto, oggi è divenuto uno spelacchiato campo di periferia in cui giocare a calcio è veramente difficile.

Solo la grande ospitalità e la cortesia dei dirigenti del Corridonia – oltre alla comodità degli spogliatoi – mitigano questa impressione crepuscolare e decadente che tutto l’insieme trasmette appieno.

Mattia Ribichini è invece del tutto a suo agio. Sia perché torna titolare al centro dell’attacco della Cluentina sia perché questo stadio è, per certi versi, ancora il suo visto che da queste parti ci vive e proprio qui coltiva la grande passione per l’ippica.

Ed è proprio Mattia che, dopo appena tre minuti dal fischio di Paoletti, ha l’occasione giusta per indirizzare la gara per il verso giusto: assist zuccheroso di Trobbiani a liberarlo, corsa verso Piergiacomi con il pallone tra i piedi, tiro decisamente non all’altezza del movimento che lo ha portato a smarcarsi e a guadagnare la porta.

Peccato perché l’impressione è che, in questo campo, se passi in vantaggio poi è difficile riprenderti visto il tempo che si perde ogni volta che la palla esce dal rettangolo verde e attraversa la pista d’atletica per sconfinare, di tanto in tanto, la zona dei bipedi ed affacciarsi in quella destinata ai galoppanti quadrupedi. Per non parlare delle Grandi Pianure del Nord America che dominano il panorama dietro le due porte.

Rocchi si gode la partita per circa un quarto d’ora poi la saetta di Ciucci servito da Cornero lo sveglia e gli scalda i guantoni pronti, come sempre, alla deviazione in angolo.

I suoi difensori giocano alti quel tanto che serve a preservarlo da altre due occasioni al 18’ e al 22’ entrambe fermate da arbitro e assistenti per evidenti posizioni di fuorigioco.

Scampato il pericolo il “gatto” biancorosso emula il suo idolo Mike Maignan e, con un lancio millimetrico, pesca Cappelletti a destra che, con un movimento da ballerina, si libera dal marcatore e si invola verso la porta: evidentemente sta ripensando al gol di una settimana fa ma stavolta si allunga troppo il pallone e la buona opportunità sfuma (29’).

Ancora Cluentina con due punizioni battute da Andrea Mancini: la prima (31’) arriva pulita in area ma non trova compagni pronti a raccoglierla, la seconda (40’) finisce tra le braccia di Piergiacomi.

Il finale di tempo regala invece la migliore occasione per il Corridonia: al 44’, dopo un bel dialogo con Ruzzier e Ciucci, Monti lascia partire un tiro potentissimo dal limite dell’area che Rocchi, con un altro volo, riesce a smanacciare in corner.

Si va al riposo con il risultato giustamente in parità. La sensazione è che questa gara così spezzettata ed in pieno equilibrio possa risolversi soltanto con un episodio, magari un calcio piazzato.

Ed è così, purtroppo.

Al 52’ Brandi, nel tentativo maldestro di spazzare l’area, spazza anche un giocatore in maglia rossoverde ed è rigore netto che Paoletti, ben posizionato, non può non fischiare.

Ruzzier, il più forte giocatore del Corridonia, si incarica del tiro ma Rocchi miracolosamente respinge. Peccato che la palla caramboli nuovamente sul numero dieci che la deposita dentro praticamente a porta sguarnita.

Canesin e i suoi ragazzi non ci stanno a perdere e, dopo pochi minuti la Cluentina è rivoluzionata: si passa dal 4-3-3 al 3-4-3 con la conseguente girandola di sostituzioni che, tra il 53’ (fuori Scoccia e dentro Pagliarini) e il 67’, sanciscono l’ingresso di Salvati (via Trobbiani), Foglia (out Stacchiotti), Cammertoni (al posto di Roberto Mancini) e Marini (esce Ribichini).

Nuova linfa, gambe più fresche e solito Andrea Mancini che, con una delle sue cento punizioni battute anche oggi, trova Brandi libero in area che trasforma e agguanta il pareggio.  

Finale con il Corridonia all’assalto che colleziona un corner dietro l’altro e almeno un paio di occasioni degne di rilievo, entrambe con il forte Cornero che, al minuto 85 conclude di forza ma a lato e che, un minuto più tardi, si invola sulla corsia di destra per mettere al centro un pallone insidiosissimo che la retroguardia biancorossa riesce a deviare sul fondo. 

Il finale piuttosto acceso passa alla cronaca per l’espulsione di Stacchiotti dalla panchina (proteste sacrosante nei confronti di un assistente colto da improvvisa schizofrenia che dapprima sventola la bandiera da una parte – quella giusta – poi, inspiegabilmente, dall’altra) e per l’accenno di rissa che coinvolge Menghini e il subentrato Ogievba, entrambi ammoniti.

Si percepisce l’atmosfera natalizia ma, prima della pausa, toccherà affrontare un’Aurora Treia oggi strapazzata dalla rediviva Palmense (0-3 e conseguente nuovo cambio in panchina) che dovrà essere affrontata al “Tonino Seri” con il coltello tra i denti dai ragazzi di Canesin:

Firmerei per il pareggio? Assolutamente no, anzi! Giochiamo in casa contro una diretta concorrente per la permanenza nella categoria dunque è una partita da vincere con tutta la cattiveria che abbiamo in corpo. Troveremo un avversario ferito, arrabbiato quanto vogliamo ma noi abbiamo il dovere di fare i tre punti senza se e senza ma. Con una vittoria potremmo trascorrere più serenamente il Natale e prepararci al meglio per la ripresa del campionato dunque questa settimana voglio vedere i miei ragazzi più determinati e affamati che mai. Guai a distrarsi!

Ci permettiamo di sottoscrivere pienamente, mister. Che partita è stata quella di oggi?

Considerando il campo e tutto ciò che comporta, è stata una partita in cui le poche occasioni che riesci a creare, se le concretizzi hai un vantaggio enorme. Pesa molto in tal senso la grossa opportunità fallita nel corso dei primi minuti perché avrebbe indirizzato la gara in maniera importante. Abbiamo commesso due errori nei novanta minuti: quel gol mancato e il fallo da rigore che era evitabile. Non dimentichiamo però che avevamo di fronte una squadra forte che ha tre o quattro giocatori di categoria superiore, primo fra tutti Ruzzier. È una squadra che in casa subisce pochissimo sia per il campo che spezzetta il gioco sia perché giocatori come lui sono capaci di tenere il pallone a lungo e di farti male non appena ne hanno la possibilità.

Due punti in due trasferte, in due campi d’erba, contro due squadre quotate:

È tanta roba, soprattutto nelle condizioni in cui ci troviamo in questo periodo con tanti giocatori fermi ai box. In entrambe le occasioni abbiamo pareggiato in rimonta dunque ciò significa che a livello mentale, a livello fisico e a livello di intensità la squadra c’è tutta. Inoltre, ancora una volta, chi è subentrato ha fatto benissimo, si è dimostrato un valore aggiunto.

Altra notizia positiva, il rientro di Ribichini che ha giocato oltre un’ora:

Decisamente sì. Si vede che è un giocatore di un altro livello. Magari non era proprio questa la partita in cui avrebbe potuto fare chissà che cosa però è stata sufficiente una palla “sopra” per metterlo davanti al portiere. Oggi non è entrata ma la prossima volta entrerà di sicuro.

Pareggio giusto?

Sì però concedimi un rammarico: dopo il pari siamo riusciti a cambiare l’inerzia della gara e l’assistente dell’arbitro, con l’espulsione di Stacchiotti, ci ha spezzato il momento propizio: in quell’occasione abbiamo perso diversi minuti, loro hanno guadagnato venti metri e il momento, potenzialmente “magico”, si è interrotto.

Analisi simile quella di Giuliano Fondati, allenatore dei rossoverdi:

Gara equilibrata, del resto dopo quattordici giornate è evidente che il cammino delle due squadre è per certi versi simile, sia nella quantità di gol segnati e subiti sia nella qualità del gioco stesso poiché io e l’amico Pietro Canesin abbiamo una idea di calcio molto vicina. Qualche rimpianto ce l’ho anch’io soprattutto per le grandi parate di Rocchi ma è vero che l’impostazione della gara dava l’impressione che solo una palla inattiva avrebbe potuto sbloccarla: per noi il calcio di rigore, per la Cluentina la punizione che ha portato al gol sulla quale siamo stati doppiamente ingenui: il fallo era evitabile e le marcature in area rivedibili. 

Con Alessio Brandi cerchiamo di rivivere i due momenti topici del match, il fallo che ha causato il rigore ed il gol del pareggio:

In pratica ho causato tutto io…  Nel primo caso loro hanno messo una palla dentro, io sono entrato a contatto con l’attaccante e, mentre la palla rimaneva lì, non ho visto accorrere il suo compagno di squadra dunque ho calciato sia il pallone che l’avversario. Per fortuna Mancio mi ha messo una bellissima palla da calcio di punizione che mi ha permesso di riscattarmi. Non mi capita spesso di segnare, questo è appena il secondo gol da quando gioco con la Cluentina ed è qualcosa di unico, che ti alza il morale e l’autostima.

Buona la prestazione e buono il punto, sabato ci aspetta la classica partita da sei punti:

Avremo di fronte una buona squadra ma noi vogliamo vincere. Dobbiamo mantenere alta la tensione in questa settimana e mettercela tutta anche perché vogliamo trascorrere una pausa all’insegna della serenità e del lavoro.

CORRIDONIA – CLUENTINA 1-1

CORRIDONIA: Piergiacomi, Marinelli, Vitali (69’ Marcelletti), Del Moro, Romagnoli, Cesca, Garbuglia (81’ Ogievba), Ciucci, Cornero, Ruzzier, Monti (70’ Mariani).

Allenatore: Giuliano Fondati

CLUENTINA: Rocchi, Stacchiotti (67’ Foglia), Scoccia (53’ Pagliarini), Marcantoni, Menghini, Brandi, Mancini R. (67’ Cammertoni), Trobbiani (60’ Salvati), Ribichini (67’ Marini), Mancini A., Cappelletti.

Allenatore: Pietro Canesin

Reti: 53’ Ruzzier (COR) su rigore, 78’ Brandi (CL).

ARBITRO: Lorenzo Paoletti (Fermo)

ASSISTENTI: Michele Pio Rinaldi (Macerata), Francesco Giorgio Bianchi (Macerata)

SPETTATORI: circa 100

NOTE: Stacchiotti (CL) espulso dalla panchina per proteste (82’)

Alessandro Savi

È IL CAPPELLETTI-DAY E LA CLUENTINA STRAPPA UN PUNTO D’ORO A PORTO SANT’ELPIDIO

Finalmente arriva una perla dell’attaccante che, in zona Cesarini, pareggia il vantaggio di Gibellieri

Riccardo Cappelletti, autore del gol del pareggio

Fino al fischio d’inizio – ma anche durante buona parte del primo tempo – si era temuto di non giocare a causa del forte vento che spirava oggi al comunale “Ferranti” di Porto Sant’Elpidio. E sarebbe stato un vero peccato sia per la Cluentina – che ha conquistato un pareggio importante in un campo difficilissimo – sia per Riccardo Cappelletti chefinalmente si è sbloccato ed ha deliziato la platea con un gol meraviglioso.

È decisamente una squadra da trasferta quella biancorossa giacché lontana dal “Tonino Seri” – dei 18 punti totali – ne ha conquistati ben 12 in 7 partite con una media realizzativa di 1,3 reti a gara. In casa il bottino è più magro: 6 punti in 6 gare con una media reti di un gol ciascuna.

Canesin opta per un “albero di Natale” lasciando inizialmente l’artiglieria pesante in panchina mentre il collega Palladini schiera dall’inizio l’attaccante Andrea Gibellieri, prelevato in settimana dal Monticelli e autentica “bestia nera” della Cluentina.

L’impressione, tuttavia, è che questo ragazzo giochi da sempre con la maglia simil-doriana del Porto Sant’Elpidio vista l’intesa pressoché perfetta con i compagni di reparto e la ricerca incessante, da parte dei suoi, dell’assist per liberarlo in area di rigore.

È così al 6’ quando Sarr gli serve un cioccolatino in piena area di rigore: tiro al volo e palla che colpisce la traversa poi rimbalza sulla linea di porta prima di essere allontanata. Dalla tribuna reclamano il gol che, se ci fosse stato, lo si sarebbe potuto assegnare solo con la goal-line technology.

Al 15’ ancora Gibellieri conclude a rete ma Rocchi para. Un minuto più tardi la Cluentina finalmente mette il naso in area di rigore: punizione di Andrea Mancini dalla destra, palla a Pagliarini che fallisce il colpo di testa del possibile vantaggio a causa del vento che fa cambiare direzione al pallone.

Al 18’ invitante cross di Amici verso Gibellieri che Rocchi in presa sicura anticipa di un soffio.

Alla mezz’ora occasione per il debuttante Mogetta che raccoglie un traversone di Pagliarini ma lascia partire un tiro “pigro” che Finori non ha difficoltà a bloccare.

Al 36’ altra punizione di Andrea Mancini che finisce alta di pochissimo.

L’ultima occasione del primo tempo è del Porto Sant’Elpidio con Sarr che conclude a botta sicura ma trova la “murata” di piede di Pagliarini.

Nel corso della ripresa il vento si placa e le squadre riescono a giocare più agevolmente. I locali vogliono la vittoria e la cercano con insistenza fin dalle prime battute. All’8’ Stacchiotti è bravo a togliere letteralmente il pallone dalla testa di Gibellieri che, tuttavia, rimanda l’appuntamento con il gol di un solo minuto quando, al termine di una azione elaborata dei locali, lascia partire una fucilata da fuori area che si insacca alla destra di Rocchi.

Canesin in meno di un quarto d’ora mette in campo tutti gli attaccanti che ha: a Ribichini, subentrato a Trobbiani al 52’, si aggiungono anche Cappelletti, Marini e Cammertoni. Mossa coraggiosa che, dopo l’ennesimo brivido (Gibellieri libero in area scivola al momento della conclusione), premia la Cluentina: al minuto 89’ Cappelletti riceve palla sulla destra, punta due avversari, li supera e calcia un fendente che, da destra a sinistra, tocca il secondo palo e finisce in rete. Un gol che “Cappe” ci descrive così: “Da quando il mister mi ha fatto entrare ho aspettato una palla sull’esterno così come mi aveva chiesto di fare. Non appena è arrivata l’ho fatta allungare un pochino sapendo che l’avversario non sarebbe riuscito a tenermi quindi l’ho puntato e superato. Ho visto l’angolino e ho tirato più forte che potevo ed è andata bene”. È stato un gol bellissimo. Come ti senti, cosa provi dentro? “E’ una bellissima sensazione questo primo gol con i “grandi”. Me lo aspettavo un pochino prima ma rientra tutto in un percorso di crescita che sto affrontando. Mi serviva, però. Così come è servito alla squadra per conquistare un punto utilissimo e questa, alla fine, è la cosa che conta di più”.

Molto amareggiato Ottavio Palladini, tecnico degli elpidiensi: “abbiamo disputato un’ottima gara, sotto ogni punto di vista. L’unico errore che abbiamo commesso è stato quello di non chiuderla e nel calcio, quando puoi chiudere il risultato e non lo fai, spesso capitano “fattacci” come quello di oggi”. C’è tutto, però, per guardare al futuro con ottimismo, o no? “Ovviamente sì, resta questa grande amarezza per non aver preso tre punti che meritavamo e che inevitabilmente peseranno sia nella classifica che nel morale dei ragazzi”.

Dall’altra sponda e con il morale decisamente più alto, Pietro Canesin analizza la gara con la consueta profondità di pensiero alla quale ci ha abituato: “avevo sensazione positive anche quando tutto sembrava compromesso. Ero certo che prima o poi un’occasione per pareggiare l’avremmo avuta. Tanto è vero che, ben sapendo che avremmo rischiato di incassare il secondo gol, ho inserito tanti attaccanti lasciando dentro anche Salvati nonostante fosse stanchissimo dopo una prestazione molto generosa. È arrivato il gol di Cappelletti ed è un punto che ci fa tanto, tanto bene. Vale come una vittoria. Proviamo a capire insieme come hai impostato la tua squadra e come l’hai modificata in corso d’opera. All’inizio era un “albero di Natale” in tema con il periodo, poi? “Abbiamo iniziato esattamente così. Anche perché ultimamente abbiamo sofferto contro squadre che adottavano il 3-5-2 ed in più, dopo la sconfitta con la Vigor Castelfidardo, complice anche la mia assenza per motivi di salute, non sapevo quale potesse essere la reazione dei ragazzi, quanto fosse alto o basso il loro morale. Di conseguenza ho messo in campo una squadra più “muscolare” con un centrocampo più folto che mi garantisse una marcatura più stretta su alcuni giocatori avversari tra i quali principalmente Misin. Inoltre volevo tenermi tutte le alternative offensive possibili per il secondo tempo anche nell’ottica di un possibile 0-0 che avremmo potuto scardinare noi nel secondo tempo. Dopo il gol di Gibellieri mi sono preso il rischio di passare a tre difensori con Marini e Cappelletti sugli esterni, alla ricerca anche di qualche giocata individuale che alla fine è arrivata”.   

Giocata che oggi è stata di “Cappe” e domani sarà anche di “Furia”, di Marini e di tutti gli altri. Perché questi ragazzi meravigliosi meritano tutti, nessuno escluso, il loro sabato di gloria.  

ATLETICO PORTO SANT’ELPIDIO – CLUENTINA 1-1

P.S. ELPIDIO: Finori, Amici, F. Del Moro (60’ M. Del Moro), Fuglini, Carafa, Squarcia, Gabaldi (75’ Giuli), Misini, Gibellieri, Sarr (Forò), Santori (86’ Carillo).

Allenatore: Ottavio Palladini

CLUENTINA: Rocchi, Stacchiotti, Pagliarini (52’ Scoccia), Marcantoni, Menghini (75’ Marini), Brandi, Mogetta (60’ Cappelletti), Trobbiani (52’ Ribichini), R. Mancini (75’ Cammertoni), A. Mancini, Salvati.

Allenatore: Pietro Canesin

Reti: 54’ Gibellieri (PSE), 89’ Cappelletti (CL).

ARBITRO: Francesco Uncini (Jesi)

ASSISTENTI: Samuel Gasperi (San Benedetto del Tronto), Monica Compagnucci (Macerata)

SPETTATORI: circa 100

CLUENTINA KO DOPO QUATTRO RISULTATI UTILI.

ONORE AL MERITO DELL’ AVVERSARIO MA QUANDO I RIGORI SONO EVIDENTI VANNO FISCHIATI.

Billy Cammertoni, autore del gol su rigore del momentaneo 1-1

Si interrompe la serie positiva della Cluentina battuta tra le mura amiche da una forte Vigor Castelfidardo che, complice il pareggio casalingo del Trodica contro l’Elpidiense Cascinare, guadagna la vetta della classifica.

Le due squadre hanno giocato a calcio affrontandosi a viso aperto e senza alcun timore reciproco: ovvio che la qualità superiore dei fidardensi alla fine abbia prevalso. Tuttavia i biancorossi non hanno mai mollato e sono stati protagonisti di un avvio di secondo tempo intenso in cui, almeno a tratti, si è avuta l’impressione che i ragazzi potessero rimettere la partita in carreggiata.

Pesa moltissimo la scelta di un arbitro che, in evidente difficoltà, a pochi metri di distanza dall’azione non ha visto (o ha deciso di non vedere) un palese fallo di mano di un difensore della Vigor quando il risultato era ancora fermo sul 2-1 per gli ospiti: la Cluentina avrebbe avuto la più facile delle occasioni per pervenire ad un pareggio che, in quella fase della gara, avrebbe anche meritato.

Al 10’ i ragazzi di Manisera sono già in vantaggio: Storani in ripartenza apre sulla corsia destra per Gambacorta che, con un cross perfetto, serve Rombini che insacca. Bellissima azione ma con qualche leggerezza di troppo da parte del centrocampo e della difesa di casa.

Passano appena cinque minuti e un tiro di Salvati viene intercettato da un difensore fidardense con la mano: rigore ineccepibile che Cammertoni trasforma.

La Cluentina soffre particolarmente le incursioni sulla sua fascia destra dove Rombini appare a proprio agio e Stacchiotti, senza il raddoppio di un compagno, va spesso in affanno: mister Malatesta – che sostituisce Canesin costretto a casa dall’influenza – decide di spostare Pagliarini esterno basso (ma non troppo) con l’inedita coppia Stacchiotti-Brandi al centro della retroguardia.

Al 35’ è proprio Pagliarini a concludere da fuori area con il portiere Lombardi che, nonostante il terreno fortemente scivoloso, controlla agevolmente. Al 36’ e al 37’ due azioni fotocopia della Vigor: il primo cross insidioso di Calligari dalla sinistra attraversa tutta l’area di rigore ma non trova nessun compagno pronto ad intercettarlo mentre il secondo incontra la sfortunata deviazione di testa del pur bravo Scoccia che, nel tentativo di anticipare Storani, batte imparabilmente il proprio portiere Rocchi. Essendo il difensore un puro mancino, nel saltare di testa si dà la spinta con la gamba sinistra e quella torsione lo porta inevitabilmente verso l’interno con la conseguenza, altrettanto inevitabile, di una deviazione opposta a quella che si vorrebbe imprimere al pallone.

Nell’intervallo Malatesta decide di cambiare: fuori il buon Trobbiani per Mogetta mentre resta negli spogliatoi anche il volenteroso ma ancora poco incisivo Cappelletti a favore di Andrea Mancini.

Fin dalle prime battute della ripresa si vede una Cluentina diversa, più spavalda e determinata a raggiungere il pareggio.

Al 52’ un calcio di punizione dell’appena subentrato Mancini trova Salvati la cui duplice conclusione viene inizialmente respinta da Marconi poi si spegne sul fondo. Al 59’ Lombardi anticipa di un soffio nuovamente Salvati pronto a schiacciare di testa. Al 60’ si distende nuovamente la Vigor con l’ottimo Gambacorta che serve Storani il quale libera Mosca al tiro ma Rocchi vola a deviare.

Al 66’ l’episodio più controverso della gara: ennesimo cross di Andrea Mancini in area che un difensore fidardense tocca con la mano ma l’arbitro Cocci inspiegabilmente non fischia.

Proprio nel momento di maggiore spinta dei biancorossi arriva la doccia gelata: al 67’ retropassaggio corto di Scoccia che costringe Rocchi all’uscita fuori area, assist a Gambacorta che realizza il terzo gol della Vigor. I fidardensi al 79’ hanno l’opportunità di realizzare anche il quarto, in ripartenza, ma Storani spedisce il pallone a lato, alla sinistra di Rocchi.

Episodio per certi versi curioso nel finale di gara: l’ennesima ripartenza della Vigor porta Rombini a tu per tu con Rocchi mentre Brandi, in recupero, dapprima sottrae il pallone all’attaccante poi viene sgambettato da quest’ultimo: per l’arbitro Cocci è addirittura calcio di rigore a favore degli ospiti che solo il buon senso dell’assistente Sorrentino scongiura dopo un confronto con lo stesso direttore di gara.

Finisce con un 1-3 forse troppo pesante per i biancorossi che adesso dovranno rimboccarsi le maniche in vista di un impegnativo finale del girone di andata che prevede due trasferte consecutive (Porto Sant’Elpidio e Corridonia) prima della delicatissima sfida interna contro l’Aurora Treia che precederà la pausa natalizia.

Luca Manisera, allenatore della Vigor al quale rivolgiamo i nostri complimenti per la bella prestazione della sua squadra e per il primo posto in classifica, è visibilmente soddisfatto: “finalmente in trasferta riceviamo i complimenti e vinciamo, fino ad ora purtroppo avevamo preso i complimenti ma non i punti. Sappiamo di essere una buona squadra soprattutto in quei campi e contro quelle squadre dove è possibile giocare a calcio come, ad esempio, qui a Macerata con un avversario forte: debbo fare i complimenti alla Cluentina che non ha mollato mai e anche sul 3-1 ci ha creduto sempre. In realtà abbiamo avuto qualche occasione per chiudere prima la gara ma, in questo momento, mi tengo stretta questa buonissima prestazione in trasferta”.

L’impressione è che questa squadra, se non ci saranno rivoluzioni presso altre compagini, abbia le carte in regola per giocarsi il campionato fino all’ultima giornata, è d’accordo? “Credo innanzitutto che meritiamo di occupare l’attuale posizione. Noi proviamo a giocare il nostro calcio ovunque, in casa e fuori, poi è ovvio che la qualità dei giocatori può incidere nei risultati: noi confidiamo in ciò che siamo, sulla nostra identità, sul nostro gruppo e sulla qualità di qualche giocatore importante che abbiamo anche noi. Non credo che cambieranno molte cose nella prossima sessione di mercato, al massimo sostituiremo i partenti”.

La sua è una squadra molto giovane: oggi in panchina avevate quasi esclusivamente under che, quando sono stati chiamati in causa, hanno fatto molto bene: “l’idea è quella di inserirne ancora di più partendo dal presupposto che, al di là di Marconi, Santoni e Lombardi, anche i titolari sono giovani o giovanissimi: Altobello, Mosca, Gioielli sono tutti del 2001. Ci sono indubbiamente i presupposti per costruire un futuro in una piazza come Castelfidardo dove puoi lavorare tranquillamente senza subire grosse pressioni”.

Alessandro Malatesta, con la sua consueta onestà intellettuale, ammette la superiorità dell’avversario: “oggi non ci sono tanti aspetti della partita di cui rammaricarsi. L’unico rimpianto è riferibile solamente all’atteggiamento con cui siamo scesi in campo, all’approccio alla gara, giacché potevamo essere un po’ più coraggiosi ma ci siamo riusciti solo a metà. Abbiamo subìto il primo gol in una situazione di gioco difficilmente spiegabile. Poi, con il rigore di Cammertoni, l’avevamo rimessa in carreggiata ed invece è arrivata la doccia gelida dell’autorete di Scoccia. Nel secondo tempo, per contro, siamo ripartiti benissimo e sembrava che il gol del pari fosse nell’aria, che il pareggio potesse arrivare da un momento all’altro. Infine, come spesso capita quando ti spingi in avanti a cercare la rete, incorri in episodi sfortunati come quello del terzo gol della Vigor che, letteralmente, ti tagliano le gambe. A quel punto ci siamo fatti prendere dalla foga di recuperare e, quand’è così, giochi palle assurde senza alcuna lucidità. L’avversario, in ogni caso, è un’ottima squadra: “decisamente sì, probabilmente la migliore tra quelle incontrate finora. Hanno ottime individualità e un gioco bello, corale, che ti mette in difficoltà: ci sarebbe voluta la partita della vita da parte nostra per avere ragione di una squadra del genere. Detto questo, però, occorre anche evidenziare il fatto che alla Cluentina oggi manca un rigore: “assolutamente sì. C’era quanto quello che ci è stato concesso nel primo tempo, forse il fallo era addirittura più netto. Evidentemente l’arbitro non se l’è sentita di fischiare per la seconda volta”. Un arbitro un pochino sottotono oggi: ad un certo punto è sembrato che le redini della partita gli fossero completamente sfuggite di mano: “purtroppo sì. Nel finale addirittura aveva assegnato un rigore alla Vigor e, dalla panchina, non siamo riusciti minimamente a capire in base a quali presupposti avesse preso tale decisione che sarebbe stata davvero clamorosa.

 CLUENTINA – VIGOR CASTELFIDARDO  1-3

CLUENTINA: Rocchi, Stacchiotti, Scoccia, Marcantoni, Brandi, Pagliarini, R. Mancini, Trobbiani (46’ A. Mancini), Cappelletti (46’ Mogetta), Cammertoni (72’ Marini), Salvati (72’ Ribichini).

Allenatore: Alessandro Malatesta

VIGOR CASTELFIDARDO: Lombardi, Gambacorta, Bandanera, Gioielli, Marconi, Santoni, Calligari (77’ Scansani), Terrè (86’ Altobello), Storani (83’ Testa), Mosca (68’ Malaccari), Rombini.

Allenatore: Luca Manisera

Reti: 10’ Rombini (VC), 16’ Cammertoni (CL) su rigore, 37’ autorete Scoccia (VC), 67’ Gambacorta (VC)

ARBITRO: Stefano Cocci (Ascoli Piceno)

ASSISTENTI: Sara Silenzi (San Benedetto del Tronto), Aniello Sorrentino (San Benedetto del Tronto)

SPETTATORI: circa 70

Alessandro Savi     

SALVATI APRE E CHIUDE LA GARA: CLUENTINA CORSARA A MONTICELLI

Si chiude nel migliore dei modi una settimana caratterizzata da tanti infortuni ma anche da un lieto evento

Matteo Salvati mattatore a Monticelli

La Cluentina ruggisce ancora: terza vittoria in trasferta (dopo Trodica e Appignano) ed altri tre punti dopo quelli conquistati sabato scorso contro il Rapagnano.

Arrivano dopo una settimana complicatissima che ha fatto registrare altri infortuni piuttosto seri occorsi a Ricotta e a Mongiello dopo quello di Montecchiari.

La sola nota positiva prima della vittoria odierna è stato il fiocco rosa a casa Pagliarini: siamo ben lieti di unirci idealmente alla felicità di Michele e Katia per la nascita della piccola Rosa.

Un po’ come avvenuto a Martinsicuro contro il Centobuchi, i ragazzi di Canesin hanno saputo fare come l’araba fenice, un uccello mitologico che, simbolo di resilienza e di speranza, è in grado di rinascere dalle proprie ceneri: per nulla intimoriti dalle tante disgrazie hanno sfoderato una prestazione non bellissima ma estremamente positiva sotto il profilo dell’aggressività, della compattezza e del furore agonistico.

Per ovvie ragioni Pagliarini resta a casa mentre Foglia è in forte dubbio per motivazioni molto simili: la moglie Margherita è agli ultimi giorni di gravidanza e solo un monitoraggio fetale effettuato in mattinata esclude che Lorenzo possa diventare padre durante la partita: arriverà in tempo utile per essere aggiunto in distinta ed accomodarsi in panchina: eroico Lollone ed eroica Margherita!

Difesa rivoluzionata, dunque, con Menghini e Brandi centrali, Stacchiotti a destra e Scoccia a sinistra; rombo di centrocampo con Marcantoni, i due Mancini e Cammertoni; le punte sono Salvati e, un pochino più arretrato, Cappelletti.  

Il gol del vantaggio arriva quando le lancette dell’orologio non hanno neppure finito di terminare il primo giro ed è frutto di un passaggio scellerato di Raffaello a Rinaldi sul quale si avventa Salvati che, dopo aver rubato palla, scaglia un missile in porta sul quale il portiere Melillo non può far nulla.

Il Monticelli è frastornato e la Cluentina prende in mano le redini del gioco per gran parte della prima frazione di gara. La sensazione è che si potrebbe affondare il colpo e mettere il risultato in ghiaccio tuttavia, oltre a qualche sortita in ripartenza che si ferma quasi sempre sulla trequarti, ci si limita al controllo e alla gestione.

Gli ascolani, del resto, non sono quasi mai pericolosi: tanti cross e tante proteste per un presunto fallo di mano in area al 37’ che, di fatto, non esiste tanto che l’arbitro – a pochi metri dall’azione – è costretto ad ammonire Bernabei, protagonista di una recriminazione fin troppo veemente.

Al 42’ ci prova Andrea Mancini che, dopo una ripartenza, riesce a liberarsi per un tiro dal limite dell’area che, di poco alto sopra la traversa, si spegne sul fondo.

La prima vera occasione per il Monticelli arriva in pieno recupero (47’) quando una conclusione di Paolini viene murata da Rocchi e deviata in corner.

Nell’intervallo Canesin torna all’assetto difensivo tradizionale con l’ingresso di Foglia al posto dell’ammonito Scoccia e il conseguente dirottamento di Brandi sulla corsia di sinistra.   

Il Monticelli scende in campo con un piglio diverso e già al 2’ perviene al pareggio: è la classica restituzione del regalo precedentemente ricevuto dagli avversari giacché la difesa biancorossa tarda a rinviare il pallone che rimbalza più volte al limite dell’area fin quando Bernabei se ne appropria e batte Rocchi.

Cinque minuti più tardi Salvati libera Roberto Mancini che, da fuori, calcia alto.

Poi la Cluentina subisce venti minuti abbondanti di pressione biancoazzurra: al minuto 11’ un calcio di punizione di Calvaresi destinato all’incrocio dei pali trova un Rocchi che, in vena di miracoli, spicca un balzo felino dal suo palo a quello opposto e devia in corner; al 13’ Bernabei, solo all’altezza del dischetto del rigore, gira al volo un assist di Aloisi ma Rocchi, di nuovo, respinge; poi, come nel primo tempo, principalmente dalla fascia destra, il Monticelli si affida ai cross di Gibellieri, Calvaresi e Aloisi ma la difesa biancorossa sventa ogni occasione senza particolari affanni.

Si arriva ai minuti finali e, precisamente al minuto 88’, quando Angelini perde il pallone grazie alla pressione del subentrato Marini che, nella ricerca dello spazio per calciare in porta, si allunga leggermente il pallone: Salvati se ne impossessa e lascia partire un fendente che si insacca alla destra di Melillo e lascia sbigottiti i giocatori ascolani.

C’è spazio anche per Ribichini che, al rientro dall’infortunio all’inguine, conquista ben quattro rimesse laterali consecutive che aiutano la squadra a far trascorrere i cinque minuti di recupero che la separano dalla seconda, importantissima, vittoria consecutiva.

Tre punti d’oro che il vice allenatore Alessandro Malatesta commenta così: oggi siamo partiti determinati tanto che il gol lo abbiamo segnato grazie ad una loro disattenzione, ma noi eravamo comunque pronti a far male fin da subito. È stata una settimana allietata dalla nascita di Rosa, certo, ma nello stesso tempo durissima per i tanti infortuni subìti anche fuori dal campo di gioco che però non ci hanno impedito di disputare una buona gara. Nel corso del primo tempo avremmo potuto fare qualcosa in più perché il Monticelli ci ha concesso tanti spazi, soprattutto in profondità tra la linea dei centrali e i due quinti. Invece nella ripresa abbiamo iniziato male e commesso un errore in occasione del gol del pareggio che avremmo potuto e dovuto evitare. Al gol ha fatto seguito una fase di sbandamento in cui abbiamo rischiato molto e meno male che Rocchi, con quella gran parata sul calcio di punizione di Calvaresi, ci ha tenuto in partita. Quindi abbiamo ripreso le misure all’avversario e, fino alla fine della gara, non abbiamo rischiato più di tanto. Infine Salvati ci ha regalato una grandissima gioia. Quanto è importante per un giocatore come Salvati essersi sbloccato sabato scorso e aver dato continuità alla sua vena realizzativa con questa doppietta? Quando un attaccante si sblocca, si libera mentalmente e cerca di far gol anche in situazioni meno solite, meno convenzionali: è stato così in occasione della prima marcatura ma, soprattutto, nella seconda. La palla l’aveva tra i piedi Marini ma lui ci è andato lo stesso e ha voluto fortemente quella conclusione e quel gol. Quindi ha fatto bene a lui ma ha fatto bene anche alla squadra perché vede finalmente finalizzata la mole di lavoro costruita nell’arco dell’intera partita. Non dovrei dirlo ma lo dico ugualmente: la Cluentina è in zona play-off: non dobbiamo guardare la classifica ma solo ed esclusivamente alla preparazione della partita successiva che, lo sappiamo, sarà un’altra battaglia. E noi siamo convinti di potercela giocare con ogni avversario senza temere nessuno. Tornando agli infortuni c’è da dire che la sfortuna sembra caricare i ragazzi ancora di più: è l’ennesima dimostrazione di quanto sia importante avere un gruppo compatto. Oggi sono scesi in campo ragazzi che non avevano mai giocato finora o che erano stati utilizzati raramente come, ad esempio, Mogetta o lo stesso Stacchiotti che si è allenato poco a causa della febbre: ognuno è pronto a sacrificarsi per la squadra e, quand’è così, i risultati prima o poi arrivano.

Salvati arriva ai nostri microfoni con gli occhi che brillano dalla felicità ma il suo primo pensiero va comunque ai compagni fermi ai box: gol e vittoria che dedichiamo a loro con l’augurio che tornino presto insieme a noi ma, al tempo stesso, la dedica va anche al mister e a tutta la squadra perché durante la settimana ci alleniamo sempre dando tutto ciò che abbiamo dentro. Abbiamo giocato una bella partita secondo me, c’è stata una flessione fisiologica dopo il loro pareggio ma abbiamo saputo resistere e rialzarci. Il primo gol è stata una specie di intuizione perché avevo visto il difensore incerto e mi sono precipitato per rubargli il pallone mentre nel secondo ho visto Marini che rischiava di non arrivare più sulla palla ed ho deciso di provare a calciarla io.

La parata miracolosa di Rocchi la facciamo raccontare al suo secondo, Tommaso Ponzelli: è una parata che si descrive da sola, bisogna vederla più che descriverla: impressionante. D’ora in poi lo chiamerò “il gatto”, non possono esserci appellativi migliori.

Quanto sono importanti questi tre punti per Marco Menghini? Moltissimo perché danno continuità alla vittoria precedente, soprattutto alla luce del fatto che in passato, quando siamo andati in vantaggio, non sempre siamo riusciti a tenere il risultato. Da quale verso guardi la classifica? Non la guardo proprio, guardo alla prossima partita e poi a quella dopo ancora. Almeno per ora è così. Cosa è successo in occasione del gol del pareggio? Una dormita generale. Siamo scesi in campo sottotono, poco concentrati ancor prima del gol. Poi quella palla ha rimbalzato troppe volte al limite dell’area e questa cosa non sarebbe dovuta accadere perché ha determinato la “spizzata” di testa dell’attaccante che ha favorito Bernabei il quale è stato abile a calciare di prima, senza stopparla. Avremmo dovuto calciarla via prima. Come avete festeggiato Salvati? Lo abbiamo fatto sia in campo che nello spogliatoio perché lo merita, è un bravissimo ragazzo che si impegna sempre al massimo. Spero per lui e per noi che questi gol possano rappresentare l’inizio di un grande campionato.  

IL TABELLINO DELLA GARA

MONTICELLI – CLUENTINA 1-2

MONTICELLI

Melillo, Aloisi (68’ Vespa), Fattori, Santoni, Rinaldi, Raffaello, Calvaresi (81’ Natalini), Pietrucci, Paolini (64’ Gibellieri), Panichi (87’ Angelini), Bernabei.

Allenatore: Domenico Natalini

CLUENTINA: Rocchi, Stacchiotti, Scoccia (46’ Foglia), Marcantoni, Menghini, Brandi, R. Mancini, Cammertoni (64’ Mogetta), Cappelletti (64’ Marini), A. Mancini (87’ Ribichini), Salvati.

Allenatore: Pietro Canesin

Reti: 1’ Salvati (CL), 47’ Bernabei (M), 88’ Salvati (CL)

ARBITRO: Gianluca Cacchiarelli (San Benedetto del Tronto)

ASSISTENTI: Alessio Censori (San Benedetto del Tronto), Francesco Buttafoco (San Benedetto del Tronto)

SPETTATORI: circa 100

Alessandro Savi

PRIMI TRE PUNTI AL “TONINO SERI” PER UNA CLUENTINA DAL CUORE GRANDE. UNA VITTORIA DA DEDICARE A MONTECCHIARI.

Ore d’ansia per il centrocampista che ha subito un serio infortunio dopo soli quindici minuti

Matteo Salvati, autore del gol del definitivo vantaggio

Servivano come l’aria questi tre punti.
Servivano per sfatare il tabù casalingo ma anche per dare continuità all’ottima prestazione di Centobuchi. Servivano soprattutto per togliere quel mezzo piede dalla zona play-out e doppiare l’avversario odierno.
Canesin si affida ancora al “rombo” di centrocampo e, vista l’indisponibilità di Ribichini (che siede comunque in panchina) e Mongiello (squalificato), schiera la coppia Cammertoni-Salvati come terminali offensivi; in difesa Menghini è ancora titolare con Foglia che resta a disposizione.
Anche Silenzi deve fare i conti con l’indisponibilità di alcuni giocatori tra i quali il forte e prolifico centrocampista Yassin Hihi.
Stranissima la scelta del Rapagnano di scendere in campo con una numerazione insolita, da categorie superiori, con in campo giocatori che hanno alle spalle numeri solitamente utilizzati da chi sta in panchina e viceversa: il risultato, sicuramente non voluto dalla società fermana, è una confusione totale al momento delle sostituzioni che mette in crisi, oltre il sottoscritto, anche l’arbitro e il suo osservatore.
Pronti, via e il Rapagnano è subito pericoloso grazie a Macchini che, dal limite dell’area, tira forte e colpisce il palo alla sinistra di Rocchi (2’).
Al 14’ cade una tegola in testa agli uomini di Canesin: Montecchiari si fa male e, fin da subito, l’impressione è che si tratti di qualcosa di serio tanto che il giocatore viene accompagnato in ospedale dai sanitari del 118 (nel momento in cui scriviamo sappiamo solo che non si tratta di una frattura ed è già tanto): dentro Cappelletti con Mancini più arretrato per una Cluentina decisamente (e forzatamente) più spregiudicata.
Al 17’ i rossoverdi passano in vantaggio: Stacchiotti appoggia corto a Rocchi che è costretto all’uscita, Scriboni è lesto ad insinuarsi tra i due, a rubare il pallone e, quasi dalla linea di fondo, ad infilare la porta biancorossa.
Il pesante ceffone ricevuto suona come lo squillo di tromba di Oreste Bormida al Grande Torino perché la Cluentina, fin qui apparsa sorniona, reagisce e ruggisce immediatamente: la punizione calciata da distanza siderale (25/30 metri) da Andrea Mancini è da cineteca calcistica, l’ennesimo capolavoro del numero 10 biancorosso che, forse aiutato leggermente dal vento, piazza il pallone quasi all’incrocio dei pali alle spalle dell’incolpevole Innamorati (18’).
Da questo momento e per tutto il primo tempo la squadra diventa arrembante e costruisce una opportunità dietro l’altra: al 22’ il Rapagnano decide di restituire il favore con un centrocampista che, nel tentativo di respingere di testa un pallone insidioso, finisce per liberare Salvati che ha il merito di crederci, di farsi trovare sulla traiettoria e di infilare al volo il portiere rossoverde; al 29’ Stacchiotti dal limite lascia partire un tiro che sfiora la base del palo; al 37’ un cross delizioso dello stesso Stacchiotti viene raccolto da Cappelletti che, solo davanti ad Innamorati, potrebbe optare per una soluzione più ragionata ed invece decide di calciare al volo spedendo alto il pallone; al 44’ Cammertoni scatta sul filo del fuorigioco e si presenta davanti al portiere ma il suo pallonetto finisce leggermente alto sopra la traversa.
Si va al riposo nella speranza che la mole di occasioni non concretizzate non si facciano rimpiangere più di tanto; nel frattempo Scoccia, ammonito, rimane negli spogliatoi per lasciare spazio a Foglia con conseguente spostamento di Pagliarini sulla corsia di sinistra.
La ripresa è per forza di cose più nervosa, spezzettata e, purtroppo, ricca di infortuni: estremamente pericoloso il pur fortuito scontro in area nei minuti finali tra il portiere Innamorati – non certo esile – e lo stesso Foglia che, colpito al diaframma, è costretto a concludere la partita in apnea.
La Cluentina è brava a contenere le sfuriate offensive degli ospiti che però, a conti fatti, riescono a produrre una sola occasione degna di nota su palla inattiva con l’eterno Marcoaldi (66’) che sfiora la traversa.
Si soffre, come sempre, e si aspetta con trepidazione il fischio finale che arriva dopo quasi otto minuti di recupero.
Poi, finalmente, si può applaudire la squadra anche tra le mura amiche.
Matteo Salvati è visibilmente raggiante quando gli chiediamo cosa significhi per lui il gol della vittoria: lo inseguivo da tempo e debbo ringraziare tutta la “famiglia” biancorossa se finalmente è arrivato. Mi sono stati tutti vicino, mi hanno sempre dimostrato la loro fiducia e trasmesso la loro carica. Lo dedico a Montecchiari nella speranza che l’infortunio sia meno grave del previsto e a mio fratello che, proprio questa settimana, ha conseguito la laurea in ingegneria in ambito militare presso l’Accademia di Napoli.
È al settimo cielo anche Andrea Mancini che si coccola la sua Cecilia e gioca con Luna, il suo splendido e minuscolo meticcio di due mesi che corre goffamente dietro ad un pallone: sapevamo che sarebbe stata difficile, loro sono una squadra tosta che gioca spesso sull’errore dell’avversario: da questo punto di vista noi siamo stati bravissimi perché c’era sempre un compagno pronto ad aiutare chi commetteva l’errore. Una vittoria di squadra, importantissima per la classifica e per il morale.
La disamina di mister Pietro Canesin è, come sempre, lucida e pacata. Non si può fare a meno di partire dall’infortunio occorso a Montecchiari: mi auguro che non sia nulla di grave ma la sensazione a caldo è che dovremo fare a meno di lui per un periodo non breve ed è un peccato perché stava attraversando una fase di grandissima forma e di crescita impressionante. Poi analizza la gara sottolineando un aspetto psicologico molto interessante: abbiamo iniziato male, eravamo letteralmente addormentati; ho come la sensazione che le trasferte, soprattutto nei campi più “caldi”, siano di maggiore stimolo per questi ragazzi mentre invece il clima familiare che si respira in questo stadio, se da un lato ci coccola e ci protegge, dall’altro fa l’effetto ninna nanna e, a meno che non ci troviamo di fronte un avversario particolarmente blasonato, facciamo fatica ad aggredire la gara. Paradossalmente sono stato contento che abbiamo subito il gol perché è stato uno schiaffo che ci ha svegliato. Da quel momento in poi, mister, è stato un monologo biancorosso: finalmente cominciamo a riempire l’area e a creare occasioni da gol, questo è importantissimo. Dobbiamo però imparare a chiuderle queste partite perché anche le squadre più “ruvide” come quella incontrata oggi – ma con un portiere in grado di fare lanci di 80 metri e due punte abili a spizzare il pallone – possono diventare pericolose. Quanto sono importanti i tre punti conquistati oggi? Moltissimo perché ci sono stati pochi pareggi, perché abbiamo il doppio dei punti rispetto all’ultima in classifica e perché, da un punto di vista strettamente motivazionale, continuiamo a guardarci dietro ma, se guardiamo avanti, siamo a due punti dalla seconda in classifica.
Sembra un finale scontato ma non lo è affatto: AUGURI TOMMASO! TI ASPETTIAMO IN CAMPO PIU’ FORTE DI PRIMA!

CLUENTINA – RAPAGNANO 2-1

CLUENTINA: Rocchi, Stacchiotti (63’ Brandi), Scoccia (46’ Foglia), Marcantoni, Menghini, Pagliarini, R. Mancini, Montecchiari (14’ Cappelletti), Cammertoni (63’ Marini), A. Mancini, Salvati (76’ Trobbiani).
Allenatore: Pietro Canesin
ELPIDIENSE CASCINARE
Innamorati, N. Mancini (75’ Keci), Marcoaldi, Scriboni (92’ Funari), Di Donato (90’ Sako), Moretti (50’ Ciucani), Biancucci, Corradini, Macchini, Polozzi, Rapacci.
Allenatore: Andrea Silenzi
Reti: 17’ Scriboni (R), 18’ Andrea Mancini (CL), 22’ Salvati (CL)
ARBITRO: Enrico Spadoni (Pesaro)
ASSISTENTI: Davide Giannoni (Pesaro), Michele Pio Rinaldi (Macerata)
SPETTATORI: circa 150

LA MIGLIOR CLUENTINA DELLA STAGIONE SFIORA UN’ALTRA VITTORIA CORSARA: L’ATLETICO CENTOBUCHI CI METTE UNA PEZZA A DUE MINUTI DALLA FINE

Canesin: “siamo una squadra vera”. Fusco: “troppe occasioni gettate al vento”.

Alessandro Mongiello, autore del gol del momentaneo vantaggio biancorosso

Era stata una settimana difficile in cui le scorie della gara precedente rischiavano di pesare e condizionare la squadra in una trasferta sulla carta proibitiva contro un Atletico Centobuchi ricco di eccellenti individualità.

I ragazzi di Fusco erano chiamati ad una vittoria che avrebbe loro consentito di mantenere la scia della capolista Trodica mentre il pareggio li colloca addirittura fuori dalla zona play-off; per contro il punticino sarebbe stato accolto con soddisfazione dalla Cluentina in quanto utilissimo per mantenere a distanza di sicurezza le avversarie in vista della sfida con il Rapagnano di sabato prossimo.

La qualità del Centobuchi si è vista, eccome, però oggi è emersa pienamente anche la qualità della Cluentina che è scesa in campo disinvolta e, fin dalle prime battute, ha dato la netta impressione di potersi giocare la partita alla pari.

Merito anche del nuovo assetto provato in settimana da Canesin e sperimentato oggi per la prima volta: il “rombo” di centrocampo ha garantito più vicinanza tra i giocatori e tra i reparti e prodotto una maggiore solidità nel collettivo.

Superato lo shock procurato dallo speaker in versione Daniele “decibel” Bellini, si inizia con un minuto di raccoglimento in memoria dei morti a causa del maltempo in Toscana.

Il primo squillo della gara è biancorosso: cross di Scoccia che chiama Stacchiotti alla sortita offensiva con colpo di testa del difensore che finisce di poco alto (7’).

Cinque minuti più tardi occasione analoga per il Centobuchi grazie a De Cesaris che cerca Galli in area ma l’incocciata dell’attaccante finisce ugualmente alta.

Al 13’ Ribichini è costretto ad uscire dal campo (probabile stiramento inguinale per lo sfortunatissimo attaccante) e viene sostituito da Mongiello.

Primo vero brivido al 17’ quando Galli conclude alla destra di Rocchi ma trova Andrea Mancini a “murarlo” ripetendo lo stesso gesto eroico della gara contro la Palmense.

Al 27’ l’azione più pericolosa della Cluentina: di nuovo Mancini, da calcio piazzato, scodella un cross tagliente in area sul quale si tuffa Menghini che sfiora per pochissimi centimetri la deviazione vincente di testa.

Per contro, il finale di tempo fa registrare una ghiottissima occasione per i padroni di casa grazie al fortissimo Zadro che lascia partire un tiro forte e angolato al quale Rocchi si oppone con uno dei voli plastici ai quali ci ha abituato.

Si va al riposo sullo 0 a 0 con diversi rimpianti da ambo le parti.

La seconda frazione di gara inizia con lo stesso copione della prima: Centobuchi all’attacco e Cluentina compatta e pronta a ripartire.

Al 14’ Canesin richiama in panchina l’ammonito Scoccia (sostituito da Brandi) e Roberto Mancini (dentro Trobbiani); cinque minuti più tardi Veccia pennella un assist perfetto per Picciola che, al volo, supera Rocchi.

A questo punto ci si potrebbe aspettare il crollo psicologico dei ragazzi di Canesin che invece reagiscono immediatamente: al 21’ vistosa trattenuta di De Cesaris ai danni di Mancini e calcio di rigore che lo stesso numero dieci, come sempre, realizza.

Diceva Einstein che “chi non sa più provare stupore né sorpresa è come morto”: ebbene, oggi la Cluentina ci ha tenuti vivi fino all’ultimo istante della partita perché, dopo il pari del Mancio, arriva addirittura il gol del vantaggio che è un’autentica perla firmata da Marini e Mongiello: il numero 19 (subentrato proprio a Mancio) libera con un tocco delizioso il numero 16 (subentrato a Ribichini) che entra in area e batte Camaioni. Il tutto a cinque minuti dal termine.

Ma, come dicevamo, il Centobuchi è una bella squadra dotata di individualità importanti. Una di queste è Andrea Liberati che, entrato al posto di un evanescente Cialini, al 43’ raccoglie un cross di Filipponi e, con uno splendido colpo di testa, ristabilisce il pari definitivo.

Al fischio finale (dopo un recupero di ben sette minuti), Pietro Canesin è visibilmente soddisfatto: “abbiamo visto una squadra viva, questa è la cosa più importante. Una squadra dove, finalmente, chi subentra, lo fa nel migliore dei modi e con l’atteggiamento giusto. Ultimamente c’era la tendenza ad assorbire l’atteggiamento a volte remissivo di chi stava in campo e non arrivava mai la svolta: oggi eravamo tutti in partita e i subentrati hanno saputo dare una grossa mano. Una buonissima prestazione ed un buon risultato che arrivano dopo una settimana pessima: tanti musi lunghi nello spogliatoio, tanto nervosismo, tanta gente demotivata e delusa: c’erano tutte le condizioni per venire qui e prendere una imbarcata perché il Centobuchi è un avversario forte che costruisce tantissime palle-gol. Invece i ragazzi sono scesi in campo motivati e concentrati e hanno tenuto mentalmente per tutta la gara. Io sto male quando non vedo il carattere, quando non vedo il “fuoco dentro”: oggi c’è stato tutto questo ed è per tale ragione che abbiamo fatto risultato su un campo difficilissimo”

Attendiamo che la rabbia sia sbollita prima di avvicinare mister Salvatore Fusco al quale chiediamo cosa è mancato al Centobuchi per fare bottino pieno: “è mancata la concretezza e il cinismo soprattutto nel primo tempo quando abbiamo avuto la possibilità di passare in vantaggio. Poi, come si sa, certe partite nella ripresa possono cambiare e puoi avere maggiori difficoltà nel chiuderle. Quando siamo riusciti a sbloccarla è arrivato il rigore, un pochino dubbio a mio avviso e, in ogni caso, precedentemente ce n’erano un paio a nostro favore non ravvisati: in quella fase abbiamo perso la testa. Molto bello il gol della Cluentina ma lo abbiamo praticamente regalato noi. Per fortuna, alla fine, è arrivato almeno il pareggio”. 

IL TABELLINO

ATLETICO CENTOBUCHI – CLUENTINA 2-2

Stadio “Tommolini” di Martinsicuro (TE)

ATLETICO CENTOBUCHI

Camaioni, Filipponi, Fabi Cannella, Veccia (69’ D’Angelo), De Cesaris, Stacchiotti R., Zadro, Pietropaolo, Galli, Picciola, Cialini (69’ Liberati).

ALLENATORE: Salvatore Fusco

CLUENTINA

Rocchi, Stacchiotti S., Scoccia (59’ Brandi), Marcantoni, Menghini, Pagliarini, Mancini R. (59’ Trobbiani), Montecchiari, Ribichini (13’ Mongiello), Mancini A. (80’ Marini), Salvati (72’ Cammertoni).

ALLENATORE: Pietro Canesin

Reti: 64’ Picciola (AC), 66’ Mancini A. (CL, rig.), 85’ Mongiello (CL), 88’ Liberati (AC)

ARBITRO: Alfred Tavani (Jesi)

ASSISTENTI: Roberto Belleggia (Fermo), Serena Mercuri (Fermo)

SPETTATORI: circa 150

CLUENTINA – POTENZA PICENA 1-1

Al “Tonino Seri” scendono in campo due squadre affamate di punti. In questo pazzo girone B della Promozione Marchigiana in cui regna l’equilibrio e chi vince oggi perde domani (e viceversa), la conquista dell’intera posta in palio equivarrebbe ad una vitale boccata d’ossigeno che riempirebbe i polmoni e consentirebbe di affrontare la settimana successiva con un morale più alto.

Quand’è così quasi sempre finisce in pareggio, è una delle tante leggi non scritte del calcio alla quale Cluentina e Potenza Picena si attengono ma con un atteggiamento tutt’altro che remissivo tanto che, mai come oggi, il risultato è rimasto in bilico fino all’ultimo secondo.

Nel corso della prima frazione di gioco si fa preferire l’undici di Santoni che dà l’impressione di “guidare” il match senza però creare occasioni da gol particolarmente nitide. Ad eccezione di quella che costruisce al 13’ quando una indecisione della mediana biancorossa favorisce Giaccaglia che, insinuandosi tra due avversari, conquista il pallone e regala a Prosperi la prima opportunità della gara di siglare il gol del vantaggio potentino: il centravanti si presenta solo soletto davanti a Rocchi che lo ipnotizza e, con i piedi, respinge. San Marco, Patrono di Venezia, si festeggia il 25 aprile insieme alla Liberazione del Paese: se, alla fine della stagione, basterà un punto per la salvezza, il nostro San Marco (Rocchi) sarà festeggiato negli anni a venire ogni 28 ottobre. Chi non ha assistito alla partita di oggi capirà il motivo tra qualche riga.

Noia e sbadigli? Tutt’altro, la gara è tesa e vibrante. Ma, da due squadre che scontano un’atavica difficoltà sotto porta, la carenza di occasioni da rete rientra nella normalità. Sia chiaro: Salvati (schierato a sinistra) e Ricotta (terminale centrale) si dannano l’anima e cercano di dare la massima profondità alla Cluentina così come fanno Ruggeri, Giaccaglia e Prosperi dall’altra sponda, ma la partita si gioca principalmente in mezzo ed è ricchissima, se non di occasioni, almeno di repentini cambi di fronte.

Si va al riposo e, al rientro, un altro brivido ci corre giù per la schiena: dopo due minuti Ruggeri confeziona un assist a mezza altezza per Prosperi che chiede solo di essere ribadito in rete ma Rocchi in uscita lo ipnotizza ancora una volta e lo costringe a tirare fuori. 

Ancora: al 54’ lo stesso Prosperi si impadronisce di un pallone a centrocampo e si invola verso la porta ma, entrato in area, perde l’attimo per calciare e dà modo a Pagliarini di recuperare con l’assistenza di Rocchi in uscita. Non è un monologo giallorosso perché la Cluentina adesso è meno passiva rispetto al primo tempo e, pur non riuscendo quasi mai a creare nitide opportunità, tiene meglio il campo ed è presente, è viva. Canesin prova a dare una scossa con due cambi al 57’: fuori Ricotta e Salvati, dentro Cappelletti e Ribichini, quest’ultimo ristabilito anzitempo da uno strappo muscolare che sembrava più serio.

Al 70’ i biancorossi passano inaspettatamente in vantaggio grazie ad una punizione dai 25/30 metri calciata deliziosamente da Andrea Mancini che si insacca alla destra del portiere. Ci prepariamo a venti minuti di assalto e sofferenza, com’è ovvio che sia. La reazione del Potenza Picena è rabbiosa ma lucida; gli uomini di Santoni ragionano, non buttano la palla in avanti a casaccio e, di conseguenza, non lasciano troppi spazi aperti per le ripartenze biancorosse. Solo una volta la Cluentina riesce ad affacciarsi dalle parti di Giachetta: avviene grazie alla caparbietà di Ribichini che si butta su un pallone apparentemente innocuo ma l’estremo difensore potentino ci arriva in leggero anticipo, quel tanto che gli consente di toccare il pallone prima di travolgere lo stesso Ribichini. Al 78’ Canesin decide di inserire il quinto difensore sostituendo Andrea Mancini con Menghini ma il gol del Potenza Picena arriva ugualmente a due minuti dalla fine: un centrocampista giallorosso commette fallo su Pagliarini che rimane a terra (per l’arbitro è tutto regolare), la palla esce e, dagli sviluppi della rimessa laterale, nasce l’azione che libera Nardacchione per il tap-in vincente di testa. Pareggio meritato? Senz’altro, nulla da eccepire. Ma resta un po’ di amaro in bocca.

IL TABELLINO

CLUENTINA – POTENZA PICENA 1-1

CLUENTINARocchi, Stacchiotti (66’ Cammertoni), Scoccia, Marcantoni, Pagliarini, Foglia, Mongiello (66’ Montecchiari), Mancini R., Ricotta (57’ Ribichini), Mancini A (78’ Menghini)., Salvati (57’ Cappelletti).Allenatore: Pietro Canesin

POTENZA PICENAGiachetta, Baccarini (66’ Durazzi), Rossini, Wahi, Micheli (78’ Pietrani), David Nasif, Perrella, Vecchione, Prosperi (61’ Nardacchione), Giaccaglia, Ruggeri. Allenatore: Giuseppe SantoniReti: 70’ Mancini A. (C), 88’ Nardacchione (P) ARBITRO: Milton Valla (Pesaro)ASSISTENTI: Lorena Bejco (Jesi), Francesco Buttafoco (San Benedetto del Tronto)SPETTATORI: circa 150