CLUENTINA DI RIGORE AD APPIGNANO: SECONDA VITTORIA IN TRASFERTA E QUINTO POSTO IN CLASSIFICA

Il “Mancio” trasforma la massima punizione nei minuti di recupero

Quant’è beffardo a volte il calcio: il lettore più attento ricorderà che anche il comunicato della partita persa contro il Matelica era iniziato con questa affermazione. Se contro la quotata compagine della famiglia Canil, la Cluentina aveva raccolto meno di quanto seminato, oggi, al contrario, il raccolto è stato abbondante perché sono arrivati tre punti dopo una prestazione non propriamente esaltante.

Ma procediamo con ordine.

Biancorossi che debbono fare a meno di Scoccia (ottimo comunque il debutto di Stacchiotti al suo posto), di Ribichini (strappo muscolare) e con Roberto Mancini ancora a mezzo servizio ma con Mongiello, in campo dal primo minuto, completamente ristabilito dall’infortunio patito a Trodica, alla giornata d’esordio stagionale. 

Appignanese che, dopo la vittoria di Corridonia che ha cancellato lo zero in classifica, è chiamata a dare continuità a risultati e prestazioni per risalire la china dopo un avvio di stagione del tutto negativo. 

Ne risulta un primo tempo piuttosto equilibrato che fa registrare un paio di occasioni per parte. La prima e la seconda sono appannaggio dei locali: al 9’, in ripartenza, il bravo Medei si imbuca per le vie centrali e, con il solo Pagliarini ad ostacolarlo, calcia dal limite dell’area ma trova Rocchi pronto a respingere; dieci minuti più tardi ancora Medei, in acrobazia, serve un buon assist a Zitti il cui tiro è nuovamente neutralizzato dal forte portiere biancorosso. 

Dopo il duplice scampato pericolo, Canesin rimescola le carte: Mongiello passa da destra a sinistra, Cappelletti si colloca al centro alle spalle di Salvati con Mancini più libero di agire sulla corsia destra.

La Cluentina, almeno per un buon quarto d’ora, beneficia di questa mossa tattica e si rende pericolosa dalle parti di Pettinari con due limpide opportunità: al 23’ Cappelletti si libera di Gesuelli e, dalla fascia sinistra, crossa al centro per l’accorrente Salvati che non riesce ad arrivare sul pallone per pochissimi centimetri; al 28’, da calcio piazzato, Mongiello batte direttamente in porta alla sinistra di Pettinari che riesce a respingere con la punta delle dita ma la sua ribattuta non trova biancorossi pronti a raccogliere per il potenziale tap-in vincente. 

L’Appignanese si rivede solo sul finire della prima frazione di gioco ancora una volta grazie a Medei che approfitta di un mezzo pasticcio degli ospiti e si libera per il tiro: Rocchi c’è sempre. 

La ripresa inizia con lo stesso copione, all’insegna dell’equilibrio. 

Poi qualcosa cambia, più nella testa che nelle gambe degli uomini di Canesin che – oramai è una costante – iniziano ad abbassarsi e a concedere troppo campo agli avversari: al 72’ un tiro-cross di Gesuelli dalla destra attraversa pericolosamente tutta l’area di rigore; al 77’ un assist di Carboni per Medei esce di pochissimo dando l’illusione del gol; al minuto 80’ è lo stesso Carboni a sciupare una ghiotta opportunità: in questa fase alla Cluentina non riesce più nulla e fa una fatica tremenda anche nella ordinaria gestione del pallone. 

Con la sua consueta onestà, il capitano biancorosso Davide Marcantoni spiega questa delicato passaggio della gara: “negli spogliatoi il mister ci aveva avvertito della tendenza dei nostri avversari a sporcare le partite sul piano mentale, psicologico. I toni si erano alzati e noi abbiamo commesso l’errore di cadere nella trappola: abbiamo perso probabilmente un po’ di lucidità e di concentrazione e abbiamo fatto fatica a gestire la partita proprio nel momento in cui avremmo dovuto restare più calmi e organizzarci meno nervosamente”.

Si attende il fischio finale ma il Dio del calcio (che non si vede ma è lì, talvolta sornione ma sempre presente) decide di ricompensare la Cluentina per quanto ingiustamente sottratto una settimana prima: calcio di punizione che Mancini scodella sul secondo palo dove Pagliarini lotta per liberarsi dalla marcatura di Picchio il quale, cadendo a terra, tocca il pallone con l’avambraccio. Dalla tribuna l’impressione generale è quella di un fallo dello stesso Pagliarini, ma non è così, come spiega efficacemente il numero cinque biancorosso: “eravamo corpo a corpo quando ho deciso di spostarmi e divincolarmi dalla sua marcatura: gli è mancato l’appoggio ed è caduto a terra colpendo il pallone con la mano”. L’arbitro è del suo stesso avviso tanto che concede il penalty che Andrea Mancini – come sempre – trasforma al terzo minuto di recupero scatenando le vibranti proteste di tifosi e dirigenti locali. 

IL TABELLINO DEL MATCH

APPIGNANESE – CLUENTINA –0-1 

APPIGNANESE: Pettinari, Gesuelli, Galassi, Gagliardini E. (80’ Lasku), Giampaoli (46’ Fagiani), Picchio, Tarquini, Gagliardini N. (75’ Pierantonelli), Raponi (67’ Carboni), Medei, Zitti (81’ Stura).

ALLENATORE: Valerio Giulianelli

CLUENTINA: Rocchi, Brandi, Stacchiotti (75’ Montecchiari), Marcantoni, Pagliarini, Foglia (67’ Menghini), Mongiello (87’ Marini), Trobbiani (67’ Cammertoni), Salvati (60’ Mancini R.), Mancini A., Cappelletti. 

Allenatore: Pietro Canesin

Rete: 93’ Mancini A. (Rig)

ARBITRO: Daniele Serpentini (Fermo)

ASSISTENTI: Gianmarco Pastori (Jesi), Luigi Tiberi (Ancona)

SPETTATORI: circa 200