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Un altro laureato in casa Cluentina


Il vice capitano Marco Menghini (Mengo per tutti) ha conseguito la laurea magistrale in Economia e Management con la votazione di 97/110 dopo la discussione di una tesi sulla “Riforma fiscale 2023”.

Il sogno di Marco è divenire commercialista dunque, dopo i meritati festeggiamenti, inizierà il praticantato di 18 mesi obbligatorio per legge al fine di ottenere l’abilitazione.

Dopo la partita contro il Casette Verdini i suoi amici e compagni di squadra hanno “addobbato” la sua macchina con centinaia di post-it colorati e messaggi di complimenti e di auguri: anche la Cluentina Calcio esprime le più sentite felicitazioni e l’augurio di una piena realizzazione professionale al proprio giocatore.


HARAKIRI CLUENTINA

Mancini agguanta il pareggio al 96’ poi palla al centro e Kakuli-gol: vince il Casette Verdini

Rocchi croce e delizia: para tutto poi si fa espellere

Marcantoni: “ciò che è successo è inspiegabile”

Il presidente Marcolini: “digerire la sconfitta e prepararsi alla prossima gara” 


Roberto Mancini, autore del gol del momentaneo pareggio

Quando la Cluentina vede amaranto la sconfitta è assicurata, almeno in questa stagione poiché, tra campionato e coppa Italia, il Casette Verdini ha fatto poker: quattro partite, quattro vittorie.

Ma, contrariamente alla gara d’andata, stavolta i biancorossi hanno avuto la grossa opportunità di strappare un insperato pareggio che, per come è arrivato, in dieci contro undici e dopo venti minuti di assalto, avrebbe avuto un valore immenso, quasi più di una vittoria.

Avrebbe caricato a pallettoni i ragazzi in vista dello scontro di domenica prossima a Potenza Picena, avrebbe consentito un altro passo avanti in classifica, avrebbe lanciato la squadra verso un finale di campionato più agevole mentre invece, al fischio finale di Alfonsi, i biancorossi si leccano le ferite e maledicono quell’ottavo, ultimissimo minuto di recupero in cui si sarebbe dovuto impedire all’avversario di fare anche due soli passaggi consecutivi, anche sparando il pallone nel parcheggio del supermercato.

Peccato, davvero peccato, ancora una volta peccato.

E pensare che la prima frazione di gioco era stata piuttosto equilibrata con – questo sì – qualche occasione in più per gli ospiti ma con una Cluentina ben organizzata che, per sopperire all’assenza per squalifica di Andrea Mancini, aveva sfoderato una prestazione priva di fronzoli ma grintosa e attenta.

Le sortite dei pollentini iniziano con Romanski che, al 16’, scaglia un tiro da fuori area forte ma centralissimo che non crea alcun problema a Rocchi; ancora Romanski al 24’ brucia Mongiello in contropiede lungo la fascia sinistra ma, non appena prova ad accentrarsi, trova dinanzi a sé Rocchi in uscita che gli copre lo specchio della porta e lo costringe ad un tiro fiacco e troppo angolato che si spegne sul fondo; al 31’ un tentativo di contropiede della Cluentina viene fermato da un rimpallo che, scavalcando tutti i difensori biancorossi in uscita, spalanca la porta a Ulivello che viene splendidamente anticipato da Menghini.

La prima frazione di gioco si chiude con una bella occasione per Cappelletti che, servito da un confetto di Mongiello, salta un difensore ma viene bloccato dall’accorrente Telloni che gli soffia il pallone.

Nella ripresa scende in campo un Casette Verdini più determinato e concreto e la Cluentina, come spesso accade, si abbassa pericolosamente e subisce per venti minuti abbondanti l’iniziativa amaranto.

Quella che in passato avevamo definito come “sindrome da Jekyll e Hyde” – ovvero lo sdoppiamento della personalità tra il primo e il secondo tempo – inevitabilmente si ripresenta e, stavolta, ha tutti i connotati tipici della “paura di vincere” o quantomeno della paura di non perdere: è un paradosso sul quale occorrerebbe indagare una volta per tutte con una seduta di gruppo di psicoterapia.

Sta di fatto che la prima parte della ripresa è un monologo ospite che inizia dopo appena due minuti quando Rocchi è bravo a respingere una palla scodellata pericolosamente in area di rigore: sfera che dispettosamente carambola sui piedi di Gentilucci il quale, dal limite e con lo specchio della porta aperto, conclude debolmente trovando la poderosa respinta di testa di Scoccia proprio sulla linea; al 50’ Vincenzo Russo batte un corner alla maniera di Massimo Palanca con palla rientrante ma trova ancora Rocchi bravissimo a respingere; un minuto più tardi ci prova Ulivello con una palombella dalla sinistra che il portiere biancorosso riesce a bloccare togliendo letteralmente il pallone dall’incrocio (forti proteste dei giocatori amaranto secondo i quali la palla avrebbe superato la linea di porta); al 53’ un rinvio del portiere Grifi coglie impreparata tutta la difesa della Cluentina e libera nuovamente al tiro Ulivello la cui conclusione lambisce la traversa e finisce sul fondo; al 57’ Russo batte a sorpresa un innocuo calcio di punizione e serve il liberissimo Gentilucci che tira in porta e – manco a dirlo – Rocchi para ancora.

Tanto tuonò che piovve: al 65’ un lancio che parte dalla difesa amaranto raggiunge l’eccellente Russo che s’invola lungo la fascia sinistra e, con una conclusione radente ad incrociare, porta meritatamente in vantaggio il Casette Verdini.

Stavolta sono i giocatori della Cluentina a protestare giacché l’assist all’autore del gol sembra effettivamente viziato da una posizione di fuorigioco dello stesso: l’assistente purtroppo è lontanissimo dall’azione e non sbandiera, l’arbitro convalida, tutti i biancorossi vanno a protestare.

Tra questi il più convinto di tutti dell’errore arbitrale è proprio il portiere che eccede per impeto, veemenza e, probabilmente, anche nel linguaggio: cartellino rosso che interrompe bruscamente il processo di beatificazione avviato nei suoi confronti dai compagni di squadra per aver tolto loro, per l’ennesima volta, tante castagne dal fuoco.

Cluentina in dieci e Canesin costretto a rinunciare al terminale offensivo Ribichini per far entrare il secondo portiere Ponzelli.  

Dopo la duplice mazzata è lecito aspettarsi una Cluentina in disarmo ed un Casette Verdini in souplesse: avviene esattamente il contrario e i biancorossi tornano a giocare, alzano il baricentro e, di fatto, schiacciano gli avversari nella propria metà campo.

Adesso è il Casette Verdini che è attanagliato dalla paura di vincere e, nonostante qualcuno tra il pubblico ricordi loro come un mantra che hanno un uomo in più, il campo sembra dimostrare il contrario. 

All’85’ Mongiello, da calcio d’angolo, serve Foglia il cui colpo di testa finisce di poco alto; all’88’ Cammertoni s’invola sulla fascia destra e mette al centro un velenoso pallone respinto dalla difesa amaranto (proteste biancorosse per un presunto tocco di mano in area); al 96’ Roberto Mancini raccoglie un cross perfetto di Mongiello e sigla la rete dell’insperato pareggio scatenando l’apoteosi tra i sostenitori biancorossi.

È cosa fatta? Macché! Ci sono ancora pochi spiccioli di recupero da giocare e il Casette Verdini li sfrutta con un cinismo impressionante: palla al centro, sfera a Telloni che serve il subentrato Kakuli che rientra col destro e con il sinistro lascia partire una staffilata che supera beffardamente Ponzelli.

L’esplosione di gioia del pubblico di fede amaranto risuona come un ghigno sinistro e insopportabile per chi, come noi, ancora una volta è costretto a maledire la sorte ma anche la propria ingenuità.  

Mister Roberto Lattanzi si gode il sofferto successo: “primo tempo equilibrato ma finito in crescendo e ripresa in cui siamo partiti davvero forte con due o tre occasioni nitidissime; avevamo creato tutti i presupposti per far gol poi, una volta passati in vantaggio, la squadra ha avuto un po’ di paura e si è abbassata troppo nonostante la superiorità numerica; per contro la Cluentina – che è una squadra forte e ben guidata da un allenatore giovane ma esperto della categoria come Pietro Canesin – si è ben disposta in campo e ci ha messo in difficoltà: sentivo il loro gol nell’aria e in effetti è arrivato a causa di una nostra ingenuità difensiva. Per fortuna siamo riusciti a rimetterla in piedi proprio all’ultimo istante”.

Amareggiatissimo il presidente della Cluentina Marcolini: “l’espulsione per forza di cose ha condizionato la gara che, comunque, avevamo recuperato con l’anima e con il cuore. Dispiace enormemente proprio per questo ma non possiamo far altro che inghiottire la sconfitta, metabolizzarla e prepararci per la prossima sfida”.

Capitan Marcantoni parla a nome di tutta la squadra: “dopo un primo tempo equilibrato, siamo rientrati male e ci siamo abbassati troppo fino a concedere un gol che si poteva evitare. Poi siamo cresciuti moltissimo e, nonostante l’inferiorità numerica, siamo riusciti a pareggiare. Il gol subito a trenta secondi dalla fine è qualcosa di inspiegabile, una mazzata dal punto di vista psicologico alla quale, già da domani, saremo chiamati a rispondere”.

La sconfitta non è in sé un dramma: la classifica è, più o meno, sempre la stessa e i punti che ci dividono dalla zona play out sono sempre quattro.

Ma da stasera sappiamo una volta per tutte da quale parte guardarla: verso il basso, decisamente.

E con tanta, tanta attenzione. 

Alessandro Savi

IL TABELLINO DEL MATCH

 CLUENTINA – CASETTE VERDINI 1-2

CLUENTINA: Rocchi, Pagliarini (46’ Stacchiotti), Scoccia (64’ Foglia), Marcantoni, Menghini (80’ Cammertoni), Brandi, Mongiello, Montecchiari, Ribichini (66’ Ponzelli), R. Mancini, Cappelletti (46’ Salvati).

Allenatore: Pietro Canesin

CASETTE VERDINI: Grifi, Telloni, Bordi (48’ Palmucci), Lami (70’ Kakuli), Menchi, Ciurlanti, Guing, V. Russo, Ulivello (80’ E. Russo), Gentilucci (85’ Malaccari), Romanski.

Allenatore: Roberto Lattanzi

Reti: 65’ V. Russo (CV), 96’ R. Mancini (CL), 97’ Kakuli (CV).

ARBITRO: Jacopo Alfonsi (San Benedetto del Tronto)

ASSISTENTI: Michele Pio Rinaldi (Macerata), Samuel Gasperi (San Benedetto del Tronto)

SPETTATORI: circa 200.

NOTE: Espulso al 65’ Rocchi (CL) per proteste.

NESSUNA SORPRESA A MATELICA: LA CLUENTINA NE INCASSA ALTRI QUATTRO


Venti minuti straordinari dei biancorossi che passano addirittura in vantaggio poi si sgonfiano e soccombono ai più quotati avversari.

Il vicepresidente Cerquetta: “Subire gol è normale. Poi però bisogna trovare la forza di reagire”.

Canesin: “Da sabato prossimo saranno tutti scontri diretti”


Tommy Ponzelli: buona la prima

Alzi la mano chi non aveva creduto all’ennesimo possibile exploit della Cluentina nel corso del primo quarto d’ora.

Questa squadra – oramai è acclarato – si esprime molto meglio lontano dal “Tonino Seri” quando parte come sfavorita e riesce quasi sempre ad ottenere risultati importanti grazie al cuore, al collettivo, alla capacità di soffrire e far male ad avversari spesso increduli e spiazzati.

Anche oggi è andata così, peccato che il sogno sia durato soltanto meno della metà di un tempo poi tanto nervosismo e la qualità nettamente superiore del Matelica hanno determinato una sconfitta pesante che dovrà essere smaltita prestissimo. 

L’inizio di gara è addirittura sfavillante: dopo appena due minuti una bellissima combinazione tra Ribichini e Roberto Mancini consente a quest’ultimo di entrare in area e superare Ginestra ma la conclusione viene fermata dalla traversa; al 3’ un calcio di punizione di Andrea Mancini attraversa tutta l’area matelicese fino a raggiungere Menghini che, di testa, riesce solo a sfiorare il pallone; al 10’ arriva addirittura il vantaggio: accelerazione di Roberto Mancini, assist perfetto che taglia in due la difesa, palla a Mongiello che trafigge Ginestra in uscita.

Dopo il gol, paradossalmente, la squadra di Canesin si innervosisce e perde lucidità mentre il Matelica, fin qui sbigottito dall’intraprendenza avversaria, non chiede di meglio e pareggia grazie ad un’azione innescata da un appoggio sbagliato di Foglia: Gubinelli si impadronisce del pallone e serve magistralmente Iori che, dalla sinistra, insacca il pallone alle spalle del debuttante Ponzelli (15’).

Nel corso di questa azione Menghini si fa male (distorsione alla caviglia) e al 21’ è costretto a lasciare il posto a Pagliarini che si accomoda sulla destra con conseguente spostamento al centro di Brandi.

La Cluentina dapprima vacilla poi si sgonfia del tutto e consente ai padroni di casa un vero e proprio monologo: al 28’ cross di Merli per Iori che, sbilanciato, colpisce male di testa un pallone che si spegne sul fondo; al 32’, sempre dalla sinistra, D’Errico raccoglie un invito di Paradisi, si accentra e raddoppia; al 38’ ancora D’Errico conclude da distanza ravvicinata ma è bravo Ponzelli a respingere con i piedi; al 43’ c’è spazio anche per una furbata in stile Maradona da parte di Iori che realizza con la mano ma l’arbitro non abbocca e annulla.

Nelle battute finali del primo tempo il forte Gubinelli atterra male dopo un contrasto aereo e subisce una distorsione al ginocchio: sembra un brutto infortunio anche perché esce dal campo in braccio a due compagni.

La ripresa si apre così come si era chiusa la prima frazione di gara: Matelica alla ricerca del gol della tranquillità – che arriva grazie a Catalani dopo meno di un minuto – poi gestione del risultato senza correre alcun rischio.

La Cluentina avrebbe anche la possibilità di riaprire la gara al 77’ ma Brandi, ottimamente servito da un cross di Marcantoni, impatta male il pallone che finisce sul fondo.

Il quarto gol di Iori siglato nei minuti di recupero (91’) è pura accademia.

Si sapeva che l’inizio del girone di ritorno sarebbe stato pieno di insidie: Trodica, Montegiorgio e Matelica sono avversari quotatissimi che possono contare su individualità di categoria (forse anche di due categorie) superiori però il segnale d’allarme c’è stato e non può essere sottovalutato: fanno specie i troppi gol subiti in quest’ultimo periodo (ben undici in quattro partite) e, soprattutto, la fragilità mentale che attanaglia questa squadra in alcune occasioni.

È d’accordo il vice presidente Paolo Cerquetta: sembra quasi che non possiamo permetterci di subire un gol perché subito dopo iniziamo a giocar male. Subire reti è un fatto normale nel calcio poi però bisogna reagire e, nel caso odierno, continuare a giocare con la stessa determinazione e la stessa efficacia dimostrate all’inizio della partita. Poi, è chiaro, c’era una grossa differenza di valori in campo ma resto con l’amaro in bocca perché, fin quando abbiamo giocato come ci eravamo preparati, abbiamo fatto male anche al Matelica poi, dopo il pareggio, abbiamo sbagliato tutto. Dobbiamo essere più consapevoli dei mezzi che abbiamo e imparare a reagire di fronte alle difficoltà.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Mongiello, autore del gol del momentaneo vantaggio: per venti minuti abbiamo giocato solo noi poi, dopo il gol subìto, siamo usciti dalla partita fino a scomparire. Questa cosa non deve succedere: i gol si prendono poi, però, bisogna reagire. E, se non reagisci, ne prendi quattro e li meriti tutti.

Tanto rammarico anche nelle parole di mister Canesin: l’avevamo preparata nell’unico modo possibile: cercando di prenderli in velocità sulla zona centrale perché sulle fasce, con i loro terzini che salgono molto, ci avrebbero creato molti problemi. Ecco il perché della scelta di Mongiello centrale, una scelta che ha pagato. Poi, dopo il gol, invece di giocare più serenamente, ci siamo innervositi e abbiamo perso sia la lucidità che il contatto con la partita. Che settimana ci aspetta? Inizia il mese più importante dell’anno in cui avremo tanti scontri diretti che peseranno sulla classifica, praticamente nove partite su undici fatta eccezione di Castelfidardo e Centobuchi. Dobbiamo innanzitutto recuperare un po’ di serenità per affrontare il primo di questi scontri sabato prossimo contro l’Appignanese: sarà un test che ci dirà molto sulla nostra tenuta psicologica e sulla capacità di star dentro questo campionato.

La nota positiva della giornata, oltre al gol di Mongiello e al bel gioco iniziale, è l’esordio del giovane Tommaso Ponzelli tra i pali a causa della squalifica di Rocchi: è stata una settimana dura, lo ammetto. Ho sentito tutta la responsabilità di esordire in una trasferta così difficile. Debbo ringraziare i miei compagni perché già fin da sabato, quando Rocchi è stato ammonito, mi sono stati vicino e mi hanno incoraggiato costantemente. L’ho affrontata dando tutto e spero sia stato il meglio per la squadra.

Senz’altro, Tommaso. Avanti così.

A Menghini e Gubinelli l’augurio di una prontissima guarigione. 

MATELICA – CLUENTINA 4-1

MATELICA: Ginestra, Gobbi, Merli, Gubinelli (46’ Zappasodi), Lapi (46’ Aquila), Ferretti, Catalani (64’ Stroppa), Scotini, Iori, D’Errico (81’ Anastasi), Paradisi.

ALLENATORE: Paolo Passarini

CLUENTINA: Ponzelli, Brandi, Stacchiotti (61’ Cammertoni), Marcantoni, Menghini (21’ Pagliarini), Foglia, Giaconi (46’ Montecchiari) Mancini R., Ribichini, Mancini A. (70’ Marini), Mongiello (50’ Salvati).

Allenatore: Pietro Canesin

Reti: 10’ Mongiello (C), 15’ Iori (M), 32’ D’Errico (M), 46’ Catalani (M), 91’ Iori (M).

ARBITRO: Tommaso Domizi (Macerata)

ASSISTENTI: Daniele Busilacchi (Ancona), Florin Murarasu (Ancona)

SPETTATORI: circa 120

Alessandro Savi

La ASD CLUENTINA Calcio – a nome del Presidente Massimiliano Marcolini, dei dirigenti e dei compagni di squadra – esprime le condoglianze più sentite al giocatore e allenatore Marco “Mengo” Menghini per la perdita del caro nonno Italo. Nel rispetto del suo dolore, domani gli allenamenti di tutte le categorie Piccoli Amici, Primi Calci, Pulcini ed Esordienti saranno annullati.

LA MIGLIOR CLUENTINA DELLA STAGIONE SFIORA UN’ALTRA VITTORIA CORSARA: L’ATLETICO CENTOBUCHI CI METTE UNA PEZZA A DUE MINUTI DALLA FINE

Canesin: “siamo una squadra vera”. Fusco: “troppe occasioni gettate al vento”.

Alessandro Mongiello, autore del gol del momentaneo vantaggio biancorosso

Era stata una settimana difficile in cui le scorie della gara precedente rischiavano di pesare e condizionare la squadra in una trasferta sulla carta proibitiva contro un Atletico Centobuchi ricco di eccellenti individualità.

I ragazzi di Fusco erano chiamati ad una vittoria che avrebbe loro consentito di mantenere la scia della capolista Trodica mentre il pareggio li colloca addirittura fuori dalla zona play-off; per contro il punticino sarebbe stato accolto con soddisfazione dalla Cluentina in quanto utilissimo per mantenere a distanza di sicurezza le avversarie in vista della sfida con il Rapagnano di sabato prossimo.

La qualità del Centobuchi si è vista, eccome, però oggi è emersa pienamente anche la qualità della Cluentina che è scesa in campo disinvolta e, fin dalle prime battute, ha dato la netta impressione di potersi giocare la partita alla pari.

Merito anche del nuovo assetto provato in settimana da Canesin e sperimentato oggi per la prima volta: il “rombo” di centrocampo ha garantito più vicinanza tra i giocatori e tra i reparti e prodotto una maggiore solidità nel collettivo.

Superato lo shock procurato dallo speaker in versione Daniele “decibel” Bellini, si inizia con un minuto di raccoglimento in memoria dei morti a causa del maltempo in Toscana.

Il primo squillo della gara è biancorosso: cross di Scoccia che chiama Stacchiotti alla sortita offensiva con colpo di testa del difensore che finisce di poco alto (7’).

Cinque minuti più tardi occasione analoga per il Centobuchi grazie a De Cesaris che cerca Galli in area ma l’incocciata dell’attaccante finisce ugualmente alta.

Al 13’ Ribichini è costretto ad uscire dal campo (probabile stiramento inguinale per lo sfortunatissimo attaccante) e viene sostituito da Mongiello.

Primo vero brivido al 17’ quando Galli conclude alla destra di Rocchi ma trova Andrea Mancini a “murarlo” ripetendo lo stesso gesto eroico della gara contro la Palmense.

Al 27’ l’azione più pericolosa della Cluentina: di nuovo Mancini, da calcio piazzato, scodella un cross tagliente in area sul quale si tuffa Menghini che sfiora per pochissimi centimetri la deviazione vincente di testa.

Per contro, il finale di tempo fa registrare una ghiottissima occasione per i padroni di casa grazie al fortissimo Zadro che lascia partire un tiro forte e angolato al quale Rocchi si oppone con uno dei voli plastici ai quali ci ha abituato.

Si va al riposo sullo 0 a 0 con diversi rimpianti da ambo le parti.

La seconda frazione di gara inizia con lo stesso copione della prima: Centobuchi all’attacco e Cluentina compatta e pronta a ripartire.

Al 14’ Canesin richiama in panchina l’ammonito Scoccia (sostituito da Brandi) e Roberto Mancini (dentro Trobbiani); cinque minuti più tardi Veccia pennella un assist perfetto per Picciola che, al volo, supera Rocchi.

A questo punto ci si potrebbe aspettare il crollo psicologico dei ragazzi di Canesin che invece reagiscono immediatamente: al 21’ vistosa trattenuta di De Cesaris ai danni di Mancini e calcio di rigore che lo stesso numero dieci, come sempre, realizza.

Diceva Einstein che “chi non sa più provare stupore né sorpresa è come morto”: ebbene, oggi la Cluentina ci ha tenuti vivi fino all’ultimo istante della partita perché, dopo il pari del Mancio, arriva addirittura il gol del vantaggio che è un’autentica perla firmata da Marini e Mongiello: il numero 19 (subentrato proprio a Mancio) libera con un tocco delizioso il numero 16 (subentrato a Ribichini) che entra in area e batte Camaioni. Il tutto a cinque minuti dal termine.

Ma, come dicevamo, il Centobuchi è una bella squadra dotata di individualità importanti. Una di queste è Andrea Liberati che, entrato al posto di un evanescente Cialini, al 43’ raccoglie un cross di Filipponi e, con uno splendido colpo di testa, ristabilisce il pari definitivo.

Al fischio finale (dopo un recupero di ben sette minuti), Pietro Canesin è visibilmente soddisfatto: “abbiamo visto una squadra viva, questa è la cosa più importante. Una squadra dove, finalmente, chi subentra, lo fa nel migliore dei modi e con l’atteggiamento giusto. Ultimamente c’era la tendenza ad assorbire l’atteggiamento a volte remissivo di chi stava in campo e non arrivava mai la svolta: oggi eravamo tutti in partita e i subentrati hanno saputo dare una grossa mano. Una buonissima prestazione ed un buon risultato che arrivano dopo una settimana pessima: tanti musi lunghi nello spogliatoio, tanto nervosismo, tanta gente demotivata e delusa: c’erano tutte le condizioni per venire qui e prendere una imbarcata perché il Centobuchi è un avversario forte che costruisce tantissime palle-gol. Invece i ragazzi sono scesi in campo motivati e concentrati e hanno tenuto mentalmente per tutta la gara. Io sto male quando non vedo il carattere, quando non vedo il “fuoco dentro”: oggi c’è stato tutto questo ed è per tale ragione che abbiamo fatto risultato su un campo difficilissimo”

Attendiamo che la rabbia sia sbollita prima di avvicinare mister Salvatore Fusco al quale chiediamo cosa è mancato al Centobuchi per fare bottino pieno: “è mancata la concretezza e il cinismo soprattutto nel primo tempo quando abbiamo avuto la possibilità di passare in vantaggio. Poi, come si sa, certe partite nella ripresa possono cambiare e puoi avere maggiori difficoltà nel chiuderle. Quando siamo riusciti a sbloccarla è arrivato il rigore, un pochino dubbio a mio avviso e, in ogni caso, precedentemente ce n’erano un paio a nostro favore non ravvisati: in quella fase abbiamo perso la testa. Molto bello il gol della Cluentina ma lo abbiamo praticamente regalato noi. Per fortuna, alla fine, è arrivato almeno il pareggio”. 

IL TABELLINO

ATLETICO CENTOBUCHI – CLUENTINA 2-2

Stadio “Tommolini” di Martinsicuro (TE)

ATLETICO CENTOBUCHI

Camaioni, Filipponi, Fabi Cannella, Veccia (69’ D’Angelo), De Cesaris, Stacchiotti R., Zadro, Pietropaolo, Galli, Picciola, Cialini (69’ Liberati).

ALLENATORE: Salvatore Fusco

CLUENTINA

Rocchi, Stacchiotti S., Scoccia (59’ Brandi), Marcantoni, Menghini, Pagliarini, Mancini R. (59’ Trobbiani), Montecchiari, Ribichini (13’ Mongiello), Mancini A. (80’ Marini), Salvati (72’ Cammertoni).

ALLENATORE: Pietro Canesin

Reti: 64’ Picciola (AC), 66’ Mancini A. (CL, rig.), 85’ Mongiello (CL), 88’ Liberati (AC)

ARBITRO: Alfred Tavani (Jesi)

ASSISTENTI: Roberto Belleggia (Fermo), Serena Mercuri (Fermo)

SPETTATORI: circa 150

Colpo di mercato della Cluentina: dal Casette Verdini arriva Mattia Ribichini

Nato a Macerata il 24 gennaio 1996, residente a Corridonia, di professione bancario.
Ha esordito in Eccellenza da giovanissimo (16 anni) con la maglia del Corridonia che ha indossato
per quattro anni fino alla stagione 2015/16. Nella stagione successiva si è trasferito al Porto
Sant’Elpidio quindi, per due stagioni, alla Civitanovese in Promozione realizzando 13 reti nel primo
campionato in rossoblù. Al Valdichienti in Eccellenza nel 2020/21 quindi di nuovo Corridonia poi
una fugace esperienza di pochi mesi l’anno successivo al Matelica conclusa già a dicembre. Il resto
della stagione lo ha visto impegnato con la maglia del Casette Verdini.
E’ una prima punta che ama giocare spalle alla porta ma può ricoprire tutti i ruoli del reparto
avanzato. Da under, infatti, è stato spesso schierato come esterno offensivo ma, dall’esperienza di
Civitanova in poi, ha sempre giocato da attaccante centrale.
“A Casette Verdini lascio tanti amici ma quest’anno non ho percepito una grande fiducia nei miei
confronti mentre io a ventisette anni ho bisogno di più spazio; so che la Cluentina e il mister Pietro
Canesin – al quale sono legato da una profonda stima – mi avevano cercato già in estate poi non se
n’è fatto nulla. Arrivo in punta di piedi e mi metto a disposizione dell’allenatore e dei compagni
ma, dopo un solo allenamento, mi sento già a casa: sono stato accolto benissimo, è proprio vero
che la Cluentina è una grande famiglia! Ringrazio di vero cuore il presidente Marcolini, il mister e
tutti i compagni, sono pronto a dare il massimo per questa nuova maglia”.