Canesin: “lunedì non ci saranno musi lunghi ma tanta rabbia che si trasformerà in fame”
Quant’è beffardo a volte il calcio.
Affronti una squadra forte, una delle più forti del campionato, la costringi a giocare quasi sempre
di rimessa dominando per larghi tratti la partita e non porti a casa nemmeno un punto.
Ci sta a volte, ma fa davvero troppo male. Soprattutto quando perdi offrendo la miglior
prestazione di questo primo scorcio di campionato.
Pietro Canesin l’aveva definita come la classica sfida tra Davide e Golia e, per scoprire quanto
aveva ragione, è sufficiente scorrere la distinta avversaria: Luca Paradisi (centrocampista centrale
che ha vissuto mezza carriera in Eccellenza), Luca Jachetta (attaccante, era già al Matelica ai tempi
della serie D e della scalata dei biancorossi al calcio professionistico), Manuel Dell’Aquila
(attaccante, quasi sempre in squadre di Eccellenza), Paolo Ginestra (portiere, fino allo scorso anno
titolare alla Fermana in serie C, un passato in serie A con il Livorno e in serie B con il Parma),
Manuel Girolamini (difensore, 78 presenze in serie D): dobbiamo continuare?
Il Matelica, dunque, come il temibile gigante dei Filistei in guerra con il popolo di Israele e la
Cluentina come il pastorello armato solo di sassi e di fionda: peccato che, come da pronostico,
abbia vinto Golia.
Ma il Davide in maglia blu ha il volto della statua scolpita da Michelangelo: è l’esaltazione della
bellezza e della forza e somiglia alla Cluentina che oggi non ha mai smesso di lottare e di cercare
un pareggio che sarebbe stato meritatissimo.
Il vantaggio ospite arriva fin dalle prime battute: Forresi scivola, Paradisi ne approfitta e mette al
centro un pallone sul quale si avventano Iori e Foglia con il primo che colpisce di testa e l’altro che
sporca leggermente la traiettoria del pallone. È già gol dopo meno di quattro minuti.
Non fai in tempo a temere la possibilità di una débâcle che la Cluentina si rialza e reagisce
immediatamente e colleziona tre occasioni una dopo l’altra: al 9’ una punizione di Mancini viene
respinta dal portiere, al 12’ Forresi crossa e Marcantoni calcia fuori, al 17’ Ribichini ingaggia una
lotta serrata con Lapi, gli ruba il pallone e scaglia in porta un bel diagonale al quale si oppone
nuovamente Ginestra.
Al 24’ altro squillo della Cluentina con un cross di Cammertoni che attraversa tutta l’area
avversaria e non trova pronto Ribichini al quale, d’un soffio appena, non riesce il tap-in vincente:
proprio in questa occasione il centravanti si fa male (probabile stiramento che lo terrà lontano dal
campo per alcune settimane) e viene sostituito da Salvati: chiaramente l’infortunio di “Furia”
costringe Canesin a ripensare l’atteggiamento offensivo della sua squadra che, inevitabilmente,
diventa più muscolare ma un po’ meno guizzante e profondo.
Non ci sono opportunità degne di nota da parte del Matelica perché la retroguardia della
Cluentina è sempre attenta e alta di quel tanto che serve a lasciare sistematicamente uno o più
attaccanti avversari in fuorigioco: copione che si ripete anche al 41’ quando un cross di Jachetta
viene intercettato da Dell’Aquila che infila Rocchi ma da evidente posizione irregolare.
Si va al riposo sotto di un gol ma con tanta voglia di pareggiare e, se possibile, metter paura ad un
blasonato avversario che, tuttavia, almeno a tratti, appare se non disorientato, almeno
disorientabile. Infatti anche la ripresa è ben interpretata dalla Cluentina che continua a crescere e
a schiacciare il Matelica nella propria metà campo.
La prima opportunità è però dei ragazzi di Tasso che al 51’, con una insidiosa punizione di Jachetta
mettono in difficoltà Rocchi costretto ad un intervento in due tempi. Al minuto 59 un corner di
Mancini attraversa – ancora! – tutta l’area avversaria senza trovare un compagno pronto a
spingerlo in rete. Poi arriva l’ultimo acuto della gara del Matelica: splendida punizione di Ferretti e
altrettanto splendido volo di Rocchi a deviare in angolo.
Al 71’ un caparbio Salvati mette in difficoltà Lapi e gli ruba il pallone per involarsi verso Ginestra:
entra in area di rigore e lascia partire un bel diagonale che si spegne sul fondo di un soffio.
L’arbitro Ciccioli concede cinque minuti di recupero (che diventano sette a causa dei crampi patiti
da Iori che si ostina a non voler uscire dal campo) e proprio allo scadere dell’extra time si consuma
l’occasione più netta dell’intera gara: il subentrato Mongiello offre una bella apertura sulla destra
per Brandi che entra in area di rigore e lascia partire un fendente sul quale Ginestra è bravissimo
ad immolarsi e a salvare il risultato.
Onesto nella disamina del match il tecnico matelicese Renzo Tasso: “abbiamo incontrato una
Cluentina forte e lo sapevamo, sarà dura anche per le altre squadre fare punti a Macerata. Stiamo
pian piano crescendo, abbiamo scontato un avvio difficile a causa di diversi infortuni e ritardi di
condizione di molti dei nostri ragazzi”.
Più fatalista Pietro Canesin: “sapevo che avremmo offerto una bella prestazione ma che,
ciononostante, contro questo Matelica avremmo perso: sono gare che ci debbono insegnare ad
avere più cinismo quando arriviamo vicini alla porta. Peccato, davvero. Però sono certo che lunedì,
alla ripresa degli allenamenti, non troverò i ragazzi depressi ma, al contrario, saranno
arrabbiatissimi per il risultato negativo e pronti a trasformare la rabbia in fame di vittorie”.
IL TABELLINO DEL MATCH
CLUENTINA – MATELICA 0-1
CLUENTINA: Rocchi, Brandi, Forresi (46’ Scoccia), Marcantoni, Pagliarini, Foglia, Cappelletti (70’ Marini),
Montecchiari (54’ Ricotta), Ribichini (26’ Salvati), Mancini A., Cammertoni (54’ Mongiello).
Allenatore: Pietro Canesin
MATELICA
Ginestra, Girolamini, Croia, Aquila (85’ Catalani), Lapi, Ferretti, Sileoni (74’ Stroppa), Paradisi, Iori ((93’
Brunelli), Jachetta (64’ Scotini), Dell’Aquila (74’ Gubinelli).
Allenatore: Renzo Tasso
Rete: 4’ Iori
ARBITRO: Mirko Ciccioli (Fermo)
ASSISTENTI: Sara Silenzi (Fermo), Michele Pio Rinaldi (Macerata)
SPETTATORI: circa 200