LA BEFANA REGALA SOLO CARBONE ALLA CLUENTINA

Il Trodica passa nettamente e meritatamente al “Tonino Seri”

Per la tua lunga barba grigia e il tuo occhio scintillante, e perché ora mi fermi?

È tutta in questo passaggio de La ballata del vecchio marinaio di Samuel T. Coleridge la partita della Cluentina.

Perché ora mi fermi lo ha pensato Roman Chornopyshchuk al 42’ del primo tempo quando il generosissimo Andrea Mancini, nel tentativo di arpionare il pallone nella propria area, ha finito per commettere un fallo tanto involontario quanto letale.

Letale perché Mario Titone dagli undici metri ha spiazzato Rocchi e perché, da quel momento, il Trodica ha potuto giocare la partita che preferisce ossia campo aperto, spazi a disposizione e palla ad uno dei tre fortissimi attaccanti che non sbagliano quasi mai.

Peccato perché per quarantadue lunghi minuti il match era rimasto pienamente in equilibrio e aveva fatto registrare solamente due conclusioni degne di nota: la prima di marca biancoazzura con una bomba di Panichelli di poco alta sopra la traversa (2’) e la seconda di marca biancorossa con il capitano Marcantoni che, servito da Ricotta, ha imitato l’avversario e costretto Marani alla deviazione in corner (14’).

Contro squadre del genere (ma, soprattutto, contro attaccanti del genere) una delle poche cose che puoi fare è cercare di mantenere la gara in equilibrio il più a lungo possibile e aspettare le loro mosse per prendere, eventualmente, le contromisure (leggasi colpire in contropiede): oggi la Cluentina, dopo il rigore di Titone, è stata costretta a fare l’esatto contrario e, paradossalmente, ha dovuto concedere quei metri e quegli spazi di fronte ai quali il Trodica non ha creduto ai propri occhi ed ha colpito ripetutamente.

Ad essere onesti, la sola critica che si può rivolgere ai biancorossi di Canesin sta proprio nell’eccessiva fretta di recuperare lo svantaggio: forse, con un po’ di pazienza e di accortezza in più, si sarebbe potuto contenere meglio l’avversario e provare a piazzare quel colpo a sorpresa che tante volte questa squadra ha saputo regalarci.

A dire il vero i ragazzi c’erano anche riusciti appena due minuti dopo aver subito il gol, ma l’assistente dell’arbitro, ravvisando una posizione di fuorigioco quantomeno opinabile (e di certo ininfluente), ha reso vana la marcatura del debuttante Giaconi che ha siglato il pareggio quando il direttore di gara aveva già interrotto il gioco.

Nella ripresa fuori Ricotta e dentro Ribichini ma, nel contempo, per la regola degli under, Canesin deve necessariamente sostituire anche Foglia e far entrare in campo Montecchiari.

Dopo nove minuti di equilibrio, il raddoppio trodicense arriva per un paradosso: sulla rimessa laterale di Giaconi, un centrocampista avversario riesce a recuperare il pallone ed a innescare un contropiede micidiale che favorisce Titone il quale, freddamente, batte ancora Rocchi.

Al 63’ arriva il terzo gol, ancora in ripartenza, il cui merito è tutto dell’ex Catinari che si invola sulla fascia destra e, con un tiro ad incrociare, infila in rete prima di abbandonarsi ad un festeggiamento certamente legittimo ed educato ma poco rispettoso nei confronti dei suoi ex compagni di squadra.

A questo punto la partita della Cluentina diventa solo una penosa tortura in attesa del fischio finale.

I ragazzi, come sempre, ce la mettono tutta ma la gara ha oramai preso il binario ideale per il Trodica che realizza il poker con un altro dei suoi attaccanti di categoria superiore e che, nonostante la giovane età, vanta un curriculum di tutto rispetto in serie D: si tratta di Mattia Pampano che al minuto 83’ raccoglie un assist dalla sinistra e trafigge Rocchi per la quarta volta.

Nei minuti finali c’è spazio per una bella azione avviata da Riccardo Marini che serve Ribichini il cui tiro accarezza la traversa della porta difesa da Marani.

Poi, dopo quattro inutili minuti di recupero, Ciccioli di Jesi fischia la fine.

Tornando a Coleridge e al momento topico della gara, il fallo involontario di Andrea Mancini assume i contorni dell’uccisione dell’albatros, fatto che innesca la maledizione che si abbatte sull’equipaggio della nave.

Ma, di certo, la nave di oggi aveva troppe falle per resistere alle ondate di una squadra come il Trodica che, se non propone un calcio da lustrarsi gli occhi, ha comunque diverse individualità che pochi possono permettersi al cospetto delle quali devi avere almeno la fortuna di presentarti con il vestito migliore.

Mongiello è fuori da mesi, Roberto Mancini ha giocato oltre mezz’ora senza essersi mai allenato per settimane, Foglia e Pagliarini pagano inevitabilmente le poche ore di sonno tipiche dei neo-papà, Menghini colpito da un lutto familiare, Cappelletti squalificato, altri giocatori reduci da infortuni piuttosto importanti che ancora debbono entrare pienamente in forma: insomma, quella di oggi non era certamente la miglior Cluentina possibile senza nulla togliere a chi ha giocato e ha dato l’anima per la squadra.

È d’accordo Pietro Canesin: purtroppo a queste squadre non puoi regalare uomini importanti o presentarti con diversi giocatori che non si sono allenati quasi mai e altri non al top della forma perché ti fanno a fette. È chiaro che il rigore, dopo un tempo in cui non avevamo subìto neppure un tiro in porta, ha svoltato la partita perché ha permesso loro di giocare come prediligono cioè sfruttando gli spazi: a quel punto le differenze individuali inevitabilmente emergono. A volte riusciamo a sopperire ad esse con il collettivo e con il gioco, oggi non abbiamo mai dato nemmeno la sensazione di riuscire a fare il solletico a certi avversari. Prendiamo questo risultato come un bagno di umiltà sperando che ci faccia capire, come ho detto più volte ai ragazzi, che il girone di ritorno sarà più difficile perché ogni palla sbagliata inizia a pesare sempre di più.

Roberto Buratti, allenatore biancoazzurro espulso al 31’ del primo tempo per proteste, si gode i tre punti e pensa al futuro: il rigore e il vantaggio ci hanno dato maggior consapevolezza e hanno aperto quegli spazi che sono a noi necessari per esprimerci al meglio. Tre punti che ci servivano per ripartire bene e puntare decisamente al nostro obiettivo che sono i play-off. Con questo attacco l’obiettivo sembra pienamente alla portata: è un attacco che qualsiasi allenatore vorrebbe, non lo posso nascondere. Il merito è più il loro che il mio, soprattutto per la capacità di calarsi in queste categorie che non è affatto scontata.  

 CLUENTINA – TRODICA  0-4

CLUENTINA: Rocchi, Pagliarini (65’ Marini), Giaconi (61’ Scoccia), Marcantoni, Foglia (46’ Montecchiari), Brandi, Cammertoni (61’ Mancini R.), Trobbiani, Ricotta (46’ Ribichini), Mancini A., Salvati.

Allenatore: Pietro Canesin

TRODICA: Marani, Ciccalè, Stortini, Berrettoni, Montserrat, Panichelli (67’ Sejfullai), Catinari (67’ Moriconi), Romagnoli, Chornopyshchuk (70’ Ciccarelli), Titone (81’ Sanneh), Pampano (86’ Antolini).

Allenatore: Roberto Buratti

MARCATORI: 42’ Titone (RIG), 54’ Titone, 63’ Catinari, 83’ Pampano.

ARBITRO: Mirko Ciccioli (Fermo)

ASSISTENTI: Michele Pio Rinaldi (Macerata), Marco Micheli (Jesi)

SPETTATORI: circa 120

NOTE: Espulso l’allenatore del Trodica Buratti per proteste (31’).

Alessandro Savi