CLUENTINA, SUPERATA ANCHE LA SECONDA TRASFERTA. NELLA GIRANDOLA DEI GIOCATORI A SEGNO, OGGI IL BRINDISI TOCCA A BRANDI.

Fa tutto il giovane difensore: dapprima causa il rigore che porta in vantaggio il Corridonia poi rimedia con
un gran gol da attaccante puro.

Alessio Brandi, difensore goleador

Entrando nello stadio “Martini” di Corridonia si ha come la sensazione di incontrare un nobile decaduto e con il vizio delle scommesse sui cavalli. Un impianto sicuramente prestigioso per le corse ippiche ma che, nel suo complesso, appare esagerato nel tentativo di abbracciare anche il calcio e l’atletica leggera. Uno sfarzo dall’esterno e una sorta di malinconico declino all’interno, almeno per quanto riguarda il terreno di gioco. E, ripensando alla storia di Filippo Corridoni, sembra coniugarsi perfettamente con le contraddizioni dell’uomo che – dapprima sindacalista rivoluzionario poi interventista e volontario – ha dato nel 1931 il suo nome alla città.      

Dalla tribuna coperta, la pista destinata alle corse ippiche al galoppo e quella destinata all’atletica collocano il campo da calcio in una posizione lontana e decisamente démodé.

Quello che tanti anni fa era un tappeto verde somigliante al velluto, oggi è divenuto uno spelacchiato campo di periferia in cui giocare a calcio è veramente difficile.

Solo la grande ospitalità e la cortesia dei dirigenti del Corridonia – oltre alla comodità degli spogliatoi – mitigano questa impressione crepuscolare e decadente che tutto l’insieme trasmette appieno.

Mattia Ribichini è invece del tutto a suo agio. Sia perché torna titolare al centro dell’attacco della Cluentina sia perché questo stadio è, per certi versi, ancora il suo visto che da queste parti ci vive e proprio qui coltiva la grande passione per l’ippica.

Ed è proprio Mattia che, dopo appena tre minuti dal fischio di Paoletti, ha l’occasione giusta per indirizzare la gara per il verso giusto: assist zuccheroso di Trobbiani a liberarlo, corsa verso Piergiacomi con il pallone tra i piedi, tiro decisamente non all’altezza del movimento che lo ha portato a smarcarsi e a guadagnare la porta.

Peccato perché l’impressione è che, in questo campo, se passi in vantaggio poi è difficile riprenderti visto il tempo che si perde ogni volta che la palla esce dal rettangolo verde e attraversa la pista d’atletica per sconfinare, di tanto in tanto, la zona dei bipedi ed affacciarsi in quella destinata ai galoppanti quadrupedi. Per non parlare delle Grandi Pianure del Nord America che dominano il panorama dietro le due porte.

Rocchi si gode la partita per circa un quarto d’ora poi la saetta di Ciucci servito da Cornero lo sveglia e gli scalda i guantoni pronti, come sempre, alla deviazione in angolo.

I suoi difensori giocano alti quel tanto che serve a preservarlo da altre due occasioni al 18’ e al 22’ entrambe fermate da arbitro e assistenti per evidenti posizioni di fuorigioco.

Scampato il pericolo il “gatto” biancorosso emula il suo idolo Mike Maignan e, con un lancio millimetrico, pesca Cappelletti a destra che, con un movimento da ballerina, si libera dal marcatore e si invola verso la porta: evidentemente sta ripensando al gol di una settimana fa ma stavolta si allunga troppo il pallone e la buona opportunità sfuma (29’).

Ancora Cluentina con due punizioni battute da Andrea Mancini: la prima (31’) arriva pulita in area ma non trova compagni pronti a raccoglierla, la seconda (40’) finisce tra le braccia di Piergiacomi.

Il finale di tempo regala invece la migliore occasione per il Corridonia: al 44’, dopo un bel dialogo con Ruzzier e Ciucci, Monti lascia partire un tiro potentissimo dal limite dell’area che Rocchi, con un altro volo, riesce a smanacciare in corner.

Si va al riposo con il risultato giustamente in parità. La sensazione è che questa gara così spezzettata ed in pieno equilibrio possa risolversi soltanto con un episodio, magari un calcio piazzato.

Ed è così, purtroppo.

Al 52’ Brandi, nel tentativo maldestro di spazzare l’area, spazza anche un giocatore in maglia rossoverde ed è rigore netto che Paoletti, ben posizionato, non può non fischiare.

Ruzzier, il più forte giocatore del Corridonia, si incarica del tiro ma Rocchi miracolosamente respinge. Peccato che la palla caramboli nuovamente sul numero dieci che la deposita dentro praticamente a porta sguarnita.

Canesin e i suoi ragazzi non ci stanno a perdere e, dopo pochi minuti la Cluentina è rivoluzionata: si passa dal 4-3-3 al 3-4-3 con la conseguente girandola di sostituzioni che, tra il 53’ (fuori Scoccia e dentro Pagliarini) e il 67’, sanciscono l’ingresso di Salvati (via Trobbiani), Foglia (out Stacchiotti), Cammertoni (al posto di Roberto Mancini) e Marini (esce Ribichini).

Nuova linfa, gambe più fresche e solito Andrea Mancini che, con una delle sue cento punizioni battute anche oggi, trova Brandi libero in area che trasforma e agguanta il pareggio.  

Finale con il Corridonia all’assalto che colleziona un corner dietro l’altro e almeno un paio di occasioni degne di rilievo, entrambe con il forte Cornero che, al minuto 85 conclude di forza ma a lato e che, un minuto più tardi, si invola sulla corsia di destra per mettere al centro un pallone insidiosissimo che la retroguardia biancorossa riesce a deviare sul fondo. 

Il finale piuttosto acceso passa alla cronaca per l’espulsione di Stacchiotti dalla panchina (proteste sacrosante nei confronti di un assistente colto da improvvisa schizofrenia che dapprima sventola la bandiera da una parte – quella giusta – poi, inspiegabilmente, dall’altra) e per l’accenno di rissa che coinvolge Menghini e il subentrato Ogievba, entrambi ammoniti.

Si percepisce l’atmosfera natalizia ma, prima della pausa, toccherà affrontare un’Aurora Treia oggi strapazzata dalla rediviva Palmense (0-3 e conseguente nuovo cambio in panchina) che dovrà essere affrontata al “Tonino Seri” con il coltello tra i denti dai ragazzi di Canesin:

Firmerei per il pareggio? Assolutamente no, anzi! Giochiamo in casa contro una diretta concorrente per la permanenza nella categoria dunque è una partita da vincere con tutta la cattiveria che abbiamo in corpo. Troveremo un avversario ferito, arrabbiato quanto vogliamo ma noi abbiamo il dovere di fare i tre punti senza se e senza ma. Con una vittoria potremmo trascorrere più serenamente il Natale e prepararci al meglio per la ripresa del campionato dunque questa settimana voglio vedere i miei ragazzi più determinati e affamati che mai. Guai a distrarsi!

Ci permettiamo di sottoscrivere pienamente, mister. Che partita è stata quella di oggi?

Considerando il campo e tutto ciò che comporta, è stata una partita in cui le poche occasioni che riesci a creare, se le concretizzi hai un vantaggio enorme. Pesa molto in tal senso la grossa opportunità fallita nel corso dei primi minuti perché avrebbe indirizzato la gara in maniera importante. Abbiamo commesso due errori nei novanta minuti: quel gol mancato e il fallo da rigore che era evitabile. Non dimentichiamo però che avevamo di fronte una squadra forte che ha tre o quattro giocatori di categoria superiore, primo fra tutti Ruzzier. È una squadra che in casa subisce pochissimo sia per il campo che spezzetta il gioco sia perché giocatori come lui sono capaci di tenere il pallone a lungo e di farti male non appena ne hanno la possibilità.

Due punti in due trasferte, in due campi d’erba, contro due squadre quotate:

È tanta roba, soprattutto nelle condizioni in cui ci troviamo in questo periodo con tanti giocatori fermi ai box. In entrambe le occasioni abbiamo pareggiato in rimonta dunque ciò significa che a livello mentale, a livello fisico e a livello di intensità la squadra c’è tutta. Inoltre, ancora una volta, chi è subentrato ha fatto benissimo, si è dimostrato un valore aggiunto.

Altra notizia positiva, il rientro di Ribichini che ha giocato oltre un’ora:

Decisamente sì. Si vede che è un giocatore di un altro livello. Magari non era proprio questa la partita in cui avrebbe potuto fare chissà che cosa però è stata sufficiente una palla “sopra” per metterlo davanti al portiere. Oggi non è entrata ma la prossima volta entrerà di sicuro.

Pareggio giusto?

Sì però concedimi un rammarico: dopo il pari siamo riusciti a cambiare l’inerzia della gara e l’assistente dell’arbitro, con l’espulsione di Stacchiotti, ci ha spezzato il momento propizio: in quell’occasione abbiamo perso diversi minuti, loro hanno guadagnato venti metri e il momento, potenzialmente “magico”, si è interrotto.

Analisi simile quella di Giuliano Fondati, allenatore dei rossoverdi:

Gara equilibrata, del resto dopo quattordici giornate è evidente che il cammino delle due squadre è per certi versi simile, sia nella quantità di gol segnati e subiti sia nella qualità del gioco stesso poiché io e l’amico Pietro Canesin abbiamo una idea di calcio molto vicina. Qualche rimpianto ce l’ho anch’io soprattutto per le grandi parate di Rocchi ma è vero che l’impostazione della gara dava l’impressione che solo una palla inattiva avrebbe potuto sbloccarla: per noi il calcio di rigore, per la Cluentina la punizione che ha portato al gol sulla quale siamo stati doppiamente ingenui: il fallo era evitabile e le marcature in area rivedibili. 

Con Alessio Brandi cerchiamo di rivivere i due momenti topici del match, il fallo che ha causato il rigore ed il gol del pareggio:

In pratica ho causato tutto io…  Nel primo caso loro hanno messo una palla dentro, io sono entrato a contatto con l’attaccante e, mentre la palla rimaneva lì, non ho visto accorrere il suo compagno di squadra dunque ho calciato sia il pallone che l’avversario. Per fortuna Mancio mi ha messo una bellissima palla da calcio di punizione che mi ha permesso di riscattarmi. Non mi capita spesso di segnare, questo è appena il secondo gol da quando gioco con la Cluentina ed è qualcosa di unico, che ti alza il morale e l’autostima.

Buona la prestazione e buono il punto, sabato ci aspetta la classica partita da sei punti:

Avremo di fronte una buona squadra ma noi vogliamo vincere. Dobbiamo mantenere alta la tensione in questa settimana e mettercela tutta anche perché vogliamo trascorrere una pausa all’insegna della serenità e del lavoro.

CORRIDONIA – CLUENTINA 1-1

CORRIDONIA: Piergiacomi, Marinelli, Vitali (69’ Marcelletti), Del Moro, Romagnoli, Cesca, Garbuglia (81’ Ogievba), Ciucci, Cornero, Ruzzier, Monti (70’ Mariani).

Allenatore: Giuliano Fondati

CLUENTINA: Rocchi, Stacchiotti (67’ Foglia), Scoccia (53’ Pagliarini), Marcantoni, Menghini, Brandi, Mancini R. (67’ Cammertoni), Trobbiani (60’ Salvati), Ribichini (67’ Marini), Mancini A., Cappelletti.

Allenatore: Pietro Canesin

Reti: 53’ Ruzzier (COR) su rigore, 78’ Brandi (CL).

ARBITRO: Lorenzo Paoletti (Fermo)

ASSISTENTI: Michele Pio Rinaldi (Macerata), Francesco Giorgio Bianchi (Macerata)

SPETTATORI: circa 100

NOTE: Stacchiotti (CL) espulso dalla panchina per proteste (82’)

Alessandro Savi